Scopo di questo documento è tracciare un quadro, per quando possibile oggettivo, sull’analisi costi-benefici della nuova linea ferroviaria Torino-Lione (cosiddetta TAV) recentemente pubblicata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, evidenziandone – oltre ai limiti, a monte, del metodo prescelto per un tal genere di supporto alla decisione – alcune incongruenze e i risultati contradditori emersi.
Questa analisi si integra con quella di natura più tecnica e trasportistica, già redatta dall’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Torino (si veda “S&A” n° 135 Maggio/Giugno 2019 con https://www.stradeeautostrade.it/gallerie-e-tunnelling/no-tav-si-tav/).
Premessa sulla valutazione dei progetti di trasporto
La scelta di come ci si aspetta che persone e merci possano spostarsi in Europa e nelle singole Nazioni nei prossimi decenni discende dai vincoli ed obiettivi strategici di base tecnica sui quali l’UE e gli Stati membri si sono espressi, anche con documenti programmatici di lungo periodo, come il “Libro Bianco dei Trasporti” del 2011, con orizzonte al 2050, oppure gli obiettivi comunitari sull’efficienza energetica e la maggiore indipendenza dal petrolio.
A livello comunitario, il Libro Bianco asseconda e rafforza in modo marcato obiettivi energetico-ambientali associati ai Sistemi di trasporto, mentre l’obiettivo 20-20-20 europeo è stato sostituito nel 2014 dall’obiettivo 40-27-27 e nel 2019 dal 40/32/32.5, in base al quale i leader dell’UE hanno concordato di ridurre entro il 2030 i gas a effetto serra di almeno del 40% rispetto al 1990 e di elevare ora rispettivamente al 32% e 32,5% le energie rinnovabili e il risparmio energetico.