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L’utilizzo dello smartphone alla guida

Un simulatore di guida in realtà virtuale per verificare la distrazione causata dall'uso del cellulare e valutare l’impatto sulla sicurezza dell’esercizio viario

Smartphone alla guida

L’incidentalità e la distrazione

I principali fattori che concorrono al verificarsi degli eventi incidentali sono convenzionalmente individuati nell’infrastruttura stradale e il suo ambiente interno ed esterno, nel veicolo e nel comportamento degli utenti stradali.

Come recentemente riportato nel rapporto ACI/ISTAT sugli incidenti stradali in Italia [1], tra i comportamenti errati alla guida i più frequenti si confermano la distrazione, il mancato rispetto della precedenza e la velocità troppo elevata. I tre aspetti costituiscono complessivamente il 40% circa dei casi (quasi 80.000 eventi incidentali), valore tra l’altro ormai consolidato nel tempo.

La distrazione gioca quindi un ruolo tutt’altro che marginale sull’incidentalità stradale del nostro Paese e non solo. La distrazione alla guida viene oltretutto ampiamente analizzata dalla Commissione Europea [2], la quale definisce tre modalità con cui gli utenti della strada possono distrarsi:

  • distrazione “visiva”: distogliendo lo sguardo dalla strada;
  • distrazione “cognitiva”: pensando ad altro durante la guida;
  • distrazione “manuale”: togliendo le mani dal volante.
Abitudini alla guida
1. La composizione del campione “Questionario sulle abitudini alla guida”

È anche possibile, e forse ancor più ricorrente, che esistano attività capaci di coinvolgere più di una delle tipologie di distrazione sopra elencate, come ad esempio quelle riconducibili all’utilizzo dei molti device presenti oggigiorno all’interno dell’abitacolo delle automobili.

Inoltre, una grande fonte di distrazione può essere causata dall’utilizzo delle diverse applicazioni disponibili negli smartphone, le quali consentono agli utenti di svolgere molteplici attività, spesso coinvolgendo contemporaneamente o successivamente tutte le tipologie di distrazioni individuate dalla Commissione Europea.

Attualmente, l’uso dello smartphone alla guida rappresenta un’abitudine difficile da sradicare nel comportamento degli utenti italiani, come analizzabile anche nel report sanzionatorio delle Polizie Locali, Carabinieri e Polizia di Stato [1]. Infatti, solo nel 2021, il numero di sanzioni per uso improprio di dispositivi in auto, in particolare dello smartphone, è risultato pari al 96% di quelle rilevate per art. 173 del Codice della Strada (mancato uso di lenti o uso di radiotelefoni o cuffie).

Smartphone, una necessità sempre più fisiologica

Quanto sopra riportato sembra essere strettamente legato alla crescente e rapida evoluzione digitale che stiamo vivendo.

Negli ultimi anni la società ha assistito a una esponenziale diffusione degli strumenti tecnologici, accompagnata dalla penetrazione delle piattaforme social, giustificando svariate ricerche scientifiche e mediche, e la nascita del cosiddetto “Internet Addiction Disorder” (IAD), l’uso ossessivo di Internet e dei social network in tutte le sue forme.

L’utilizzo di Internet su larga scala ha migliorato la qualità dei servizi digitali e questi sono diventati parte essenziale della vita delle persone, facilitando le attività di tempo libero e intrattenimento. Tuttavia, la nascita di smartphone sempre più user-friendly, costantemente connessi alla rete, e la possibilità di installare applicazioni social su questi dispositivi, ha notevolmente incrementato tale dipendenza.

Infatti, si parla oggi di nuove tecno-fobie: controllare costantemente il telefono per paura di non essere raggiungibile o verificare l’arrivo di un nuovo messaggio di posta elettronica, controllare Facebook®, Instagram®, o WhatsApp® per paura di non leggere un messaggio importante, rimanere sempre online, ne sono un esempio.

Lo scienziato Andrew Przybylski dell’Università di Oxford è stato il primo, insieme a ricercatori dell’Università della California, a fornire una definizione completa di questa compulsione, chiamandola “Fear Of Missing Out” [3], la “paura di essere tagliati fuori”. Il soggetto coinvolto, si legge nella ricerca, controlla ossessivamente le applicazioni social perché ha il timore che i suoi amici stiano facendo qualcosa di più interessante.

