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Il procedimento “dell’attività di audit sui progetti di infrastrutture stradali”

L’applicazione in Italia dell’attività di audit sui progetti di infrastrutture stradali previsto dal Decreto Legislativo n° 35/11 e ssmmii come coordinamento nello svolgimento dell’analisi del singolo progetto

Reti autostradali

Il D.Lgs. 35/11 1 e, nello specifico, il Decreto attuativo D.M. 2012 2 prevedono quattro attività principali per lo svolgimento della “gestione della sicurezza stradale” limitatamente alla rete stradale TEN 3 e alla rete delle strade principali.


1 Decreto Legislativo n° 35/2011, l’art. 4, e aggiornamenti seguenti (D.Lgs. 213 del 15.11.2021), di attuazione della Direttiva 2008/96/CE e della Direttiva di aggiornamento 1936/2019/CE sulla gestione della sicurezza delle infrastrutture stradali.

2 Decreto Ministeriale del 02/05/2012 “Linee Guida per la gestione della sicurezza delle infrastrutture stradali”, emanato ai sensi dell’art. 8 del Decreto Legislativo n° 35/2011”. Il cap. 3 è inerente ai controlli di sicurezza stradale.

3 Rete TEN- Rete stradale transeuropea è individuata dalla decisione 1692/96/CE e successivi aggiornamenti. che individua due livelli di rete (“comprehensive network” e “core network”), come definiti nella proposta della Commissione Europea del 19.10.2011.


Tali attività sono di seguito elencate:

  • analisi della rete;
  • ispezioni di sicurezza stradale;
  • classificazione della rete in base al grado di sicurezza;
  • interventi, per i quali è previsto il controllo dei progetti relativamente alla sicurezza stradale.
Gestione della sicurezza delle infrastrutture
1. Il ciclo complessivo delle attività del processo di gestione della sicurezza delle infrastrutture stradali (tratto dal D.M. 2012 2, Figure 1 e 6)

Relativamente all’attività n° 4, il D.Lgs. 35/11 1, all’art. 4, prevede che i progetti di infrastrutture stradali debbano essere controllati dall’Organo Competente, OC, individuato nella “Direzione Generale per le strade e le autostrade, l’Alta Sorveglianza sulle infrastrutture stradali e la vigilanza sui contratti concessori autostradali”.

I progetti da sottoporre a controllo sono quelli relativi alla manutenzione straordinaria (di adeguamento e riqualificazione dell’infrastruttura) e alla realizzazione di nuovi collegamenti stradali.

I progetti di manutenzione ordinaria non sono oggetto di controllo, perché riguardano interventi infrastrutturali standard, solitamente previsti dal contratto di concessione con l’Ente gestore, che ha piena autonomia nella loro gestione e realizzazione.

Tali interventi rientrano nel ciclo delle attività di gestione della sicurezza nella fase di ispezione, quando l’Ispettore esamina la tratta stradale (attività n° 2 del ciclo di Figura 1), e ne analizza le criticità esprimendo il giudizio.

L’attività n° 4 quindi è riferita alla realizzazione degli interventi stradali e si inserisce nel ciclo in quanto dà origine a nuovi collegamenti o a tronchi stradali potenziati e riqualificati con il fine si innalzarne il livello di sicurezza (adeguamenti). Tali interventi, d’altronde, possono essere frutto anche delle risultanze dalla classificazione e delle ispezioni eseguite in precedenza, che hanno evidenziato la necessità dell’intervento di adeguamento o di realizzazione di un nuovo tronco stradale.

Tornando al controllo della sicurezza stradale sui progetti, l’attività deve essere effettuata per ciascuna fase di progetto e deve essere seguita dal “controllo-ispettivo” durante la costruzione, la fase di pre-apertura al traffico e il primo anno di esercizio dell’infrastruttura.

I risultati dei controlli eseguiti durante le fasi di progettazione costituiscono parte integrante della documentazione progettuale ed elementi necessari ai fini dell’approvazione dei progetti da parte degli organi preposti. Parimenti, i risultati dei controlliispezioni eseguiti “post-progettazione” fanno parte integrante della documentazione di esecuzione dei lavori e sono elementi necessari ai fini dell’emissione del certificato di collaudo.

