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Il degrado dei ponti in calcestruzzo

Il tema del risanamento dei ponti in calcestruzzo è molto vasto, considerata l’esistenza di numerose cause che comportano il degrado di queste strutture

Il degrado dei ponti in calcestruzzo

Nelle sezioni fessurate si generano concentrazione di tensioni locali che a scala microscopica possono raggiungere la resistenza ultima del materiale con tensioni di picco molto superiori alle tensioni normalmente agenti, soprattutto nelle strutture soggette ad azioni cicliche. Le NTC si occupano solo marginalmente delle azioni cicliche sul calcestruzzo (punto 4.1.2.1.6): genericamente indicano che, in presenza di azioni cicliche che possono portare a fenomeni di fatica, si devono condurre verifiche di resistenza secondo affidabili modelli verificando separatamente calcestruzzo e acciaio.

Agli effetti dei carichi ciclici generati dal passaggio dei mezzi pesanti sui ponti sono da associare anche gli effetti impulsivi generati. Nei veicoli pesanti, per sorreggere il telaio si impiegano sospensioni di tipo passivo composte da molle e da smorzatori disposti in parallelo. La forza impulsiva che viene generata dalla ruota di un veicolo pesante dipende da numerosi fattori quali: velocità, tipo di sospensioni, rugosità della pavimentazione, forma delle sconnessioni, ecc..

La componente dinamica assume entità elevata perché le masse “sospese” agganciate agli assi dei veicoli arrivano ad avere accelerazioni verticali anche superiore a 2 m/s2. Gli effetti deleteri dovuti al continuo passaggio dei mezzi pesanti sui ponti sono state valutati dalle varie Normative attraverso un coefficiente di incremento della massa dei carichi:

  • Ministero LL.PP. Consiglio Superiore 14/02/1962 n° 384: Norme relative ai carichi per il calcolo dei ponti stradali;
  • D. M. 02/08/1980, Criteri generali e prescrizioni tecniche per la progettazione, esecuzione e collaudo di ponti stradali;
  • D.M.LL.PP. 04/05/1990 Aggiornamentodelle Norme tecniche per la progettazione, la esecuzione e il collaudo dei ponti stradali;
  • D.M. 14/01/2008, Nuove Norme tecniche per le costruzioni.

Le NTC affermano che i carichi mobili (punto 5.1.3.4) includono già gli effetti dinamici che si generano sulle pavimentazioni di media rugosità, però danno indicazione sulla possibilità di poter applicare un coefficiente dinamico addizionale in prossimità delle interruzioni della continuità strutturale della soletta.