Si tratta di una vera e propria dipendenza dal controllo. Tale dipendenza è spesso causa dell’uso sconsiderato dello smartphone, al punto da renderlo un potenziale e particolarmente critico elemento di distrazione alla guida.

L’argomento è stato approfondito da molti studi di settore, in modo particolare gli effetti dell’uso del telefonino per effettuare chiamate durante la guida sono stati approfonditamente indagati nella letteratura scientifica internazionale.

  • Risposta alle chiamate
    2A Risposta alle chiamate
    2A. La modalità di risposta alle chiamate
  • L'invio di messaggi
    2B L'invio di messaggi
    2B. La modalità di invio di messaggi
  • L'output del questionario
    2C L'output del questionario
    2C. La modalità output del questionario

Questa attività, definita “phone and driving”, vede i primi lavori sviluppati già alla fine degli anni Sessanta (ad esempio [4]), con l’obiettivo di valutare le prestazioni di guida mentre i conducenti sono impegnati in una telefonata.

Tutti gli studi di letteratura sviluppati sull’argomento in questione partono in genere dalle seguenti domande: l’uso del cellulare aumenta il carico di lavoro mentale riducendo l’attenzione e le prestazioni dei guidatori? L’uso del cellulare riduce la sicurezza di guida? Se la sicurezza si riduce, come e quanto aumenta il rischio di incidenti? È stato dimostrato che, al di là della semplice manipolazione del cellulare, sono molti i fattori che influenzano le prestazioni dei conducenti.

La conversazione stessa può essere una causa di distrazione; nonostante ciò, le Normative di circolazione di molti Paesi, tra cui anche il Codice della Strada italiano, consentono l’utilizzo di dispositivi auricolari, o altre forme che non prevedano la manipolazione dei dispositivi smartphone, alla guida.

Diversi studi (ad esempio [5]) sviluppati con l’uso di auricolari alla guida, senza la manipolazione del telefono ma solo richiedendo una limitata richiesta visiva, hanno riscontrato come l’utilizzo degli auricolari comporti un migliore controllo del veicolo rispetto alla condizione in cui il guidatore utilizza il telefono in mano.

Tuttavia, come citato in [6], si è constatato che le conversazioni al telefono cellulare, in qualsiasi modalità, con o senza la manipolazione dello smartphone, compromettono le prestazioni di guida e l’attenzione dalla scena visiva, dando luogo a una forma di cecità da disattenzione.

Anche studi condotti grazie all’utilizzo di strumenti di simulazione di guida che utilizzano la realtà virtuale, in grado di analizzare e registrare il comportamento degli utenti durante la prova, hanno dimostrato come basti il coinvolgimento attivo nella conversazione, al cellulare o non, per produrre un’interferenza con la guida. Come citato in [7], si sono studiati gli effetti dell’uso del cellulare durante la guida in diverse condizioni di traffico, sia con il telefono alla mano che con l’uso di auricolari.

I Ricercatori hanno riscontrato come l’attività di rilevamento periferico sia compromessa dalla conversazione con il cellulare in tutti gli ambienti e che, in particolare, risulti notevolmente scarsa nell’ambiente urbano complesso, anche quando i partecipanti non stanno utilizzando il telefono.

Inoltre, lo studio sviluppato ha dimostrato che anche la velocità di guida risulta influenzata, e in particolare ridotta, dalla conversazione in tutti gli ambienti con il telefono alla mano, ma solo in due ambienti per la modalità senza mani (ambiente rurale con un limite di velocità di 90 km/ora e l’ambiente urbano complesso). Gli autori hanno infine ipotizzato che gli effetti sulla velocità possano essere interpretati come uno sforzo di compensazione per l’aumento del carico di lavoro mentale dovuto alla conversazione telefonica.

Il simulatore di guida
3. Le attività sperimentali con simulatore di guida

Tale tema ha quindi una importante letteratura scientifica alla base [8, 9, 10, 11, 12 ,13 e 14], specialmente per l’attività di chiamata e per il texting, ma sono praticamente assenti studi inerenti al tema social network alla guida, nonostante l’attività sia molto frequente soprattutto negli utenti più giovani e quindi maggiormente inesperti.

