Il totale delle risorse assegnate ad oggi per il Pnrr sono 72,84 miliardi di euro, secondo i dati al 17 febbraio dalla Ragioneria generale dello Stato per il monitoraggio e la rendicontazione dei progetti Pnrr e analizzati da Centro Studi Enti Locali.
Il Csel ha valutato la distribuzione delle risorse assegnate sul territorio in attuazione del Piano. Sono destinate per il 39% al Sud, per il 30% al Nord e per il 15% al Centro. Le restanti sono in parte senza attribuzione territoriale specifica (2%) e in parte destinate a più regioni (11%) o tutte le regioni (2%).
Le regioni che hanno ricevuto più fondi dal Piano nazionale di ripresa e resilienza ad oggi, sono Sicilia, Lombardia e Campania: gli avvisi e i bandi Pnrr che si sono già conclusi e si sono tradotti in graduatorie definitive hanno assegnato rispettivamente 7 miliardi e 130 milioni, 7 miliardi e 112 milioni e 6 miliardi e 216 milioni a questi territori.
Quindi la Puglia con 5,8 miliardi, il Lazio con quasi 5,5 miliardi, il Piemonte (quasi 3,9 miliardi), l’Emilia-Romagna (quasi 3,8 miliardi) e la Calabria (3.450 milioni di euro), la Toscana, con finanziamenti per un totale di 3 miliardi e 326mila euro, in linea con il Veneto, che è a poco meno di 3,3 miliardi.
La Sardegna a quota 2,6 miliardi, seguita da Liguria (1,8 miliardi circa), Abruzzo (1,5 miliardi), Marche (1,3 miliardi), Basilicata (1 miliardo) e Umbria (931 milioni). Chiudono il cerchio il Trentino Alto Adige (823 milioni), il Molise (700 milioni) e la Valle d’Aosta (178 milioni).
La parte più consistente delle risorse va al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che ha avuto il compito di gestire avvisi e graduatorie che hanno portato, all’assegnazione di oltre 19 miliardi. Seguono il Viminale, con quasi 12 miliardi, il ministero della Salute (11,4 miliardi), il ministero dell’Istruzione e del merito (9,2 miliardi) e il Dipartimento per la trasformazione digitale della presidenza del Consiglio dei ministri, che ha assegnato poco meno di 7 miliardi.