Applicazione dei controlli
2. L’ambito di applicazione dei controlli

I controlli sono effettuati da controllori individuati dall’OC e scelti tra soggetti in possesso dei requisiti di cui all’art. 9 del D.Lgs. 35/11 e inseriti in apposito elenco.

Il controllo è svolto sui progetti della rete stradale TEN 3 e delle strade principali in concessione di competenza del MIT, come previsto dall’art. 1 del D.Lgs. 35/11. Con scadenza periodica, l’OC redige la programmazione di una serie di progetti, cui è richiesto il controllo da parte dell’Ente gestore 4.


4 Enti gestori di rete TEN per la parte di sola rete di competenza del MIT gestita da ANAS ed Enti gestori a pedaggio. 


La Figura 3 mostra l’entità dei lavori dell’OC dall’anno 2017. Da tale anno sono stati programmati 191 controlli su 191 progetti di cui 76 sono stati chiusi dal 2017 al 2022, e 115 sono stati programmati dal 2023 in poi.

La maggior parte riguarda progetti definitivi ed esecutivi e per il 56% riguardano ANAS, il 17% ASPI e la restante percentuale si distribuisce tra i Concessionari che hanno meno chilometri in gestione. I controlli sono effettuati da Tecnici del MIT e da Ingegneri esperti, iscritti all’albo previsto dall’art. 12 del D.Lgs. 35/11.

A causa dell’elevato numero di progetti esaminati annualmente e della molteplicità di soggetti coinvolti (collaboratori esperti incaricati, Progettisti ed Enti gestori) l’OC ha sentito l’esigenza di costituire una procedura standard per la pianificazione e la gestione dell’attività, sia per le procedure amministrative e di programmazione sia per le attività tecniche di analisi dei progetti e di presentazione dei risultati del controllo.

  • Progetti programmati e conclusi
    3A Progetti programmati e conclusi
    3A. Il numero di progetti programmati e conclusi dall’OC dall’anno 2017
  • Progetti programmati e conclusi
    3B Progetti programmati e conclusi
    3B. Il numero di progetti programmati e conclusi dall’OC dall’anno 2017

L’adozione dello standard, descritto nel presente documento, consente:

  • di accelerare e rendere più efficiente le operazioni di programmazione dei controlli e le procedure amministrative di attivazione degli stessi;
  • di accelerare e rendere più efficienti le operazioni di controllo, in quanto vengono definite le fasi da evadere, la tempistica degli incontri tra Progettisti e controllori, la scansione delle note tecniche di scambio tra Progettisti e controllori, e il momento della redazione e dell’emissione del rapporto finale di controllo;
  • di utilizzare una metodologia univoca di analisi del progetto anche in presenza di una molteplicità di collaboratori incaricati, e di garantire, di conseguenza, una supervisione più mirata ed efficace da parte dell’OC;
  • di produrre una documentazione tecnica del controllo in un formato univoco. Ciò consente un’analisi della documentazione più rapida e completa sia da parte dell’OC, durante la fase istruttoria interna, sia da parte dei diversi Progettisti e Gestori stradali nel momento di presa visione dei rapporti di controllo.

I progetti sottoposti a controllo

Come anticipato, il D.M./2012 2, al cap. 3 che riprende l’art. 4 del D.Lgs. 35/11 1, specifica che i progetti stradali da sottoporre a controllo sono quelli che prevedono:

  1. la realizzazione di nuovi collegamenti;
  2. interventi di manutenzione straordinaria (di adeguamento e riqualificazione dell’infrastruttura), i quali:
  • 2a: comportano modifiche funzionali oppure di tracciato o di sezione stradale;
  • 2b: producono una sostanziale modifica dell’infrastruttura stradale esistente con effetti sui flussi di traffico.

Se le indicazioni 1) e 2a) sono facilmente individuabili, la definizione 2b) fa intendere che il controllo del progetto debba essere esteso oltre che all’asse principale anche agli elementi da cui deriva l’alterazione dei flussi di traffico.

