Ursula von der Leyen ha iniziato il suo discorso ricordando che fra meno di 300 giorni i cittadini e le cittadine dell’UE saranno chiamati alle urne per il rinnovo del Parlamento europeo (e di seguito, la formazione della nuova Commissione Europea). Il voto sarà un’occasione per riflettere sullo stato dell’Unione e sul lavoro svolto da chi li rappresenta. Ma sarà anche l’occasione in cui decidere quale futuro e quale Europa vogliano.
L’Unione deve saper rispondere, in maniera uniforme, alle sfide della storia. Per fare ciò, la Commissione deve, nel tempo che le resta, guadagnare la fiducia dei cittadini per rispondere alle loro aspirazioni e preoccupazioni, portando a termine il suo incarico.
La Commissione von der Leyen ha puntato su un’Europa verde, digitale e geopolitica e molti passi sono stati fatti in quella direzione. È nata un’Unione geopolitica, che sostiene l’Ucraina, si oppone all’aggressione della Russia, reagisce alle mosse della Cina e investe nei partenariati.
È stato deciso un Green Deal europeo come fulcro dell’economia, un programma la cui ambizione non ha eguali e che renderà l’Europa più indipendente in settori cruciali come l’energia, i chip o le materie prime. È iniziata la transizione digitale.
Soprattutto, l’UE ha introdotto NextGenerationEU, uno strumento storico che destina 800 miliardi di Euro a riforme e investimenti e sta creando posti di lavoro dignitosi per il presente e per il futuro. Altro argomento importante affrontato dalla Commissione è la lotta alla violenza sulle donne e per l’uguaglianza uomo/donna.
Grazie alla collaborazione fra Parlamento, Stati membri e Commissione, oltre il 90 % degli orientamenti politici presentati nel 2019 sono diventati misure concrete, dimostrando che, quando agisce con coraggio, l’Europa raggiunge i propri obiettivi. La Presidente si è poi focalizzata su alcuni aspetti specifici della politica messa in opera dalla sua Commissione.
Il Green Deal europeo
Nato dalla volontà di combattere il cambiamento climatico, è diventato un’opportunità per preservare la prosperità futura dell’Europa.
La Commissione ha dato un segnale chiaro della direzione da prendere per gli investimenti e l’innovazione, indicando che modernizzazione e decarbonizzazione possono andare di pari passo. L’industria europea dimostra giorno dopo giorno di essere quindi pronta a dare slancio a questa trasformazione ed è per questa ragione che la Commissione continuerà a sostenere l’industria europea durante tale transizione.
La Commissione ha iniziato con un pacchetto di misure che va dalla Normativa sull’industria a zero emissioni nette a quella sulle materie prime critiche, analizzando i rischi e le esigenze di ciascun ecosistema coinvolto in questa transizione e sviluppando un approccio per ciascun ecosistema industriale. L’obiettivo principale sarà sostenere tutti i settori nella costruzione di un modello imprenditoriale per la decarbonizzazione dell’industria.
Il futuro dell’industria delle tecnologie pulite deve concretizzarsi in Europa. L’obiettivo sarà sempre una transizione equa e giusta. Per questo la Commissione si batterà contro le pratiche commerciali sleali di alcuni Paesi (come la Cina), le cui Aziende – fortemente sovvenzionate dallo Stato – impediscono una libera ed equa concorrenza.
Il Green Deal servirà inoltre a preservare la biodiversità in Europa, assicurare un approvvigionamento alimentare di qualità, facendo in modo che agricoltura e tutela della natura possano andare di pari passo.
Economia, sfera sociale e competitività
L’anno a venire porterà tre grandi sfide economiche per l’industria europea: la carenza di manodopera e di competenze, l’inflazione e la necessità di agevolare l’attività economica per le Imprese. Le carenze di manodopera e di competenze stanno raggiungendo livelli record, sia nell’UE che in tutte le principali economie.
Il 74 % delle PMI dichiara di trovarsi di fronte a carenze di competenze. Allo stesso tempo milioni di genitori – per lo più madri – faticano a conciliare lavoro e famiglia, data l’assenza di strutture per l’infanzia. Inoltre, ci sono otto milioni di giovani che non studiano, non frequentano corsi di formazione e non lavorano.
Bisogna pertanto migliorare l’accesso al mercato del lavoro, in primo luogo per i giovani e le donne. Serve inoltre rispondere ai profondi cambiamenti in campo tecnologico, sociale e demografico.
