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Costruzioni: i progressi nel settore dei materiali compositi

Quali sono i più recenti progressi sul tema dell’affidabilità strutturale dei materiali compositi? Su questo tema si sono confrontati i ricercatori provenienti dalle più prestigiose sedi universitarie europee e americane, durante l’ International Symposium on Directions in Damage and Durability of Composite Materials . L’evento, organizzato in collaborazione con Anas e coordinato dai professori Marino Quaresimin (Dipartimento di Tecnica e Gestione dei sistemi industriali, Università di Padova) ed Enzo Siviero (Dipartimento di Progettazione e pianificazione in ambienti complessi, IUAV), si è svolto dal 18 al 20 maggio 2016 a Venezia.

Grazie alla loro leggerezza e versatilità, combinate ad eccellenti proprietà meccaniche, i materiali compositi hanno acquisito un’importanza sempre maggiore negli ultimi anni in moltissimi settori industriali, come ad esempio il settore automobilistico ed eolico, ma anche e soprattutto nelle opere civili quali edifici e viadotti.

A fronte dei numerosi vantaggi offerti da questa classe di materiali vi è però un costo che rimane ancora piuttosto elevato, rispetto ai più tradizionali materiali da costruzione. Una delle ragioni, oltre al costo intrinseco dei materiali, è la mancanza di procedure di progettazione affidabili e riconosciute, nonché l’assenza, in letteratura, di estese caratterizzazioni sperimentali da cui acquisire informazioni sul loro complesso comportamento strutturale.

L’International Symposium on Directions in Damage and Durability of Composite Materials ha costituito un momento di confronto internazionale su questi temi, toccando argomenti di primaria importanza, tra cui metodi per l’analisi dell’affidabilità in esercizio, strumenti di monitoraggio per la rilevazione di danni e difetti nel materiale, e metodologie di repair.

L’evento ha visto la partecipazione attiva dell’Anas, con un intervento dell’Ing. Gabriella Manginelli, Capo Compartimento della viabilità per il Veneto, che ha illustrato una serie di casi studio in cui i materiali compositi sono stati efficacemente utilizzati nell’ambito stradale italiano per interventi di ripristino. Tra gli esempi citati va menzionato l’intervento eseguito sul ponte di Calafuria, situato lungo la strada statale 1 “Aurelia” in provincia di Livorno.

Un aspetto interessante emerso durante le diverse presentazioni è la notevole efficienza e flessibilità dei materiali compositi per interventi di ripristino strutturale in ambienti con agenti ossidanti, nonché per interventi di ripristino rapido della viabilità compromessa da eventi ambientali, grazie alla semplicità di posa in opera.

Una delle conclusioni fondamentali delineate al termine del workshop è che, nonostante l’investimento inziale legato all’uso dei materiali compositi sia sicuramente superiore rispetto a quello dei materiali da costruzione tradizionali, adottando una visione di più ampio respiro si può affermare che i compositi non solo permettono una notevole efficienza e flessibilità progettuale, ma anche un’ottimizzazione dei costi globali. Questo grazie ad una velocizzazione delle operazioni di manutenzione e un incremento della durabilità della struttura.