Il presente contributo, proposto sul fascicolo n° 147 Maggio/Giugno 2021 a pag. 142, è la parte conclusiva dell’articolo (pubblicato sul fascicolo n° 146 Marzo/Aprile 2021 a pag. 184 con https://www.stradeeautostrade.it/its-smart-road/le-sette-azioni-chiave-per-la-digitalizzazione-del-corridoio-centrale-europeo-core-prima-parte/) con il quale abbiamo iniziato ad affrontare l’importantissima questione della trasformazione digitale della rete stradale europea.
In esso avevamo presentato, in anteprima, la prima parte di un importante e recente documento elaborato dalla ITS European Platform (EU EIP) per la Commissione Europea: Policy Brief – Seven Actions for CNC Digitalization.
Vi invitiamo inoltre a leggere l’articolo proposto sul fascicolo nº 147 Maggio/Giugno e su https://www.stradeeautostrade.it/its-smart-road/reference-handbook-for-harmonized-its-core-service-deployment-in-europe/.
Il tema di quali siano i benefici della digital transformation delle infrastrutture stradali è stato più volte affrontato nei numeri precedenti di “Strade & Autostrade” sin da quando, nel 2018, è stato pubblicato il Decreto Ministeriale previsto per l’attuazione della Norma della Legge di Bilancio 2018 che autorizza i test di soluzioni tecnologiche e dà avvio all’adeguamento della rete infrastrutturale italiana, ai nuovi servizi e a una sua graduale trasformazione digitale.
Con essa si punta a consentire alle infrastrutture stradali di “dialogare” con i veicoli connessi, rendendo così possibile l’utilizzo dei più avanzati livelli di assistenza automatica alla guida, lo snellimento del traffico e la riduzione significativa degli incidenti.
Il Policy Brief
In base ai risultati del monitoraggio dei sistemi di gestione e di controllo del traffico autostradale in ambito europeo, il Policy Brief indica le azioni-chiave per poter conseguire un’adeguata digitalizzazione del Corridoio Centrale Europeo secondo gli standard europei (Direttive e Regolamenti emanati dalla UE). Si tratta delle indicazioni-base sia di livello tecnico ma, soprattutto, di coordinamento/collaborazione/condivisione delle azioni da parte degli Stati membri.
Al fine di garantire un supporto a tutti gli Stati membri, in base al mandato ricevuto dalla UE, la EU EIP ha selezionato sistemi, tecnologie e servizi che hanno superato la fase denominata “deployment”, cioè quelle tecnologie/applicazioni/servizi che possono considerarsi “consolidate” avendo funzionato nei sistemi autostradali per almeno due anni con risultati positivi in termini di efficacia ed efficienza che si possono trovare sul mercato.
A completamento del presente articolo, riportiamo una sintesi di come l’Italia si stia inserendo nella prospettiva europea sulla mobilità intelligente e automatizzata.
La EU EIP sostiene – a ragione – che, con l’attuale crescita e gli investimenti nella guida automatizzata, è importante che le Autorità stradali e gli operatori partecipino e siano informati di queste iniziative. Lo scopo di questa attività è preparare le Autorità stradali e gli operatori a prendere decisioni per facilitare la guida automatizzata e automatizzare il proprio core business.
Il Policy Brief indica, appunto, quali condizioni siano necessarie per poter perseguire un’adeguata digitalizzazione della CNC, digitalizzazione che – come fortemente auspicato dalla stessa EU EIP – deve essere basata su un primo elemento sostanziale: la collaborazione reciproca degli Stati membri incentrata sul conferimento e sul reciproco scambio dei dati generati dai servizi/sistemi implementati.
Inoltre, a completamento del presente contributo, riportiamo una sintesi del percorso europeo e del percorso italiano verso l’obiettivo della completa digitalizzazione del Corridoio Centrale Europeo in relazione alle attività previste nell’ambito dei quattro Corridoi che coinvolgono l’Italia.
