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La tecnica dello “spingi-manufatto” sulla A5 Torino-Quincinetto

L’ammodernamento e l’adeguamento dello svincolo di San Giorgio Canavese (TO) attraverso la realizzazione di un sottopasso di accesso al casello

Per questo motivo, in fase di organizzazione del cantiere per la realizzazione delle opere, l’Impresa Coop. Viridia S.C. di Settimo Torinese – in accordo con la Società A.T.I.V.A. SpA. – ha proposto di modificare il sistema costruttivo delle opere costituenti il sottopasso rispetto a quanto previsto nel progetto appaltato per consentire una riduzione dei rischi potenzialmente insiti nelle grosse macchine che avrebbero operato vicino alla sede autostradale, mantenendo comunque i presupposti di continuità di traffico veicolare dell’utenza durante tutte le fasi di cantiere.

L’ingegnerizzazione della variante progettuale è stata effettuata con l’ausilio della Società di ingegneria Enser Srl e dell’Impresa Petrucco Italia Srl che ha poi materialmente eseguito l’attività di spinta. Per quanto riguarda il sottopasso autostradale, l’Impresa ha proposto la tecnica dello spingi-manufatto, ovvero la struttura costituente il sottopasso è stata realizzata tutta in opera in posizione esterna alla sede autostradale e, mediante martinetti idraulici, spinta lungo una soletta provvisoria di varo nella posizione di progetto; i martinetti idraulici sono stati contrastati mediante muro reggispinta provvisorio in c.a. realizzato all’estremità della platea di varo. Il tutto senza inibire il traffico autostradale durante le fasi di spinta, apportando solo modeste limitazioni alla viabilità secondaria (rampe).

Tale soluzione ha comportato, inoltre, una sensibile riduzione dei tempi dell’appalto. Complessivamente, l’opera in sottopasso ha uno sviluppo di 51,00 m, di cui 33,00 m costituiscono lo scatolare. Il monolite è costituito dalle seguenti parti:

  • solettone dello spessore di 80 cm su due campate di luce netta pari a 9,15 m;
  • due pareti laterali contro-terra (ritti) dello spessore di 80 cm e di altezza netta pari a 6,85 m;
  • un setto centrale finestrato dello spessore di 40 cm e di altezza netta pari a 6,85 m;
  • platea di fondazione dello spessore di 90 cm su due campate di luce netta pari a 9,15 m;
  • muri andatori “a mensola”, prosecuzione all’esterno dei ritti, dello spessore di 80 cm e di altezza variabile;
  • muri andatori “a mensola”, prosecuzione all’esterno del setto centrale, dello spessore di 40 cm e di altezza variabile.