Le strade intelligenti (Smart Road), i veicoli connessi (connected vehicles), le infrastrutture stradali tecnologicamente avanzate (digital trasformation), le auto a guida autonoma (automated cars), così come le innovazioni tecnologiche nel settore delle merci e della logistica, costituiscono i principali punti di riferimento nelle prospettive delle infrastrutture e della mobilità intelligente (si veda https://www.stradeeautostrade.it/its-smart-road/osservando-le-smart-road/).
Certo, non è più possibile parlare della gestione delle infrastrutture nei termini più tradizionali; l’evoluzione ci porta a dover considerare l’infrastruttura come elemento di un sistema più complesso costituito da veicolo, strada, infrastruttura di rete, ecc.; cambierà quindi, in modo radicale, il modo di gestire l’infrastruttura da ogni punto di vista, così come il suo utilizzo da parte dell’utente.
Dalla digital trasformation (Smart Road) ai veicoli connessi, alla guida autonoma: nuovi scenari in Italia, in Europa, nel mondo
La rete stradale del futuro va immaginata non come una mappa, ma come un insieme di entità connesse e sarà configurata in funzione delle entità che la compongono, la utilizzano, la percorrono.
La rete stradale del futuro non sarà soltanto un corridoio di asfalto; su di esso correranno infatti le connessioni, all’interno di un sistema che farà dialogare le auto, le persone, gli asfalti di percorrenza, l’infrastruttura stessa, i segnali stradali, i semafori, gli Enti Gestori, le Aziende, una moltitudine di sensori e molto altro ancora.
Immaginare quindi la rete stradale come una rete neurale è dunque quanto di più aderente alla realtà possa esserci: la strada sarà per molti versi virtualizzata, dove l’unico punto di vera concretezza è il punto di contatto tra l’asfalto e lo pneumatico.