A fronte del Policy Brief che delinea le Linee Guida per definire una “organizzazione” e una digitalizzazione coerente del Corridoio Centrale Europeo, la EU EIP ha predisposto anche un “manuale tecnico-applicativo avanzato” dal titolo “European Reference Handbook for harmonized ITS Core Service Deployment in Europe”: esso offre a tutti gli Stati membri e a tutti gli operatori stradali che intendano avviare la trasformazione digitale della propria rete stradale il supporto tecnico-realizzativo per gli schemi progettuali delle varie applicazioni.
Considerata l’importanza dei contenuti dell’handbook che ci è stato trasmesso in anteprima dalla EU EIP, già in questo fascicolo proponiamo la presentazione del testo (si veda “Strade & Autostrade” n° 147 Maggio/Giugno 2021 a pag. 146 e online a partire da martedì 8 Giugno 2021) proseguendo poi con degli approfondimenti nei prossimi numeri della rivista.
Il Policy BrieF EU EIP: le altre azioni-chiave
Le azioni per la cooperazione tra le parti interessate
Fondamentale è il ruolo che le Autorità stradali pubbliche di ogni Paese devono svolgere: innanzitutto, un ruolo centrale nello sviluppo del CID (Core Information Document) in quanto avranno la piena responsabilità di assicurare la completezza e la correttezza delle informazioni fornite.
Le diverse Istituzioni europee, attraverso gli uffici del Coordinatore del Corridoio, avendo un ruolo centrale, dovrebbero essere coinvolte nel lavoro. Possibili ulteriori attori sono CEDR e ASECAP.
Lo sviluppo e la sperimentazione di soluzioni richiederanno il sostegno finanziario europeo, ad esempio attraverso il programma CEF (Connecting Europe Facility) – noto come “meccanismo per collegare l’Europa -, che fornisce un’assistenza finanziaria alle reti transeuropee al fine di sostenere progetti infrastrutturali di interesse comune nei settori dei trasporti, dell’energia e delle telecomunicazioni e di sfruttare le potenziali sinergie tra tali settori.
La conoscenza e la condivisione del “patrimonio dei dati” (banca dati) di impatto tecnico/operativo/economico e delle esperienze maturate
La conoscenza (visione comune) e la condivisione del “patrimonio” dei dati di impatto dei vari sistemi funzionanti anche negli altri Paesi, nella logica di poter avere sempre disponibili i dati (la conoscenza) delle esperienze maturate dai vari operatori stradali, è l’elemento centrale per poter ottenere una accurata valutazione di costi/benefici (approccio di benchmarking-analisi comparativa).
Un aspetto importante sono gli investimenti dedicati alla interconnessione tra Paesi contigui. Alcuni indicatori chiave come i KPI (Key Performance Indicator) costituiscono la base per la valutazione delle prestazioni del CNC.
Il Road CID, il documento informativo sui Corridoi stradali
Sempre nell’ottica di rendere disponibili i dati di ogni singola realizzazione infrastrutturale è stato predisposto il Road CID (Core Information Document) che costituisce un modo strutturato di descrivere i CNC, la loro struttura e la relativa gestione così come la distribuzione delle informazioni contenute; contiene le descrizioni della struttura generale del Corridoio, la descrizione della rete ed i relativi gestori.
Descrive come sono strutturati i centri di gestione del traffico e le loro aree di competenza, e quali servizi ITS (con particolare attenzione ai servizi rilevanti per il funzionamento dei Corridoi) sono disponibili e dove sono in funzione i TMP e come si collegano.
Quindi il Road CID fornisce al lettore/utente una comprensione della struttura generale della gestione del traffico a livello di Corridoio. Ogni CNC svilupperà un documento informativo riguardante il proprio Corridoio stradale e stabilirà un’organizzazione per la gestione continua di questo documento.
Le piattaforme e la rete centralizzata europea per il conferimento dei dati
Considerato che, ad oggi, nessuno degli Stati membri ha ancora affrontato il processo di realizzazione dei Corridoi di trasporto (connessione) digitale transfrontaliero, è urgente istituire diverse piattaforme nazionali, che collaborino verso obiettivi comuni, conferendo ad un’unica rete centralizzata europea la conoscenza (i dati) riguardanti i loro sistemi.
