Il sottoattraversamento della A1 con metodo Milano
Dal punto di vista stratigrafico, la tratta in esame è caratterizzata dalla presenza di un deposito antropico superficiale dello spessore di circa 6 m, costituito dal rilevato autostradale, sovrapposto alla porzione superficiale del monte Morello.
Al fine di garantire il completo controllo dello stato deformativo della sede autostradale durante lo scavo, si è optato per una soluzione realizzativa con metodo Top-Down, resa possibile dall’articolata sequenza di deviazioni delle carreggiate autostradali coordinata con la successione delle fasi realizzative dell’opera.
Mantenendo in esercizio l’Autostrada A1, le carreggiate esistenti sono state deviate a Est e Ovest del tracciato esistente, liberando per fasi successive la porzione di superficie topografica sovrastante la galleria da realizzare, dalla quale è stato possibile intervenire per eseguire le opere propedeutiche alla costruzione.
La realizzazione della galleria si è articolata attraverso l’esecuzione da piano campagna di due paratie di pali in c.a. di diametro 600 mm, poste a una distanza di 19,90 m.
Successivamente, è stato eseguito il getto del solettone di copertura, dello spessore di 1,50 m, collegato alla testa dei pali e posto poco sotto il piano viabile autostradale. Si è quindi proceduto, in rapida sequenza, alla realizzazione della pavimentazione autostradale al di sopra del solettone e al successivo ripristino in sede delle carreggiate, liberando la superficie interessata dalla successiva parte di opera da realizzare.
Una volta completato il getto del solettone, procedendo per successivi ribassi, è stato eseguito lo scavo protetto dalle paratie, opportunamente tirantate e puntonate a quote intermedie, fino al raggiungimento della quota di imposta della galleria artificiale, realizzata con la medesima sezione policentrica delle tratte di galleria naturale alle quali è interposta.