La seconda grande sfida economica è data dall’inflazione persistentemente elevata. La Commissione, in stretta collaborazione con la Banca Centrale, sta lavorando per tenerla sotto controllo, con iniziative quali quelle messe in opera per gli acquisti congiunti di energia e ampliando i canali di rifornimento. Questo è lo schema da seguire anche in altri campi per lottare efficacemente contro l’inflazione.
La terza sfida per le Imprese europee consiste nell’agevolare le attività economiche. Le piccole Imprese non hanno la capacità di gestire una struttura amministrativa complessa e sono frenate dalla lunghezza delle procedure. Per questo motivo, entro la fine dell’anno, la Commissione nominerà un Rappresentante dell’UE per le PMI che farà da tramite fra Imprese e Istituzioni europee. La Commissione presenterà prossimamente un primo pacchetto di misure per ridurre del 25% gli obblighi amministrativi a livello europeo.
Tuttavia, le Imprese europee hanno anche bisogno di accedere alle tecnologie chiave per innovare, svilupparsi e produrre. Preservare un vantaggio europeo sulle tecnologie critiche ed emergenti è un imperativo per l’economia e la sicurezza nazionale. Tale politica industriale europea richiede anche finanziamenti europei comuni. Infine, l’Europa deve sviluppare partenariati economici con un maggior numero di Paesi e promuovere un commercio aperto ed equo.
Il digitale e l’intelligenza artificiale
L’Europa si è posta all’avanguardia nella gestione dei rischi del mondo digitale. Internet è nata come strumento per condividere le conoscenze, aprire le menti e collegare fra loro le persone. Ma ha anche sollevato gravi problemi, come la disinformazione, la diffusione di contenuti nocivi e i rischi alla protezione dei dati. Il regolamento sui servizi digitali e quello sui mercati digitali stanno creando uno spazio digitale più sicuro in cui i diritti fondamentali sono tutelati.
Le nuove Norme garantiscono anche l’equità, con responsabilità chiare per le grandi Imprese tecnologiche. Lo stesso dovrebbe valere per l’intelligenza artificiale. L’Europa, insieme con i propri partner, deve indicare la via per un nuovo quadro globale dell’intelligenza artificiale, fondato su tre pilastri: misure protettive, governance e guida dell’innovazione.
Dimensione globale, migrazione e sicurezza
L’Europa deve concentrarsi sulla cooperazione con i Governi legittimi e con le Organizzazioni regionali, sviluppando un partenariato reciprocamente vantaggioso che si occupi essenzialmente di questioni comuni per l’Europa e l’Africa.
Per questo motivo, insieme all’Alto Rappresentante Borrell, la Commissione lavorerà a un nuovo approccio strategico da promuovere in occasione del prossimo vertice UE-UA (Unione Africana). Ma la Legislazione europea in materia di migrazione ha già 20 anni e va aggiornata. Servono nuove Norme e di una nuova struttura di governance.
Bisogna applicare più rigorosamente la Legge, perseguire questo reato e di dare un ruolo più incisivo alle varie Agenzie: Europol, Eurojust e Frontex, collaborando con i vari partner internazionali per combattere questa piaga mondiale.
Allargamento futuro
L’UE conta attualmente 27 membri, ma almeno cinque/sei Paesi hanno (o avranno) lo status di “Paesi candidati all’adesione”.
La Commissione avvierà una serie di esami delle politiche pre allargamento, per valutare le modalità di un eventuale adeguamento di ogni settore a un’Unione più ampia. Bisogna riflettere sul modo in cui funzionerebbero le istituzioni, su come si trasformerebbero il Parlamento e la Commissione.
Bisogna discutere sul futuro del bilancio: che cosa finanzierà, in che modo lo finanzierà e come sarà a sua volta finanziato. E bisogna capire come si potrà assumere impegni credibili in materia di sicurezza in un mondo in cui la deterrenza conta più che mai.
In conclusione, la Presidente ha rimarcato come il futuro del nostro continente dipende dalle scelte che facciamo oggi e dai passi che faremo per completare l’Unione Europea.
Gli Europei vogliono un’Unione che li difenda in un periodo di accesa competizione per il potere. Ma anche un’Europa che li protegga e li sostenga, in veste di partner e alleata, nelle loro battaglie quotidiane. La Commissione ascolterà la loro voce perché ciò che è importante per gli Europei è importante per l’Europa.
Per la foto in primo piano, photo credit: NoName_13 da Pixabay
> Se questo articolo ti è piaciuto, iscriviti alla Newsletter mensile al link http://eepurl.com/dpKhwL <