Per tale motivo, si può considerare che ad essere soggetti a controllo debbano essere anche le eventuali pertinenze, gli svincoli e almeno le intersezioni con strade di “livello di rete secondario”, elementi ove si può generare la modifica del traffico. Il dettaglio degli interventi di manutenzione per cui è necessario il controllo è riportato in Figura 4 del D.M. 2012 2, ripresa di seguito. 

Interventi sulle infrastrutture esistenti
4. L’ambito dei controlli per gli interventi sulle infrastrutture esistenti (tratta dal D.M. 2012)

L’attività di controllo dei progetti stradali

Il controllo prevede l’esame del progetto limitatamente alla parte dell’infrastruttura stradale, comprensiva degli aspetti tecnici che possono influenzare la sicurezza ai fini trasportistici. In generale, riguarda:

  • la capacità delle infrastrutture a rispondere al livello di servizio atteso;
  • l’identificazione delle criticità geometriche e compositive del tracciato stradale;
  • la valutazione dei fattori progettuali potenzialmente idonei a determinare incidentalità o riduzione del livello di servizio dell’infrastruttura;
  • l’individuazione, talora, di eventuali interventi correttivi da apportare alla progettazione dell’infrastruttura stradale, in linea coi principi informatori del D.Lgs. n° 35/2011.

Il controllo deve essere eseguito in “itinere”, contestualmente alla progettazione e, pertanto, il progetto deve essere monitorato durante la sua predisposizione e non controllato a posteriori, con il vantaggio che gli eventuali necessari adeguamenti possano essere apportati già nel corso della progettazione.

Ne discende che il progetto deve essere trasmesso all’Organo competente in fase di bozza e non nella sua versione finale, e comunque prima dell’iter autorizzativo del progetto stesso da parte di altri enti coinvolti a fornire prescrizioni/pareri nelle altre materie di loro competenza, i quali Enti debbono tener in considerazioni le risultanze del controllo.

In considerazione delle disposizioni del nuovo Codice degli Appalti, nella fase del progetto di fattibilità tecnico economico il controllo della sicurezza effettua un’analisi critica delle scelte progettuali di base riguardanti le diverse alternative di progetto, la localizzazione del tracciato, il numero e la tipologia delle intersezioni, l’eventuale previsione di percorsi ciclabili, le soluzioni delle problematiche relative alle utenze vulnerabili, ecc..; analizza essenzialmente gli aspetti di tracciato plano-altimetrici e di sezione trasversale, gli accessi, la scelta tipologica e la funzionalità delle intersezioni e il corretto dimensionamento dei singoli elementi.

In tale fase quindi si inserisce la lettura degli studi trasportistici di macro-area e dei risultati della “Valutazione di Impatto sulla sicurezza stradale – VISS 5”.


5 VISS valutazione di impatto sulla sicurezza stradale previsto all’art. 3, c.2 del D.Lgs. n° 35/11.


Nella fase di progettazione esecutiva, il controllo esamina l’infrastruttura nell’insieme delle caratteristiche dinamiche e funzionali. In particolare, i principali aspetti da controllare riguardano la segnaletica, l’illuminazione, la pavimentazione stradale, i dispositivi di ritenuta e tutti gli aspetti relativi alla regolamentazione e alla disciplina della circolazione stradale.

In tale fase risulta importante il controllo dell’adeguatezza delle misure adottate per la riduzione dei rischi degli utenti vulnerabili e degli utenti speciali (a ridotta capacità sensoriale o motoria).

Nelle competenze del controllo non rientrano:

  • aspetti di pianificazione e programmazione degli interventi, né valutazioni di tipo “decisionale” riguardanti la fattibilità ed economicità dei medesimi;
  • il progetto delle opere civili delle gallerie, impalcati, pile, fondazioni, opere geotecniche e idrauliche speciali;
  • il progetto degli impianti di sicurezza (antincendio, ecc.).
Procedura di controllo
5. Il flusso della procedura di controllo

Il flusso della procedura di controllo

Lo schema di Figura 5 mostra il flusso attuato per la procedura da espletare durante l’attività di controllo. La procedura inizia con la trasmissione all’OC della programmazione dei progetti pianificati in modo periodico dagli Enti Gestori, ripercorrendo tutti gli step descritti in Figura 5, quando il controllore, di concerto con l’OC, considera i lavori di analisi conclusi e provvede alla redazione della relazione tecnica finale. 

