Condividi, , Google Plus, LinkedIn,

Stampa

Posted in:

Il Punto di Vista: “Le pavimentazioni rigide nella transizione in corso”

Maurizio Crispino, Professore Ordinario di Costruzione di Strade Ferrovie ed Aeroporti nel Politecnico di Milano

maurizio crispino

Come noto, la transizione ecologica sta portando taluni gestori ed organismi normativi a ripensare il tradizionale ricorso alle pavimentazioni stradali bituminose sul presupposto che gli asfalti non risultano al centro dell’agenda ambientale.

Tuttavia, osserviamo, essi rappresentano una soluzione affidabile, consolidata e, se opportunamente concepita in chiave moderna, anche sostenibile sotto diversi aspetti: tecnico, economico e anche ambientale (poste le ampie possibilità di recupero).

Per le diverse applicazioni cui sono destinati da decenni, i conglomerati bituminosi non possono facilmente essere sostituiti, o quanto meno non sembra ancora possibile nel breve termine.

È con questa consapevolezza che vanno affrontate la transizione ecologica e la messa a punto degli strumenti operativi su cui la transizione deve muovere i passi; diversamente si rischia di fantasticare, creando perimetri di accettabilità destinati a generare insiemi clamorosamente vuoti, con tutte le conseguenze che ne derivano.

Diverso approccio è invece riservato alle pavimentazioni in calcestruzzo che, nel rappresentare la principale soluzione in diverse applicazioni infrastrutturali, stanno acquisendo rinnovato e maggior interesse per le modalità costruttive (a freddo), per la lunga vita utile, per il colore chiaro, per le diverse varianti che possono anche inglobare la capacità di abbattere gli inquinanti, per la possibilità di realizzarle anche in versione drenante, per l’estetica che può divenire di particolare pregio (aggregati a vista a seguito di disattivazione).

Ma non solo, anche per ragioni tecniche: le elevate prestazioni, la non propensione alle deformazioni viscose (derivanti dal tempo di applicazione del carico), la resistenza ai carburanti, la resistenza al fuoco, e per altre peculiarità. Sono dunque, a ragione, considerate una soluzione sostenibile ed efficace.

È su questi presupposti che le pavimentazioni in calcestruzzo trovano applicazione nelle gallerie stradali (per ridurre il rischio incendio), nei piazzali e nelle piste aeroportuali, in importanti assi di collegamento stradali (in America, in Asia e in Paesi europei come ad esempio la Germania), nei piazzali di sosta veicolari e nella viabilità secondaria, nella viabilità ciclopedonale (anche nella versione drenante), in centri storici.

Negli ultimi decenni, l’attenzione della R&D accademica e industriale nel campo delle pavimentazioni si è focalizzata moltissimo (e in prevalenza) sui conglomerati bituminosi, lasciando le “rigide” a pochi studi di nicchia, con ovvie conseguenze in termini di ricadute sul loro sviluppo: un “circolo vizioso” si potrebbe dire.

Stante l’attualità e le prospettive di questo settore, poste anche le recentissime tecnologie che sono oggi disponibili, sia in termini di materiali che di attrezzature, la R&D sulle pavimentazioni rigide merita rinnovato vigore.

Proprio su questi temi verterà il Workshop dal titolo “Le pavimentazioni rigide stradali e aeroportuali. Sostenibilità, affidabilità e prestazioni”, che si terrà a Roma il 1° Dicembre prossimo con l’obiettivo di fornire, attraverso interventi programmati, i più recenti aggiornamenti sulle pavimentazioni in calcestruzzo, dai materiali componenti alle miscele, alle prestazioni attese, alle tecnologie disponibili, il tutto inquadrato rispetto ai temi trasversali della sostenibilità, della sicurezza, delle metodologie costruttive (https://www.mapei.com/it/it/mapei-academy/tuttigli-eventi/dettaglio-corso/2023/12/01/formazione/le-pavimentazioni-rigide-stradali-ed-aeroportuali-1).

La successiva Tavola Rotonda della seconda parte della mattinata consentirà di discutere con importanti Stakeholder stradali ed aeroportuali le esperienze concrete e le prospettive applicative. Durante il Workshop, un focus particolare sarà fatto sulla slipform di nuovissima generazione, già presente in Italia, di cui sarà anche mostrato un video mentre opera in cantiere.

>  Se questo articolo ti è piaciuto, iscriviti alla Newsletter mensile al link http://eepurl.com/dpKhwL  <