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Aeroporto di Treviso: pavimentazioni con tecnologie di ultima generazione

Completato con successo il rifacimento del tappeto di usura dell’aeroporto Antonio Canova. Il risultato è stato raggiunto programmando nel dettaglio gli aspetti logistici e utilizzando tecnologie di avanguardia

Durante la fase di lavoro le frese sono state impegnate consecutivamente per cinquantasette ore rimuovendo pavimentazione per circa 13.000 t (pari a 420 autoarticolati). Ogni fresa è stata seguita da una spazzatrice ad essa dedicata, permettendo un notevole risparmio di tempo e garantendo una migliore pulizia delle superfici.

Anche la stesa dell’emulsione bituminosa è stata oggetto di un’attenta programmazione e ha portato alla definizione di un adeguato numero di autocisterne, così da poter disporre in cantiere dei 30.000 l di emulsione modificata necessari per rifornire in modo continuo le spruzzatrici da 8.000 l che la posavano a terra.

Queste hanno steso 15.000 kg di materiale in quattro passate da 2.450 m lunghezza e 11,25 m di larghezza, corrispondenti, cioè, a quelle su cui le finitrici avrebbero successivamente steso il conglomerato bituminoso.

Particolare attenzione è stata posta anche alla modalità di spruzzatura della mano di attacco, fase che, come noto, è molto importante, specie nelle piste aeroportuali, perché concorre in modo determinante a garantire qualità e durabilità della pavimentazione. Per evitare che ci fossero zone poco coperte dall’emulsione, la spruzzatrice ha iniziato tale fase di lavorazione sempre dai bordi ripassando il trattamento sugli stessi.

L’emulsione modificata, e con contenuto di bitume al 69%, è stata inoltre fillerizzata con aggiunta di aggregati calcarei, in modo che le macchine operatrici e gli altri mezzi di servizio non entrassero in suo diretto contatto, diminuendone le proprietà leganti.