L’Organo di Controllo, OC

Per ogni progetto, l’OC individua, tra i soggetti inseriti nell’elenco di cui all’art. 4, c.7 del D.Lgs. 35/11 1, un controllore. Lo schema di Figura 6, tratto dal D.M. 2012 2, evidenzia i rapporti funzionali (frecce bidirezionali di colore nero) intercorrenti tra i diversi soggetti, e i processi decisionali conseguenti all’azione del controllore (frecce unidirezionali di colore giallo). Dallo schema emerge che l’OC ha il ruolo di trasmettere all’Ente gestore, in interlocuzione con il controllore, che a sua volta si confronta con il Progettista, le indicazioni emerse durante l’analisi del progetto.

La Figura 7 rappresenta il rapporto continuo tra controllore del singolo progetto e l’OC, e, tramite quest’ultimo, tra i vari controllori. Il confronto tecnico tra i controllori è un aspetto emerso come fondamentale durante l’esperienza nell’ambito dell’attività da parte dell’OC.

Infatti, la complessità dei progetti e in particolar modo l’eventualità che possano emergere questioni tecniche configurabili come “criticità”, spesso non regolamentabili da specifico quadro normativo e talora presenti in più progetti posti a controllo, richiede un’attività di cooperazione tra i controllori affinché possa essere individuata, in modo collegiale, un’indicazione univoca, autorevole e la più efficace dal punto di vista tecnico da fornire ai Progettisti.

In sintesi, il controllore incaricato ha il compito di:

  • accertare la corretta ricezione degli elaborati progettuali da analizzare, inviati dell’Ente gestore;
  • esaminare gli elaborati progettuali ricevuti ed evidenziare le criticità emerse;
  • presenziare alle riunioni indette dall’OC e predisporre i verbali;
  • interloquire con il Progettista e l’OC;
  • redigere le note tecniche intermedie e la relazione finale da depositare presso l’OC;
  • interloquire con l’OC per la verifica delle risultanze del controllo (fase di istruttoria interna);
  • rispettare le tempistiche previste da contratto;
  • fornire il suo parere, qualora gli venisse chiesto durante il periodo della sua consulenza, su questioni tecniche complesse emerse anche nell’ambito dei controlli di altri progetti esaminati presso l’OC.
Soggetti coinvolti nell’attività di controllo
6. I soggetti coinvolti nell’attività di controllo

L’OC, invece, ha il compito di coordinare e di favorire l’interlocuzione tra controllore, Progettista ed Ente gestore, e promuove la comunicazione tra i professionisti incaricati al fine di assicurare un’omogeneità di “comportamento” con l’espressione di pareri tecnici autorevoli e condivisi.

Le modalità di svolgimento dell’analisi di controllo: un approccio metodologico

Considerando che il controllo del progetto:

  • si basa sugli elaborati progettuali e sulle informazioni fornite al controllore;
  • è effettuato sulla soluzione progettuale individuata nell’analisi della VISS 5 come la migliore;
  • è finalizzato a valutare la correttezza delle soluzioni progettuali dal punto di vista della sicurezza stradale in funzione del grado di dettaglio richiesto dal livello progettuale.

L’attività si può articolare per fasi successive, sintetizzate in Figura 8 sotto.

La fase 1 (verifica)

La fase 1 (verifica) inizia con l’avvio del controllo e termina con la consegna del progetto nella versione finale. È caratterizzata dall’esame delle bozze progettuali e dalla stesura delle note interlocutorie di richiesta di approfondimenti progettuali.

Comprende l’analisi:

  • di come il progetto soddisfa le raccomandazioni effettuate durante il controllo del precedente livello di progettazione;
  • dei pareri avuti da altri organi coinvolti nei processi autorizzativi sulle fasi di progettazione precedenti e influenzanti la “gestione della sicurezza delle infrastrutture stradali” e di come tali pareri incidano sulla sicurezza stradale;
  • degli approfondimenti progettuali forniti dal Progettista a seguito di eventuali richieste esplicitate con note interlocutorie intermedie o negli incontri tra controllore e Progettista realizzati durante l’evoluzione del progetto.

