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La riqualificazione strutturale di un ponte ad arco

La ex Provincia di Catania sta da tempo impegnando molte risorse per il monitoraggio, la programmazione, la progettazione di opere di riqualificazione strutturale

La riqualificazione strutturale di un ponte ad arco

La collaborazione strutturale

Il ponte ricadente sulla S.P. 74/II presenta un forte degrado che si è concentrato soprattutto nelle pessime condizioni della soletta. Le pessime condizioni della soletta hanno imposto il totale divieto di transito della struttura tramite ordinanza di chiusura del ponte n° 56 del 2007. La necessità di un intervento strutturale sul ponte impone che su di esso si proceda all’adeguamento della sezione trasversale, ampliandola dagli attuali 4,00 m fino a 9,50 m, in modo da poter realizzare due corsie di marcia con affiancate due banchine laterali, ovvero una sezione stradale appartenente alla categoria C – Strade extraurbane secondarie (D.M. 05/11/2001).

Mentre la soletta in alcuni punti presenta avvallamenti e cedimenti che non garantiscono la percorribilità del ponte, al contrario la struttura portante si presenta in buono stato di conservazione. Fra le varie soluzioni di adeguamento strutturale possibili è stato redatto un progetto che prevede di tenere conto del buono stato di conservazione della struttura principale esistente e di realizzare una nuova struttura che collabori con quella esistente. Per poter valutare l’idoneità stutturale del manufatto, sono state fatte delle prove per caratterizzare il materiale del ponte estraendo carote di calcestruzzo, spezzoni di ferro ed eseguendo diversi rilievi pacometrici in modo da individuare la distribuzione delle armature.

Il ponte è stato riprogettato utilizzando le Norme vigenti all’epoca della realizzazione (Norme tecniche relative ai carichi per il calcolo dei ponti stradali – Ministero LL.PP. – Consiglio Superiore 14/02/1962 n° 384). La risoluzione dei vari modelli di calcolo ha fatto rilevare che la struttura è ancora in grado di resistere a determinati valori di carico, per cui è improponibile la sua demolizione. Per contenere i costi di costruzione e per conservare la struttura esistente il progetto di ampliamento redatto sfrutta tale capacità di resistenza.