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Giuseppe Mancini: l’uomo che…costruisce il futuro

Uomini che hanno fatto tanta strada: intervista al Prof. Giuseppe Mancini, Ordinario di Tecnica delle Costruzioni presso la Facoltà di Ingegneria del Politecnico di Torino

Giuseppe Mancini: l’uomo che…costruisce il futuro
“S&A”: “Qual è la validità degli Eurocodici? E a che punto è il nostro Paese con il recepimento di queste Best Practice?”.

“Giuseppe Mancini”: “Gli Eurocodici hanno il notevole pregio di omogeneizzare la conoscenza nel settore del progetto e trasferirla ai Progettisti; si tratta di un lavoro enorme che ha già dato i suoi frutti e continua a prometterne, in particolare con il nuovo Eurocodice sulle strutture esistenti in corso di stesura. Grazie agli Eurocodici oggi gli Ingegneri Europei, e non solo quelli, parlano un linguaggio comune, consolidato e congruito, basato sulle conoscenze più avanzate riportate nei Codici Modello (vedasi il Model Code 2010 della Federazione Internazionale del Calcestruzzo, FIB) per i materiali – quali il calcestruzzo – che li possiedono.

Le nostre Norme nazionali sostanzialmente hanno recepito gli Eurocodici e ciò ha costituito un notevole incremento della qualità delle Norme sulle costruzioni, a partire dalle NTC 2008. Forse in un prossimo futuro si potrebbe rinunciare alle Norme nazionali sulle costruzioni, come già da tempo ha fatto ad esempio l’Inghilterra, e mantenere solo quelle che definiscono i livelli di sicurezza minimi accettabili dalla Comunità, che sono comunque posti sotto la responsabilità specifica dei diversi Paesi.

In questo momento, gli Eurocodici sono in fase di revisione, essendo attesa la nuova versione per il 2021÷2022; allo stesso tempo, anche il Model Code 2010 della FIB è in fase di revisione e il nuovo Codice prenormativo (MC2020) tratterà in un modo unificato le strutture nuove e quelle esistenti. È in atto quindi una grande attività internazionale nel settore dei Codici strutturali, cui l’Italia partecipa con un numero significativo di contributi, che porterà nel giro di pochi anni ad un sensibile incremento della diffusione della conoscenza nel campo delle strutture esistenti”.

Ringraziamo, salutiamo e usciamo a rivedere una splendida Torino piena di sole. Camminando verso la stazione siamo convinti che, come diceva Aristotele, “L’atto di intendere è vita”: non a caso, grazie a questo incontro, ci sentiamo più giovani… quantomeno dentro. Alla prossima!