Condividi, , Google Plus, LinkedIn,

Stampa

Posted in:

Interventi sui viadotti della Strada dei Parchi

Gli eventi sismici del 2009 in Abruzzo hanno evidenziato l’elevata vulnerabilità, in fase di sisma, degli apparecchi di appoggio di gran parte dei viadotti delle Autostrade A24 e A25

Il progetto

L’approccio metodologico

Lo scalinamento degli impalcati è diretta conseguenza della rottura o espulsione di uno o più apparecchi di appoggio mobili esistenti che nella gran parte dei casi sono realizzati con pendoli o rulli in acciaio e dimensionati con azioni sismiche molto inferiori a quelle che effettivamente possono verificarsi.

L’obiettivo primario perseguito è stato quello di escludere la possibilità che ciò si verifichi senza variare la vulnerabilità sismica delle opere d’arte; per fare questo non si doveva modificare il livello delle azioni orizzontali trasferibili, tramite gli apparecchi di appoggio, dalla sovrastruttura alla sottostruttura.

Escludendo la possibilità di sostituire tutti gli appoggi esistenti (soluzione con tempistiche non compatibili con l’urgenza della messa in sicurezza), è stato studiato un elemento strutturale ausiliario, tale da entrare in funzione solo a seguito della rottura di uno o più appoggi mobili, impedendo all’impalcato di scalinare e che non è in grado di trasferire azioni orizzontali superiori alla soglia di capacità delle singole pile e delle relative fondazioni.

I criteri progettuali adottati sono:

  • gli elementi posti in opera sono da considerare come opere provvisionali;
  • i nuovi appoggi in condizioni ordinarie e di esercizio non trasmettono alcuna sollecitazione alle sottostrutture;
  • nel caso in cui si verifichi la perdita di uno o più appoggi, le azioni sismiche trasmesse alle sottostrutture dai nuovi appoggi non devono essere superiori a quelle utilizzate nel dimensionamento originario dei viadotti;
  • se, a seguito di un evento sismico si dovesse verificare la rottura di uno o più appoggi, l’opera interessata verrebbe momentaneamente chiusa al traffico e resa percorribile solo da mezzi di soccorso; contestualmente verrebbe sottoposta a controlli e ispezioni approfondite ed eventualmente si procederebbe con la sostituzione degli appoggi danneggiati dal sisma per poi ripristinare il traffico ordinario.

Così come impostato l’intervento in parola, pur determinando un notevole miglioramento delle condizioni di sicurezza per l’esercizio delle autostrade in occasione di fenomeni sismici significativi, non si configura in alcuna delle fattispecie previste nella classificazione degli interventi su strutture esistenti previste nel capitolo 8.3 delle NTC 2018.