Opere bloccate: una sfida che il nuovo Governo deve affrontare
Desidero dedicare l’incipit di questo editoriale a un tema di particolare delicatezza e importanza: le politiche e le strategie per migliorare il livello della sicurezza stradale in generale e nel nostro Paese, tema trattato diffusamente in questo numero della rivista, che ha come focus la sicurezza nei suoi vari aspetti.
Nelle scorse settimane, il Consiglio Europeo ha respinto la proposta della Commissione Europea di adottare il Regolamento Delegato sull’auto connessa che avrebbe definito – a livello europeo – le modalità di collegamento delle auto.
Ha quindi respinto il sistema G5 proposto, basato su una tecnologia wireless a “corto raggio”, a favore del CV2X incentrato su un sistema di tipo cellulare “di lungo raggio aperto”.
Di questa manovra “dell’ultimo momento” che ha annullato anni di lavoro ne risentirà anche la sicurezza stradale, poiché saranno allungati pesantemente i tempi di realizzazione di un nuovo Regolamento. I numeri di incidenti decessi e feriti sono rilevanti.
In Italia e non solo in Italia, l’industria non è ancora pronta a immettere sul mercato tali tecnologie e così anche i car makers: questa operazione produrrà circa due anni di ritardo! È sufficiente prendere in considerazione le dimensioni della incidentalità.
È oramai consolidato che il poter connettere tra loro le auto e con l’infrastruttura consentirebbe di poter conseguire un elevato miglioramento del livello della sicurezza stradale, in termini di decessi, feriti, incidenti riducendo il livello ben oltre il 60%.
“Strade & Autostrade” segue costantemente gli sviluppi di queste tematiche dedicando uno spazio fisso alla divulgazione della cultura tecnica, di elevato livello, utile ad Aziende e Pubblica Amministrazione, perseguendo ulteriori tre obiettivi: offrire al MIT uno spazio costante per poter diffondere lo sviluppo di queste attività, creare un canale specializzato utile in particolar modo a Comuni, Province, Regioni che hanno il delicato compito di attuare questi sistemi sensibilizzando anche l’utente della strada e svolgere un costante ruolo di Osservatorio sulla varie tematiche.
Ritengo quindi quanto mai urgente programmare una strategia nazionale che consenta, il prima possibile, di ridurre drasticamente il livello di incidentalità nel nostro Paese. L’estate calda 2019 ha portato al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti la nuova Ministra Paola De Micheli: come sarà ora il Governo alla guida del Paese e come vorrà affrontare i temi dei cittadini, delle Imprese e dei lavoratori nel settore delle infrastrutture di trasporto?
Sono queste – immagino – le domande che si stanno ponendo milioni d’Italiani per un settore trainante dell’economia del Paese ma sempre meno guidato da una Politica che – in maniera sempre più preoccupante – sembra non aver ancora compreso l’importanza di infrastrutture sulle quali muovere persone e merci.
Ambiente, sostenibilità, manutenzione, sicurezza delle infrastrutture e rispetto della libera circolazione: alla vigilia della pausa estiva, ci siamo lasciati con una serie di problematiche irrisolte; ora un autunno che si prospetta bollente con gli stessi temi da affrontare, ma con l’aggravante di una situazione politica che deve riprendere tutto da capo. Secondo i calcoli di ANCE, sono da sbloccare 62 miliardi di opere.
Il passaggio del Ministero delle Infrastrutture al nuovo alleato di Governo può essere considerato il segno che le cose potrebbero cambiare. Questo il clima che si prepara per il Ministero sotto la guida del neo Ministro Paola De Micheli.
Nel programma c’è anche la revisione delle concessioni autostradali: e se questa spada di Damocle di per sé non potrà bloccare la costruzione di nuovi tratti autostradali, non è detto che non riesca a complicare la vita a certi investimenti già previsti dalle Concessionarie.
Soprattutto, nell’agenda c’è la nomina dei Commissari previsti dal Decreto Sblocca Cantieri, con il compito di far ripartire 80 opere impantanate nella burocrazia. Le nomine devono essere ratificate dalle Commissioni Parlamentari e i tempi si allungheranno.
Cerchiamo di essere fiduciosi.
Claudio Capocelli
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