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Fascicolo n° 158 Marzo/Aprile 2023

Strade & Autostrade 158

Il ponte sullo Stretto è tecnicamente fattibile?

È evidente che il gap logistico italiano e di trasporto incide in maniera significativa sulla nostra economia e risulta ampiamente sbilanciato verso il trasporto su gomma delle merci movimentate.

Purtroppo l’indice di qualità viaria, in base ai dati Eurostat, colloca l’Italia nella parte bassa della classifica (17° posto in Europa). Negli ultimi dieci anni gli investimenti in infrastrutture in Italia hanno subito una battuta di arresto, che ha portato a un calo di oltre il 30% della spesa annua.

Le risorse del PNRR integrate con altre di diversa natura “spero” che possano dare un forte impulso allo sviluppo infrastrutturale del Paese con un piano di investimenti programmato di oltre 100 miliardi di Euro.

Il Ministro del MIT, in questo ultimo periodo, afferma la volontà di procedere nell’esecuzione del ponte sullo Stretto e che l’infrastruttura è una priorità per l’Italia di estremo interesse così come per la Commissione europea perché porta a compimento il Corridoio scandinavo-mediterraneo e dopo tante parole, molti convegni e parecchi milioni spesi si deve procedere.

È confermato che il Ministero sta lavorando a un “Decreto Ponte” che, nel momento in cui andiamo in stampa, sarà presentato entro fine Marzo per il riavvio delle procedure di progettazione e di realizzazione dell’opera. La Legge di Bilancio 2023 ha fissato entro quella data il termine in cui è revocato lo stato di liquidazione della Società “Stretto di Messina”.

Il ponte sullo Stretto di Messina è stato per decenni al centro di attività di ricerca nel corso delle quali, centinaia di Ingegneri, Tecnici, Professori universitari, Ricercatori hanno lavorato per mettere a punto il miglior progetto possibile, in grado di mettere insieme sicurezza, efficienza e minore impatto ambientale, ma sorgono tanti timori e dubbi sulla fattibilità dell’opera, soprattutto per il forte rischio sismico dell’area e per i forti venti che attraversano il canale.

L’area dello Stretto di Messina è a rischio terremoti della medesima magnitudo del sisma occorso recentemente in Turchia, ma secondo gli esperti il ponte è fattibile, come avviene nel resto del mondo. Sismologi dell’Istituto nazionale di Oceanografia e di Geofisica sperimentale, hanno studiato un metodo che può aiutare nella previsione dei terremoti, dando così un importante contributo alla sua realizzazione.

Il Presidente dell’INGV, Carlo Doglioni, in merito alla realizzazione dell’Infrastruttura, tra Calabria e Sicilia, aveva sottolineato che “dal punto di vista geologico e sismologico ci sono evidenze sulla sismicità dello Stretto con terremoti di magnitudo superiore a 7.

Realizzare il ponte è una scelta tecnica, e soprattutto i nostri Ingegneri italiani hanno la capacità di realizzarlo utilizzando i parametri di maggiore sicurezza”. Il ponte sullo Stretto, dunque, è fattibile.

Nel report stilato dalle Imprese del Gruppo Webuild sulla fattibilità del ponte sullo Stretto di Messina e consegnato al Governo si legge: “I movimenti tettonici dell’area dello Stretto non sono in grado di indurre spostamenti superiori a qualche centimetro al di sotto delle opere relative alle torri su entrambe le sponde, confermando il rispetto di tutti i criteri antisismici dell’opera”.

Anche una altra considerazione ha creato dubbi sulla possibilità che l’infrastruttura possa rivelarsi troppo bassa per il transito delle navi. I diversi studi progettuali prevederebbero un’altezza massima di 65 m sul livello del mare, che, considerando l’altezza media delle grandi navi da crociera ma anche navi impegnate nel trasporto merci e container, impedirebbe il transito.

Ma in realtà attualmente non esiste nave al mondo che non passerebbe sotto il ponte progettato dal Consorzio Eurolink di cui la Salini-Impregilo, oggi Webuild, è capofila. Il report di Webuild ribadisce anche come il progetto del ponte sullo Stretto di Messina rappresenti un’eccellenza ingegneristica a livello internazionale.

Sono sempre stato convinto che il progresso e le infrastrutture come il ponte sullo Stretto di Messina non si possano fermare per timore di eventi sismici. Il ponte darà una grande spinta allo sviluppo dell’Italia e in particolare per due regioni attualmente agli ultimi posti da un punto di vista economico.

Claudio Capocelli

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