Per i progetti di fattibilità tecnico economica, questa fase comprende anche la valutazione “critica” delle risultanze a cui ha portato la VISS 5, e quindi della scelta dell’alternativa migliore di tracciato. L’avvio dell’attività prevede l’invio del progetto da parte dell’Ente gestore in formato elettronico e l’illustrazione dello stesso da parte sia del Gestore che del Progettista in sede di incontro preliminare.

Rapporto tra OC e controllore
7. Il rapporto tra OC e controllore e quindi tra i controllori

Tale fase è quindi caratterizzata dalle seguenti attività:

  • esame della Normativa tecnica inerente ai temi di progetto oggetto di controllo;
  • lettura critica delle relazioni di progetto;
  • esame degli elaborati grafici di progetto;
  • verifica di completezza ed esaustività dei documenti di progetto;
  • valutazione dei potenziali effetti sulla sicurezza stradale degli elementi caratteristici del progetto;
  • individuazione di possibili fattori di pericolo (hazard) in relazione alle specifiche caratteristiche locali della strada in progetto e del contesto ambientale in cui questa si inserisce;
  • valutazione dei potenziali effetti sulla sicurezza dei possibili fattori di pericolo (hazard) individuati;
  • individuazione di possibili misure di mitigazione del rischio da attuare in relazione ai fattori di potenziale pericolo individuati;
  • indicazione di integrazioni documentali e verifiche da svolgere nella successiva fase progettuale o realizzativa delle opere;
  • predisposizione di una eventuale nota tecnica interlocutoria con richiesta di chiarimento e/o integrazioni;
  • analisi della nota di riscontro del Progettista all’eventuale nota tecnica interlocutoria con relativi allegati.

Le risultanze della fase 1 saranno descritte nel rapporto finale di controllo. 

La fase 2 (analisi)

La fase 2 (analisi) viene svolta sulla base delle indicazioni presenti nelle “Linee Guida per la gestione della sicurezza delle infrastrutture stradali ai sensi dell’art. 8 del D.Lgs. 35/2011” (D.M. 02.05.2012). In particolare, gli aspetti progettuali sono verificati puntualmente prendendo spunto dalle indicazioni delle suddette Linee Guida, e in particolare dalle schede di controllo contenute in esse, valide per l’analisi dei diversi livelli di progettazione.

Come anticipato, l’elaborazione del controllo tiene conto delle decisioni prese anche attraverso incontri effettuati in itinere durante l’elaborazione progettuale (fase 1).

Fasi dell’analisi del progetto
8. Le fasi dell’analisi del progetto

Tale fase è quindi contraddistinta:

  • dall’analisi delle note di riscontro, con relativi allegati, del Progettista alle eventuali note tecniche interlocutorie;
  • dalla verifica della rispondenza delle opere di progetto, per ogni singolo elemento stradale, ai requisiti di sicurezza previsti dalla Normativa tecniche di settore 6 e di prodotto 7 nonché da autorevoli fonti bibliografiche, anche alla luce degli eventuali nuovi elaborati forniti durante il controllo;
  • dalla redazione del parere finale sulla soluzione progettuale proposta dal Progettista che deve mirare a indirizzare i Progettisti verso la soluzione conclusiva.

6 Normativa geometrica funzionale per la progettazione di strade:

  • D.M. n° 6792 del 5/11/2001 recante “Norme geometriche e funzionali per la costruzione delle strade”;
  • D.M. 19/04/2006 recante le “Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle intersezioni stradali”;
  • D.M. n° 67/S del 22/04/2004, a modifica del D.M. n° 6792 del 05/11/2001.

Codice della Strada e Normativa relativa a barriere, segnaletica e pavimentazioni stradali.

7 Ad esempio UNI EN 1315-5 per le barriere di sicurezza, UNI EN 14388 per le barriere antirumore, UNI EN 12899-1 per la segnaletica verticale, ecc.


