La pavimentazione in “ghiaietto lavato”, anche conosciuta come “calcestruzzo architettonico”, è una pavimentazione di spessore solitamente compreso fra i 5 e i 10 cm, in cui – attraverso un esclusivo mix design e uno specifico trattamento superficiale “disattivante” – vengono messi in risalto gli aggregati presenti nella massa del conglomerato cementizio.
In questo modo vengono coniugate le già indiscutibili proprietà del calcestruzzo (resistenze meccaniche, facile lavorabilità, agevole disponibilità di materie prime in sito, ecc.) con una resa estetica di pregevole qualità (www.floortech-prerit.it).
Per ottenere risultati ottimali dal punto di vista fisico-meccanico e della durabilità è importante calibrare preventivamente il mix design del calcestruzzo, integrando, con un compound in polvere e con fibre antiritiro, la tradizionale mescola costituita da legante cementizio più aggregati.
Per ottenere risultati ottimali dal punto di vista estetico è invece determinante la scelta e il proporzionamento di due fusi granulometrici di aggregato, combinandoli con la corretta quantità di legante e di compound in polvere.
Così facendo è possibile ottenere una distribuzione granulometrica “discontinua”, che valorizza le caratteristiche del fuso granulometrico del ghiaietto, con il risultato di metterne in risalto le peculiarità petrografiche, morfologiche e dimensionali che, se ben equilibrate, consentono perfette integrazioni con l’ambiente circostante, sia dal punto di vista ambientale che architettonico.