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Viabilità su due piani con il tracciato vincente

Il progetto del nuovo attraversamento proposto dalla Società Maffeis Engineering SpA (in raggruppamento con i Proff. Camillo Nuti, Ivo Vanzi, Carmen Andriani, Mario Alberto Quaglia, Francesco Vetrò e Bruno Briseghella) e dall’Impresa Pizzarotti SpA ha cercato di conciliare al meglio tutti i vincoli posti dal Commissario per la nuova opera. In estrema sintesi, le esigenze considerate per la progettazione riguardano aspetti tecnici, economici, temporali e - non ultimo - estetici

Viabilità su due piani con il tracciato vincente

Tra le possibili soluzioni ricercate, non era possibile immaginare lo sfruttamento del medesimo tracciato originale del 1967, basato sui vecchi concetti di strade con rettilinei più lunghi possibili, sia per ragionevolezza tecnica sia per esplicita richiesta del Commissario.

Il nuovo tracciato diparte da ponente e ampliando la curva originaria di raggio di circa 300 m si allontana dall’edificio storico Ansaldo e si inserisce con una clotoide di flesso in una curva circolare di raggio di 450 m per proseguire sempre con una clotoide di flesso in una curva di raggio di 400 m che si ridistende sullo svincolo lato levante.

La successione delle curve e l’ingresso in svincolo sono perfettamente in linea con le prescrizioni normative e rientra nella zona rossa stabilita dall’Ufficio Commissariale.

Lo studio del tracciato ha consentito di sfruttare al meglio le caratteristiche dell’area con un distanziamento dal fabbricato Ansaldo Energia e un inserimento a monte delle due torri rimaste in modo da lasciare campo libero alle scelte relative al mantenimento o alla demolizione delle parti più significative del vecchio viadotto Polcevera.

La scelta della struttura è stata sviluppata tenendo presente vincoli di carattere tecnico, economico e costruttivo. Soluzioni totalmente in calcestruzzo armato normale o precompresso sono state scartate per la lunghezza nella realizzazione, così come le soluzioni interamente in acciaio che, oltre a costi importanti, costituiscono impegni costruttivi di lunga durata per le attività di officina e di cantiere.

La soluzione mista, con ossatura in acciaio in profili di carattere ordinario, e solette in calcestruzzo armato precompresso, parzialmente prefabbricate, consente di utilizzare al meglio le peculiarità dei due materiali.

La particolare forma sovrapposta delle due vie riesce inoltre a sfruttare l’unione dell’altezza necessaria per il transito con la geometria della travata che diventa così una membratura capace di superare agevolmente campate di oltre 100 m e garantisce il posizionamento delle pile a terra nelle migliori localizzazioni.

Dal punto di vista stradale, la sovrapposizione delle due vie si sposa benissimo con la tratta a levante, anch’essa su due vie sfalsate e per la parte a ponente sarà sufficiente divaricare le due strade per raccordarle alle gallerie di arrivo altrimenti non raccordabili con carreggiate affiancate tradizionali.