Essendo l’argomento di particolare interesse per i Ricercatori del gruppo di Strade, Ferrovie ed Aeroporti del Dipartimento di Ingegneria Civile, Informatica e delle Tecnologie Aeronautiche dell’Università degli Studi Roma Tre, è stato approfonditamente studiato in uno specifico filone di ricerca, dopo che in passato ci si era occupati preliminarmente dell’analisi dell’utilizzo del cellulare alla guida [15, 16 e 17], in modalità chiamata.

In particolare, già nel 2019, come attività preliminare e propedeutica per la progettazione di una campagna sperimentale in simulazione di guida, finalizzata alla valutazione degli effetti di distrazione causati dall’utilizzo dello smartphone sull’esercizio di guida e sulla sicurezza stradale in generale, gli stessi Ricercatori hanno predisposto e diffuso un questionario con lo scopo di individuare le abitudini dei guidatori italiani in relazione all’uso degli smartphone. 

Le abitudini di guida degli Italiani

Il questionario, rivolto a circa 1.250 utenti della strada, ha riguardato domande relative all’uso degli smartphone alla guida, ed ha permesso di analizzare differenti variabili che condizionano il comportamento degli utenti.

Le analisi delle risposte dei partecipanti al questionario hanno dimostrato come il comportamento alla guida degli automobilisti italiani sia senz’altro molto vario; tuttavia, emerge chiaramente come l’utilizzo dello smartphone sia una costante facilmente riscontrabile nelle abitudini alla guida.

I dati raccolti sono relativi a un campione molto ampio e diversificato di automobilisti (Figura 1) da neopatentati, più avvezzi all’uso della tecnologia, a utenti della strada con molta esperienza, generalmente meno abituati all’uso degli smartphone.

Il risultato del questionario è molto chiaro e interessante, oltre che preoccupante: infatti, oltre l’80% degli intervistati fa uso del telefono cellulare per effettuare chiamate alla guida, prevalentemente utilizzando il telefono alla mano (38%), o gli auricolari, il vivavoce o altri sistemi (62%) (Figura 2A).

Nessuna remora neppure nella lettura o scrittura dei messaggi di testo, che è una abitudine del 64% degli intervistati. Interessante è il fatto che circa il 20% degli utenti scrive messaggi alla guida utilizzando la tastiera dello smartphone, mentre il 70% invia messaggi vocali (Figura 2B), considerando quest’ultima una modalità molto meno pericolosa dell’uso della tastiera.

La tecnologia finora, seppur non troppo diffusamente, assiste gli automobilisti nell’utilizzo dello smartphone alla guida, diffondendo applicazioni in grado di coniugare l’esigenza primaria di attenzione sulla strada, specialmente quella visiva, alla necessità di comunicazione alla quale gli utenti sembrano non poter rinunciare neanche durante la guida del veicolo.

Tali applicazioni, come ad esempio quella sviluppata dalla Google® “Android Auto®”, permettono la ricezione e l’invio di messaggi di testo, esclusivamente tramite comandi vocali. Tuttavia il loro utilizzo rimane, ad oggi, davvero molto limitato. Infatti dalle risposte ottenute emerge che solamente il 17% degli intervistati utilizza tale applicazione.

Neppure le applicazioni generalmente utilizzate per svago (Facebook®, Instagram®, Twitter®, ecc.) sono considerate inadeguate alla guida da circa un quarto del campione, tanto che il 25% degli intervistati controlla i propri profili social durante la guida ed una percentuale simile afferma di scattare, seppur raramente, foto o selfie al volante (Figura 2C). 

La modellazione e l’analisi sperimentale

Per comprendere con esattezza come l’uso degli smartphone possa influenzare l’attenzione degli utenti della strada durante la guida, si è deciso di sviluppare quindi una ampia campagna sperimentale.

A tal proposito, è stato definito un rigido protocollo di prova presso il Laboratorio di Simulazione di Guida in Realtà Virtuale del Dipartimento di Ingegneria Civile, Informatica e delle Tecnologie Aeronautiche dell’Università degli Studi Roma Tre.

