Il trasportatore, una delle Ditte più grandi e organizzate a livello nazionale, ha un comportamento del tutto differente da quanto potrebbe attendersi dopo un diniego. Nessuna protesta, nessun ricorso ad Autorità, Stampa o televisioni. Il responsabile della Ditta viene nella sede del Compartimento di Milano e chiede di essere ricevuto per chiarimenti.
Viene ricevuto dal sottoscritto Coordinatore di tutto il Nord Ovest insieme al Capo Compartimento e al Capo Centro; preso atto che – così come richiesto – il trasporto non può transitare, il trasportatore rivolge la domanda più logica e corretta che possa essere fatta: “Visto che il convoglio deve comunque arrivare al porto di Marghera per una importantissima commessa internazionale di grande interesse per il Governo della Norvegia e visto che a causa della perdurante siccità, anche le vie d’acqua interne non sono percorribili, come si può fare per passare sul ponte Molino?”.
Questa domanda, cortese e logica, ha messo in moto un meccanismo virtuoso di sfida per cui immediatamente è stato attivato un tavolo tecnico per individuare una soluzione.
A questo tavolo hanno partecipato i Tecnici del trasportatore, quelli del produttore del manufatto in acciaio, i Tecnici del Compartimento ed è stato richiesto l’ausilio del Politecnico di Milano.
Sono state formulate diverse ipotesi di soluzione del problema, sono stati affinati i metodi sperimentali e soprattutto è stata eseguita una precisa campagna di misurazione e di monitoraggio, per verificare quanto gli studi teorici fossero rispondenti alle misure raccolte sul campo.