La fase 3 (giudizio)

Durante la fase 3 (giudizio) si sintetizzano ed evidenziano le “criticità” emerse nel progetto, classificandole secondo i seguenti pesi (livelli di giudizio):

  1. rosso – prescrizione: richiesta di modiche sostanziali conseguenti a discordanze importanti con le specifiche previste dalla Normativa di settore o con gli standard di sicurezza da garantire. Le modifiche sono da attuare nella presente fase progettuale o sin dalla prime bozze della fase successiva, senza la previsione di misure compensative;
  2. giallo – punto di attenzione – richiesta approfondimento/raccomandazione: aspetto che richiede approfondimenti/verifiche da attuare nella presente fase progettuale o sin dalla prime bozze della fase successiva. In caso di progetto esecutivo, trattasi di modifiche-integrazioni da realizzare prima dell’affidamento dei lavori o se, di lieve entità, durante gli stessi;
  3. verde – valutazione positiva – parere positivo e/o richiesta di verifica di “refusi” presenti negli elaborati di progetto che possono essere rivisti anche nella successiva fase progettuale (o prima/durante la realizzazione dei lavori in caso di progetti esecutivi).

Si puntualizza che le criticità vengono classificate anche con riferimento al rapporto “costi/benefici”, al fine di individuare soluzioni progettuali di mitigazione del rischio che comportino un miglioramento della sicurezza dell’infrastruttura tenendo conto di tutti… della descrizione sintetica della storia del progetto, dei risultati dell’attività di controllo effettuata gli aspetti di contorno.

La proposta di standardizzazione della presentazione dei risultati del controllo

L’illustrazione completa dell’attività di audit del progetto è rappresentata in un report finale il cui cuore è la scheda di controllo redatta secondo le indicazioni presenti nelle schede di controllo (elencate in Figura 9) del D.M. 22.04.2004, “Linee Guida per la gestione della sicurezza delle infrastrutture stradali ai sensi dell’art. 8 del D.Lgs. 35/11”.

Matrice delle attività dei controlli
9. La matrice delle attività dei controlli: l’elenco delle schede (tratto da D.M. 2012, Figura 21)

La scheda di controllo è stata utilizzata come standard per la descrizione di aspetti specifici del progetto e per la rappresentazione dell’esito puntuale dell’attività di controllo. Infatti, mantenendo i riferimenti come previsti dal D.M./2012 per l’analisi delle “macrovoci”, “voce” e “aspetti del progetto da controllare”, si è proposto di ampliare della sezione “giudizio”, in modo da rappresentare in forma sinottica la struttura “problema → raccomandazione”, tipica delle analisi di controllo dei progetti.

In Figura 10 è riportata la struttura della scheda di controllo così come proposta. Al fine di un’immediata lettura del giudizio del controllore, si è utilizzata l’indicazione semaforica il cui significato fa riferimento a quanto proposto nell’approccio metodologico presentato precedentemente. In Figura 11 si riportata come esempio uno stralcio di una scheda di controllo compilata.

Una riflessione sulla tipologia dei progetti per cui è richiesto il controllo e conclusioni

I progetti posti a controllo sono essenzialmente di due tipi:

  • nuove infrastrutture;
  • adeguamenti di infrastrutture esistenti.

Mentre per la prima tipologia è garantito il rispetto della Normativa tecnica di settore, per la seconda il controllo rappresenta un’attività più complessa, poiché ad oggi è assente una Norma specifica per i progetti di adeguamento delle infrastrutture stradali esistenti.

Gli interventi appartenenti a questa seconda fattispecie sono progettati tenendo in considerazione quanto previsto dal D.M. n° 67/S del 22/04/2004, a modifica del D.M. n° 6792 del 5/11/2001 recante “Norme geometriche e funzionali per la costruzione delle strade”, che introduce il concetto secondo il quale i criteri progettuali di cui al D.M. 05/11/2001 non sono considerati cogenti, ma costituiscono il riferimento cui la progettazione deve tendere.

