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Interventi per la sicurezza degli attraversamenti pedonali

L’incidentalità stradale con coinvolgimento di pedoni rappresenta un tema ampiamente trattato nella letteratura tecnica e approfondito negli studi mirati al miglioramento della sicurezza stradale

Interventi per la sicurezza degli attraversamenti pedonali

Se a distanza di 22 m dal veicolo spunta improvvisamente un pedone su una strada, con una velocità di 40 km/ora e in presenza di una reazione normale e di una frenata ottimale ci si può ancora fermare in tempo evitando il sinistro.

Nella medesima situazione, ma con una velocità di 50 km/ora o superiore, l’automobile investe il pedone ad una velocità residua di circa 38 km/ora con un probabilità di morte dell’utente vulnerabile non inferiore al 3% stimata sulla base delle curve di Rosen e Sander, probabilità che addirittura raddoppia se il pedone investito è anziano o bambino [4].

Pertanto, riuscire a ottenere una riduzione della velocità di marcia dei veicoli in corrispondenza di tutte quelle aree intensamente frequentate dai pedoni garantisce un importante miglioramento delle condizioni di sicurezza dell’utente debole.

Alla luce delle considerazioni effettuate, conoscere gli effetti che la velocità ha nel sinistro stradale, permette di comprendere il potenziale effetto che un intervento finalizzato ad una riduzione di velocità, anche di pochi km/ora, può avere sulla sicurezza dell’utenza debole.

La problematica deve essere risolta per mezzo dell’attuazione di misure di moderazione del traffico purché allineate con le aspettative dei conducenti. Gli interventi di riconfigurazione di un attraversamento pedonale per essere efficaci debbono essere eseguiti nel rispetto di tutte le funzioni che l’infrastruttura che accoglie l’attraversamento deve offrire, quali la funzione di mobilità per i veicoli motorizzati e il rispetto della co-esistenza/interferenza delle differenti utenze della strada presenti nello stesso specifico contesto.

Le proposte di intervento

Il risultato di un investimento di un pedone da parte di un veicolo può essere certamente visto come la conseguenza di uno scorretto comportamento alla guida dei conducenti dei veicoli o dei pedoni, indotto, oltre che da fattori comportamentali o di educazione civica e stradale, anche da un possibile improprio rapporto che si è instaurato tra guidatore, pedone e strada.

Il verificarsi di tale circostanza dipende dal livello di corrispondenza della strada alle capacità percettive e di attenzione e dal grado di accettazione della necessità di cambiare il comportamento alla guida (e cioè la necessità di ridurre la velocità e di dare la precedenza al pedone), o durante il percorso a piedi (necessità di modificare la propria traiettoria per attraversare in corrispondenza di un attraversamento attrezzato o di attendere il passaggio di un veicolo prima di attraversare) [6].