Condividi, , Google Plus, LinkedIn,

Stampa

Posted in:

Nuova vita per il ponte della Priula

In Veneto, lungo la S.S. 13 “Pontebbana”, sono stati realizzati i lavori di restauro conservativo, di consolidamento fondazionale e di adeguamento dimensionale dello storico ponte sul Piave

Per l’occasione, la Redazione ha intervistato l’Ing. Umberto Vassallo, Responsabile del Centro di Manutenzione A dell’Area Compartimentale del Veneto e Direttore dei Lavori del ponte della Priula.

“Strade & Autostrade”: “Perché si è reso necessario l’intervento? Era programmato o si sono verificate criticità?”.

“Umberto Vassallo”: “La struttura del ponte della Priula, su progetto dell’Ing. Eugenio Miozzi, risale ai primi del Novecento. Il ponte ha una forte valenza storica e architettonica e rappresenta un nodo viario fondamentale per la viabilità della regione. Pertanto la sua manutenzione complessiva è prioritaria.

Le approfondite indagini tecniche fatte sul posto per valutare lo stato dell’opera avevano constatato le buone condizioni statiche della struttura, ma anche un avanzato stato di degrado localizzato.

In seguito ad alcuni prelievi di ghiaia avvenuti nel tempo, oltretutto, è stato registrato un progressivo abbassamento del letto del fiume con diminuzione del volume di terreno che si trova a ridosso delle pile. Pertanto le fondazioni, non godendo della protezione del materiale inerte, risultavano esposte al deflusso dell’acqua del fiume.

Le correnti del subalveo hanno poi aumentato il pericolo di scalzamento delle pile, un fenomeno erosivo che, nel lungo periodo, avrebbe potuto ridurre la capacità portante della fondazione. Tutti questi motivi hanno reso necessario, ovviamente, il consolidamento fondazionale, il restauro e l’adeguamento della struttura attraverso un importante intervento di manutenzione programmata”.

“S&A”: “Com’è stato articolato l’intervento e quali fasi si sono succedute?”.

“UV”: “L’intervento prevedeva una fase preliminare propedeutica alle lavorazioni sul ponte storico costituita da un’estesa campagna di bonifica dagli ordigni bellici su tutta l’area interessata dai lavori.

Sono stati rinvenuti 81 ordigni risalenti alla prima e alla seconda guerra mondiale, oltre ai resti dei pali di legno del ponte preesistente risalenti al XIX secolo.

Concluse le bonifiche, abbiamo provveduto alla realizzazione della viabilità provvisoria, tramite un by-pass al ponte e costituita da due rilevati formati all’interno del greto del fiume Piave e un ponte Bailey (una tipologia di ponte, d’origine militare, che prende il nome dal suo ideatore, l’Ingegnere britannico Donald Bailey) lungo 120 m, sorretto da due pile provvisorie e suddiviso in tre campate da 40 m ciascuna.

Una volta realizzata la viabilità alternativa e resa funzionale per il traffico, il ponte storico è stato chiuso per 13 mesi per permettere i lavori: il consolidamento delle fondazioni mediante corone di micropali, delle elevazioni mediante jet-grouting, la rimozione della pavimentazione, della soletta del ponte e dei parapetti storici, opportunamente conservati e restaurati.