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L’evoluzione delle barriere per il bordo laterale

La protezione su strada certa al livello testato

L’evoluzione delle barriere per il bordo laterale

Le tappe di un lungo cammino

Le considerazioni che esporrò si possono considerare un punto di arrivo, e anche di ripartenza, di un lungo cammino per me iniziato negli anni Ottanta del secolo scorso, quando in occasione degli allargamenti a tre corsie delle autostrade ex IRI ho voluto e messo a punto la prima pista di crash test italiana nel territorio di Anagni (FR), oggi divenuta la pista AISICO di Pereto (AQ).

Le tappe principali di questo percorso evolutivo, più volte da me presentato in questa rivista, hanno portato alle idee attuali risolutrici di molti problemi. Le loro applicazioni, già in pieno sviluppo, assicureranno finalmente l’ottenimento sulla strada dei livelli di resistenza e ridirezione rilevati nelle piste di prova, per anni millantati ma non ottenuti sulla strada.

  • AISICO
    1 camo
    Crash test presso il Centro AISICO di Pereto (AQ)
  • barriera
    2 camo
    L’evoluzione delle barriere di bordo laterale (si veda Bibliografia a fondo articolo) (*) ASPI = Autostrade per l’Italia - Tipi di barriera: NP = Nastri e Paletti; M = Muretto (New Jersey e simili)
  • trincea
    3A camo
    Falsa trincea e profilo alternativo del muretto
  • muretto
    3B camo
    Muro salva motociclisti
  • crash test
    4 camo
    Le immagini di due momenti di una prova di crash spiegano la necessità di prove di tipo dinamico
  • pista
    5 camo
    Grafici degli spostamenti S nel tempo t del metodo THOR nelle due prove, in pista (R) e nel sito di impianto (i)
  • collegamento
    6A camo
    Schema dell’elica S.C.Re.W.S. e del suo collegamento al paletto
  • autostrada
    6B camo
    Schema dell’elica S.C.Re.W.S. e del suo collegamento al paletto
  • spostamento
    7 camo
    La barriera SZ1 a spostamento prefissato
  • contenimento
    8 camo
    La SZ1 in un impiego stradale, con regolazione idraulica incorporata
  • metodo THOR
    9 camo
    La SZ3 in fase di prova al vero e in due impieghi in autostrada, con dettaglio della regolazione idraulica
  • protezione
    10 camo
    La Spazio Zero 4 è composta di tre elementi separati, più maneggevoli di SZ1 e di SZ3
  • progettazione
    11 camo
    Un New Jersey classico con paletto frenante
  • New Jersey
    12 camo
    Protezioni di bordo strada con prestazioni di contenimento certe

La loro integrazione con verifiche su modello e con una serie di prove dinamiche semplificate rappresentano un ritorno galileiano (non solo formale quindi) alla gestione della complessa materia, sia per la progettazione delle soluzioni che per i risultati ottenibili nella realtà.

Gli effetti biomeccanici reali sui trasportati, da valutare con nuovi criteri rispetto agli ormai obsoleti indicatori delle Norme, costituiscono l’ulteriore avanzamento possibile nella valutazione dell’efficacia di queste protezioni “passive”, ma questo lo vedremo in altri articoli.