Le piattaforme devono essere impiegate per contribuire a un miglioramento delle prestazioni del CNC attraverso l’uso delle applicazioni ITS implementate nei vari Stati membri. Fondamentale è il coordinamento delle azioni tra i diversi coordinatori CNC e le Autorità/operatori/Gestori stradali nazionali, che a loro volta possano accedere a una piattaforma di digitalizzazione CNC.
Le parti interessate come UITP, ASECAP, CEDR, ACEA, POLIS, ecc. partecipano alle piattaforme ITS accanto a partner commerciali e pubblici.
Due modelli tipici di collaborazione sono forniti dalla piattaforma CCAM (Cooperative, Connected and Automated Mobility) e dal progetto EU EIP.
Le parti interessate si trovano principalmente tra le Organizzazioni con un forte interesse commerciale nella gestione e fornitura dei dati. I fornitori di servizi come TomTom e Here, OEM e data-warehouse sono evidenti parti interessate.
Anche esperti nello scambio di dati commerciali ad alta velocità come Ericsson e Vodafone sono rilevanti. I proprietari dei dati, i fornitori, come le Autorità stradali nazionali, hanno un ruolo importante da svolgere. Lo sviluppo e la sperimentazione di soluzioni richiederanno il sostegno finanziario europeo, ad esempio, attraverso un progetto del programma quadro.
La disponibilità dei dati e la gestione integrata delle informazioni
Dal punto di vista di un utente o di un fornitore di servizi, le informazioni relative al trasporto su strada per tutta l’Europa devono essere accessibili attraverso un punto di accesso di libera scelta. L’azione mira a stabilire dei profili standard di dati per garantire che essi siano interpretati correttamente e il livello di qualità sia noto.
L’azione coprirà anche gli aspetti commerciali, comprese le informazioni su quali dati sono disponibili, dove e in quali condizioni, a sostegno dell’integrazione. Basandosi sul quadro dell’attuale e futura Legislazione ITS modificata, l’azione può essere vista per estendere l’iniziativa proposta per un progetto che mira a federare i PAN (Pan Network).
I Corridoi europei e italiani
L’articolazione della rete TEN-T
Nell’Ottobre 2011, la Commissione Europea ha formulato al Parlamento europeo e al Consiglio una proposta di revisione normativa relativa alle reti trans-europee di trasporto (TEN-T) che si è esplicata in due distinti atti, l’uno denominato Guidelines for the development of the Trans-European Transport Network (nel seguito Linee Guida TEN-T) e l’altro Connecting Europe Facility (nel seguito CEF).
Nel Dicembre 2013 le proposte sono state definitivamente approvate e pubblicate sulla Gazzetta ufficiale della Comunità. Per migliorare la pianificazione delle nuove reti TEN-T, è stata prevista una articolazione su due livelli:
- una Comprehensive network – rete globale – destinata ad alimentare la network rete centrale attraverso collegamenti regionali e nazionali, da completare entro il 2050;
- una Core network – rete centrale – di nove Corridoi, operativa e completa entro il 2030, che privilegerà i collegamenti e i nodi più importanti della TEN-T, capitali, vasti nodi urbani, principali porti e aeroporti, e fungerà da asse portante della rete TEN-T in quanto comprende quelle parti della rete globale a maggiore valore strategico per il consolidamento degli obiettivi generali nonché i progetti a più alto valore aggiunto europeo quali i collegamenti transfrontalieri mancanti, i principali “colli di bottiglia” e i nodi multimodali.
Sono nove i Corridoi transeuropei facenti parte della Core Network (rete centrale) e, di essi, ben quattro interessano il territorio italiano: sono lo strumento attraverso cui l’Europa mira all’implementazione coordinata della rete di trasporto e costituiscono uno strumento per facilitare la realizzazione coordinata della rete centrale focalizzandosi su integrazione modale, interoperabilità e sviluppo coordinato delle infrastrutture transfrontaliere.
