La mobilità multimodale e connessa
L’importante tema della mobilità del futuro, in particolare della mobilità intelligente e dell’interconnessione veicolo-infrastruttura, è recentemente emerso nell’incontro PPRS di Nizza (Marzo 2018) e nel Meeting E&E di Berlino (Giugno 2018); anche il prossimo grande Congresso EURASPHALT & EUROBITUME del 2020 a Madrid ha già definito un programma che guarda al futuro.
A livello nazionale, l’ANAS ha lanciato già da qualche tempo il suo programma sulle Smart Road, che presenterà anche in occasione della manifestazione ASPHALTICA WORLD di Roma (si veda “S&A” n° 131 Settembre/Ottobre e https://www.stradeeautostrade.it/eventi-manifestazioni/asphaltica-world-2018-seminari-e-convegni-la-fanno-da-padrone/).
L’attenzione si è spostata dalle pavimentazioni stradali al sistema della mobilità nel suo insieme, con il fine di migliorare il dialogo tra infrastruttura e veicolo. La trasmissione dei dati sarà un nuovo attore della infrastruttura, così come la diffusione dei mezzi a trazione elettrica e autonomi.
La viabilità per la nuova mobilità deve essere adattabile, automatizzata e resiliente (per usare un termine oggi di moda). L’impatto maggiore è probabilmente attribuibile al settore digitale; si è alla vigilia di un cambiamento molto importante nella struttura del sistema dei trasporti, diventato multimodale e multidimensionale, con passaggio dall’hardware al software, in cui l’aspetto sociale ed economico sembra prevalere su quello tecnico.