Il campione di drivers
4. Le caratteristiche del campione di drivers

In particolare, lo studio ha utilizzato un simulatore di guida, composto da un veicolo reale collegato tramite numerose interfacce a un elaboratore sul quale risulta installato un software di simulazione (Figura 3).

Questo è in grado di registrare molteplici parametri dinamici e cinematici di guida, come, ad esempio, l’accelerazione e la velocità istantanea del veicolo, la posizione nella corsia, la distanza tra gli ostacoli fissi e in movimento ed il veicolo simulato, ed altri parametri, con frequenze elevatissime capaci di restituire le reali condizioni di guida.

Lo scenario implementato comprendente aree urbane, industriali ed extraurbane, al fine di rappresentare in maniera esaustiva diverse situazioni reali, è stato proiettato su uno schermo semicircolare con un angolo di visuale di 180° posto di fronte al veicolo, che copre la visione centrale e periferica durante la guida mediante proiettori in grado di consentire una visibilità continua.

La sperimentazione si è posta senz’altro degli obiettivi molto ambiziosi ed articolati, sostanzialmente divisi in due grandi macro filoni di indagine:

  • l’analisi degli effetti causati dalla messaggistica istantanea sulla guida (Texting), valutando gli impatti generati dalla lettura e scrittura di messaggi di testo mediante tastiera di tipo “qwerty”, la tastiera che generalmente compare in sovraimpressione sullo smartphone, confrontati con gli effetti indotti dall’ascolto e registrazione di file audio, ovvero dalla complessiva gestione dell’applicazione Android Auto®;
  • l’analisi degli effetti dovuti all’uso dei social network sulla guida (Scrolling&Sharing), valutando gli impatti causati dall’uso di Facebook®, consultando (scrollando) un profilo appositamente progettato, o scattando un selfie per poi caricarlo sul social Instagram®.

Il campione di guidatori che ha preso parte alla sperimentazione è stato individuato in prevalenza tra gli studenti dell’Università degli Studi Roma Tre e si compone di 51 drivers, 51% uomini e 49% donne, di età compresa tra i 22 e i 30 anni (media 28,10, deviazione standard 1,93) (Figura 4).

La struttura generale delle prove si è basata sulla guida al simulatore, definita attività primaria, durante la quale è stato richiesto ai drivers di svolgere alcune attività secondarie. I partecipanti hanno svolto una iniziale fase di training in cui hanno preso confidenza con la guida simulata e con le caratteristiche del mezzo.

Successivamente sono state effettuate, su due giornate, per una durata di circa un’ora al giorno, le seguenti attività (Figura 5):

  • guida del simulatore senza ulteriori attività di distrazione, al fine di registrare i dati della condizione di base (“baseline condition”);
  • guida del simulatore con il compito di inviare messaggi di testo mediante la tastiera qwerty dello smartphone e, in un tratto della sperimentazione, sostituendo l’uso della tastiera con i messaggi vocali;
  • guida del simulatore con il compito di inviare messaggi di testo mediante l’utilizzo dell’applicazione Android Auto®;
  • guida del simulatore con il compito di utilizzare Facebook® scorrendo sommariamente articoli appositamente costruiti per la sperimentazione, oppure dedicando attenzione ad alcuni specifici articoli, con l’obiettivo di porre “like”, interagire e condividere almeno cinque articoli;
  • guida del simulatore con il compito di scattare e condividere un selfie su Instagram® in modalità “InstaStories” dopo avergli applicato un filtro.
Scenari ed eventi
5. Scenari ed eventi

Per testare l’effetto della distrazione specificamente in corrispondenza di significativi eventi caratterizzati da un elevato rischio incidentale, sono state progettate, lungo il tracciato, situazioni a cui gli automobilisti sono quotidianamente esposti (seppur in misura maggiormente critica in questa sperimentazione), come una brusca frenata del veicolo che precede, o l’attraversamento improvviso di pedoni. Le caratteristiche degli eventi sono le seguenti:

  • Car Following: un veicolo che si trova davanti al driver, effettua improvvisamente una brusca frenata fino a fermarsi;
  • attraversamento sulle strisce di un pedone: durante il tracciato simulato un pedone si sposta dal marciapiede destro, più prossimo al driver, al marciapiede sinistro, seguendo l’indicazione zebrata di attraversamento pedonale posta sull’infrastruttura;
  • attraversamento illegale di un pedone: durante la marcia un pedone si sposta improvvisamente dal marciapiede destro, più prossimo al driver, al marciapiede sinistro, fuori dall’indicazione zebrata di attraversamento pedonale posta sull’infrastruttura.

