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Stop ai motori endotermici: 195.000 posti di lavoro a rischio

L’allarme di Confapi

Lo stop ai motori endotermici dal 2035 decretato dal Parlamento Europeo è una scelta che nel breve termine metterà in difficoltà le piccole e medie industrie italiane.

Sono a rischio, infatti, oltre 2.200 aziende del comparto e 195.000 posti di lavoro”. È l’allarme del Vicepresidente nazionale di Confapi, Corrado Alberto, divulgato attraverso una nota ufficiale.  

Alberto evidenzia come: “Abbiamo sempre sottolineato a tutti i livelli istituzionali – spiega in una nota – le criticità che questa misura comporta. Eliminando il know-how della componentistica dei motori termici all’Italia e all’Europa, e considerando la leadership tecnologica sull’elettrico in capo ai Paesi asiatici, il rischio di delocalizzazione a lungo termine dell’intero settore è molto concreta”.  

Per il Vicepresidente di Confapi “la decisione del Parlamento europeo non è procrastinabile ma riteniamo che la transizione ecologica non può prescindere da una sostenibilità economica. Per questo è necessario adottare fin da subito una nuova politica industriale che possa far transitare chi uscirà dal mercato del lavoro dell’auto termica verso nuove frontiere.

Bisogna adottare una politica energetica e industriale che si focalizzi soprattutto sulla produzione nazionale di energie rinnovabili a partire dal fotovoltaico che possa venire prodotto, rigenerato e smaltito in Italia. Altrimenti saremmo costretti a rifornirci non solo delle componenti di auto elettriche in Cina e in Asia ma anche degli elementi per la produzione della stessa energia elettrica. E questo non possiamo permettercelo.

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