Tutti i dispositivi di ritenuta presenti sulle strade europee sono stati (o almeno sarebbero dovuti essere) certificati prima dell’installazione, in conformità alla Normativa EN 1317 che disciplina lo standard europeo per testare le barriere prima di poterle commercializzare. Purtuttavia, la certificazione implica conformità ma non necessariamente garanzia che la barriera in caso di impatto assolverà la sua funzione primaria, cioè “salvare la vita agli occupanti del veicolo”.
In modo particolare per una barriera frontale (attenuatori d’urto e terminali speciali) bisogna rilevare un enorme gap tra i veicoli utilizzati nei test di certificazione e la flotta di veicoli attualmente circolante sulle nostre strade.
Infatti il cosiddetto test capacitivo, cioè il test con il veicolo più pesante, per gli attenuatori e per i terminali è un test frontale a 110 km orari con un veicolo di 1.500 kg con un’energia cinetica di impatto pari a 701 kJ.
Oggigiorno, sulle nostre strade circolano sempre più SUV (Sport Utility Vehicles) aventi un peso che può arrivare ben oltre le 2 t e che a parità di impatto contro la barriera potrebbero generare una energia cinetica maggiore di quella che la barriera è testata per sopportare.