Tali eventi sono stati indagati in tutte le condizioni sopra riportate e in tutti gli scenari simulati (urbano, industriale ed extraurbano) e i dati registrati sono stati poi confrontati con una “baseline condition”, condizione di controllo in cui l’utente alla guida non era impegnato in alcuna attività secondaria (né texting, né utilizzo di social). 

Gli effetti dell’uso degli smartphone sulla guida

L’analisi dei dati emersi dalla sperimentazione sottolinea come l’attenzione sulla strada sia un fattore imprescindibile da garantire per raggiungere livelli di massima sicurezza alla guida.

Infatti, emerge come il tempo di reazione dei guidatori distratti dallo smartphone sia sensibilmente maggiore, causando spesso un ritardo nell’inizio della frenata in condizioni di emergenza con un conseguente arresto del veicolo a una distanza molto ridotta dal veicolo precedente, o, condizione ancora più rischiosa, dal pedone (Figure 6A, 6B e 6C).

Emerge inoltre un aspetto estremamente interessante, riscontrato in molte ricerche riguardanti la distrazione alla guida e presenti in letteratura, ovvero il fatto che la consapevolezza di effettuare una attività distraente impone inconsciamente all’utente di assumere un comportamento più cautelativo. Questo si evince chiaramente dalle distanze che gli automobilisti mantengono con il veicolo che li precede.

Tali distanze sono infatti maggiori nel caso di attività come l’uso dei social network, considerate molto pericolose da parte degli utenti intervistati, mentre sono ridottissime nel caso di invio di messaggi (Texting), attività evidentemente considerata dai più “routinaria” e meno rischiosa, così come si evince dall’analisi del questionario. Tale condizione di vicinanza con il veicolo precedente emerge anche durante la sperimentazione con l’uso delle applicazioni di messaggistica con comando vocale.

Anzi, queste ultime comportano anche un notevole aumento della frustrazione alla guida negli utenti, i quali, inesperti nell’uso di tali applicazioni, ovvero esasperati dalla laboriosa metodologia di invio dei messaggi di testo, sottraggono attenzione alla guida, aumentando la velocità media, avvicinandosi troppo ai pedoni in attraversamento e ritardando notevolmente il tempo di arresto del veicolo in condizioni di emergenza.

  • Gli output grafici della sperimentazione
    6A Gli output grafici della sperimentazione
    6A. Gli output grafici della sperimentazione
  • Gli output grafici della sperimentazione
    6B Gli output grafici della sperimentazione
    6B. Gli output grafici della sperimentazione
  • Gli output grafici della sperimentazione
    6C Gli output grafici della sperimentazione
    6C. Gli output grafici della sperimentazione
  • La sperimentazione
    La sperimentazione

Un ulteriore parametro registrato durante le sperimentazioni ha riguardato la posizione del veicolo nella corsia. Durante le attività distraenti, è emersa chiaramente una difficoltà di mantenere il veicolo in posizione corretta, evitando il più possibile lo scontro con i veicoli posti nella corsia adiacente, e mettendosi quindi in forte condizione di pericolo.

Tale aspetto è facilmente riconducibile alla mancanza di attenzione visiva sulla strada dovuta alla necessità di destinare parte dello sguardo e quindi dell’attenzione allo smartphone e alle attività che non siano funzionali alla guida del veicolo.

Altro aspetto analizzato durante la guida simulata è rappresentato dal numero di eventi incidentali occorsi durante le guide. Infatti, come precedentemente specificato, nel percorso svolto, i guidatori venivano esposti ad eventi con un elevato livello di rischio, in modo da dare un indice, piuttosto generico ma comunque significativo in un confronto tra diversi scenari, della pericolosità effettiva della distrazione specifica in condizioni decisamente critiche che richiedono un urgente ed efficace intervento da parte del conducente.