Parimenti, “riferimento” per il progetto delle intersezioni stradale è costituito dal D.M. 19/04/2006 recante le “Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle intersezioni stradali”, che assume valore di cogenza solo per le nuove intersezioni.

Ai sensi del D.M. n° 67/S del 22/04/2004, gli interventi di adeguamento delle strade esistenti devono essere finalizzati “all’innalzamento dei livelli di sicurezza e al miglioramento funzionale della circolazione, nel rispetto dei vincoli ambientali, paesaggistici, archeologici, delle condizioni locali, nonché delle esigenze della continuità di esercizio” (art. 3).

Scheda di controllo
10. La struttura della scheda di controllo tratta dal D.M. 2012 2 con la sezione “giudizio” ampliata

Per cui, in assenza di una Norma specifica, “i progetti di adeguamento delle strade esistenti devono contenere una specifica relazione dalla quale risultino analizzati gli aspetti connessi con le esigenze di sicurezza, attraverso la dimostrazione che l’intervento, nel suo complesso, è in grado di produrre, oltre che un miglioramento funzionale della circolazione, anche un innalzamento del livello di sicurezza, fermo restando la necessità di garantire la continuità di esercizio della infrastruttura” (art. 4).

Ciò premesso, l’attività di controllo va quindi a inserirsi inevitabilmente nella carenza dell’attuale quadro normativo relativamente ai progetti di interventi sulle infrastrutture esistenti. Per tal motivo, risulta un’attività determinante e incisiva nella sua azione di indurre il Progettista alla soluzione tecnica migliore per la sicurezza stradale.

Il controllore si potrebbe trovare ad esaminare progetti che non possono rispettare tutte le verifiche previste dalle Norme geometriche funzionali delle strade, come messo in conto dal D.M.67/S del 22/04/2004.

Come previsto dal Decreto stesso, nell’esame dei singoli elementi stradali il controllore deve valutare di quanto il progetto nel suo insieme aumenti la sicurezza stradale e quali scelte tecniche sono state intraprese per mitigare l’eventuale impossibilità di soddisfare tutte le verifiche previste dalla Normativa.

Inoltre, il controllore si può trovare anche nella situazione di suggerire soluzioni tecniche che sono volte a migliorare il grado di sicurezza. Per questo motivo, l’attività di controllo va al di là della mera verifica del rispetto delle Norme, e per lo stesso motivo il Progettista può trovarsi davanti a proposte e richieste non contemplate da schemi d’obbligo.

Gli ingredienti essenziali per arrivare all’obiettivo (azione di controllo efficace) sono:

  • analisi dei diversi punti di vista;
  • spirito di collaborazione, mediazione e coordinamento;
  • risoluzione delle problematiche;
  • disponibilità alla modifica in itinere del progetto.
Scheda di controllo compilata
11. Lo stralcio di una scheda di controllo compilata

In conclusione, sembra esplicativo riportare un’osservazione tratta da una relazione di un controllo, che ben rappresenta nel contenuto il riscontro di tutti gli attori coinvolgenti l’azione di controllo: “L’esperienza vissuta per il Controllo di questo Progetto si è rivelata utilissima e ha messo in evidenza la assoluta necessità di tenere conto dei diversi punti di vista.

Di conseguenza, si ritiene fondamentale lo spirito di collaborazione, integrazione e coordinamento che si è venuto a determinare tra i diversi Stakeholder. I Progettisti, […], hanno contribuito alla redazione dei necessari numerosi elaborati integrativi.

I Tecnici dell’OC hanno guidato e coordinato gli incontri e le procedure, favorendo la comprensione e la mediazione dei diversi punti di vista. I Tecnici dell’Ente gestore […] si sono messi a disposizione, […], per individuare e risolvere le problematiche che emergevano. In questo senso, sono risultati fondamentali, sia a livello di memoria storica che di individuazione e facilitazione delle soluzioni, l’apporto dell’ufficio dell’Ente gestore e della collaborazione dell’ufficio dell’OC…”. 

Ringraziamenti

L’autrice desidera ringraziare i colleghi con cui si sta condividendo questa entusiasmante esperienza professionale.

Per la foto in primo piano, photo credit: Kirandeep Singh Walia da Pexels

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