Per ciascuno di essi, la Commissione Europea ha designato uno Stato membro quale Coordinatore con il compito di accompagnarne e sostenerne lo sviluppo e, a sua volta, nell’espletamento dei suoi compiti è assistito dal Forum di Corridoio, partecipato dagli Stati membri interessati e dai principali Stakeholders.
Ricordiamo che i Corridoi Transeuropei:
- includono i nodi urbani, i porti marittimi, gli aeroporti e i loro accessi;
- coinvolgono almeno due Stati membri;
- includono almeno tre modalità di trasporto tra cui eventualmente le Autostrade del Mare.
Il percorso europeo
La UE è il leader mondiale della sicurezza stradale e ha possibilità di diventare leader mondiale anche nell’ambito mobilità connessa e automatizzata, realizzando un cambiamento epocale nell’efficienza della mobilità e nella riduzione delle vittime stradali (secondo le statistiche internazionali, circa il 94% degli incidenti dipendono, tra cause o concause, dal fattore umano), delle emissioni nocive (l’auto a guida autonoma sarà elettrica) e della congestione.
Questo percorso è descritto nella Direttiva ITS 2010/40/UE – “Quadro generale per la diffusione dei Sistemi Intelligenti di Trasporto nel settore del trasporto stradale e nelle interfacce con altri modi di trasporto”, in vigore dal 26 Agosto 2010 e Normativa di riferimento per gli ITS in Europa.
La Direttiva (art. 1) istituisce un quadro a sostegno della diffusione e dell’utilizzo di Sistemi di Trasporto Intelligenti (ITS) coordinati e coerenti nell’Unione Europea, in particolare attraverso le frontiere tra gli Stati membri, e stabilisce le condizioni generali necessarie a tale scopo.
La Direttiva ITS definisce quattro settori prioritari (art. 2) per lo sviluppo di specifiche e Norme, ma lascia agli Stati membri la possibilità di decidere su quali sistemi investire:
- uso ottimale dei dati relativi alle strade, al traffico e alla mobilità;
- continuità dei servizi ITS di gestione del traffico e del trasporto merci;
- applicazioni ITS per la sicurezza stradale e per la sicurezza (security) del trasporto;
- collegamento tra i veicoli e l’infrastruttura di trasporto.
La Direttiva ITS definisce azioni prioritarie (art. 3) per lo sviluppo di specifiche e Norme:
- la predisposizione in tutto il territorio dell’Unione europea di servizi di informazione sulla mobilità multimodale;
- la predisposizione in tutto il territorio dell’Unione europea di servizi di informazione sul traffico in tempo reale;
- i dati e le procedure per la comunicazione gratuita agli utenti, ove possibile, di informazioni minime universali sul traffico connesse alla sicurezza stradale;
- la predisposizione armonizzata in tutto il territorio dell’Unione Europea di un servizio elettronico di chiamata di emergenza (eCall) interoperabile;
- la predisposizione di servizi di informazione per aree di parcheggio sicure per gli automezzi pesanti ed i veicoli commerciali;
- la predisposizione di servizi di prenotazione per aree di parcheggio sicure per gli automezzi pesanti ed i veicoli commerciali.
La Direttiva ITS 2010/40/UE prevede l’obbligo per gli Stati membri di dotarsi di un Piano d’Azione ITS Nazionale (art. 17), che deve contenere le azioni necessarie e pianificate a livello nazionale in materia di ITS per i successivi cinque anni per le quattro aree prioritarie della Direttiva; ogni tre anni deve riferire alla Commissione Europea i progressi compiuti.
La prima parte dell’articolo è pubblicata sul fascicolo n° 146 Marzo/Aprile 2021 a pag. 184 con https://www.stradeeautostrade.it/its-smart-road/le-sette-azioni-chiave-per-la-digitalizzazione-del-corridoio-centrale-europeo-core-prima-parte/.
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