Durante la guida senza distrazione, gli utenti sono incorsi in due eventi incidentali. Tale valore aumenta a sei nel caso della messaggistica istantanea (Texting), dieci nel caso di messaggistica vocale, 15 nel caso dell’uso di Instagram® o Android Auto®, e addirittura a 24 nel caso dell’uso di Facebook® alla guida.

Ovviamente, l’incidentalità registrata è un parametro indicativo e da valutare attentamente, ma senz’altro dimostra come guidare sia un’attività già molto complessa di suo, e nel suo insieme, carica di condizioni cognitivamente impattanti. Destinare parte della propria attenzione ad altre attività condiziona senz’altro le nostre capacità e il nostro rendimento alla guida, portandoci facilmente a commettere errori che, come raccontato dai fatti di cronaca, risultano troppo spesso tragicamente fatali. 

Conclusioni e sviluppi futuri

Lo studio condotto ha permesso di approfondire ulteriormente alcuni effetti della distrazione alla guida.

Ad oggi vi è ancora poca consapevolezza da parte degli utenti della strada riguardo agli effetti che essa possa provocare e, pertanto, la conoscenza sempre più approfondita delle metodologie attraverso le quali ci si distrae più facilmente e di cosa questo implichi consente di realizzare Campagne di sensibilizzazione mirate ed efficaci, che permettano a tutti gli attori in gioco di prendere coscienza della materia.

Inoltre, tali ricerche possono senz’altro costituire l’input fondamentale per la realizzazione di un nuovo impianto normativo atto a delegittimare ulteriormente e in modo ancor più efficace l’utilizzo degli smartphone alla guida.

A tal proposito, anche la tecnologia potrebbe venirci in aiuto, consentendo agli smartphone di riconoscere quando l’utente si trovi alla guida di un’automobile, e attivando senza possibilità di essere aggirata, una modalità progettata appositamente per ridurre gli stimoli distraenti.

Tali sviluppi futuri hanno però alla base la consapevolezza, che gli utenti della strada devono ancora acquisire, dell’importanza della loro attenzione alla guida e della propria esposizione al rischio.

In ultimo, studi similari potrebbero anche essere utili sia alle case costruttrici delle auto che agli sviluppatori di software per smartphone per calibrare il miglior sviluppo della tecnologia a servizio della sicurezza degli utenti.

Il simulatore di guida
7. Il simulatore di guida

Bibliografia

[1]. Rapporto ACI/ISTAT sugli Incidenti Stradali 2021 (https://www.aci.it/fileadmin/documenti/studi_e_ricerche/dati_statistiche/incidenti/2021/Report_incidenti_stradali_2021.pdf).

[2]. Economic Commission for Europe, Inland Transport Committee, Consolidated Resolution on Road Traffic (R.E.1) Amendment proposals on distracted driving, 2016, “Study on good practices for reducing road

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[9]. M.H. Benedetti, L. Li, S. Shen, N. Kinnear, M.K. Delgado, M. Zhu – “Talking on hands-free and handheld cellphones while driving in association with handheld phone bans”, Journal of Safety Research, vol. 83, pag. 204-209, 2022.

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[14]. M. Papadaki, G. Tzamalouka, C. Gnardellis, T.J. Lajunen, J. Chliaoutakis – “Driving performance while using a mobile phone: a simulation study of Greek professional drivers”, Transportation Research Part F, vol. 38, pag. 164-170, 2016.

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[16]. Benedetto, A. Calvi, F. D’Amico – “Driver Reaction Time to Avoid Collisions During a Mobile Phone Conversation”, Proceedings of 5th Road Safety & Simulation International Conference, Orlando, Florida, 6-8 October 2015, pag. 690-701, 2015.

[17]. A. Calvi, A. Benedetto, F. D’Amico – “Investigating driver reaction time and speed during mobile phone conversations with a lead vehicle in front: a driving simulator comprehensive study”, Journal of Transportation Safety & Security, vol. 10, pag. 5-24, 2018.

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