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Daniela Aprea: la donna che… porta innovazione nella progettazione ferroviaria

Donne che hanno fatto tanta strada: intervista in esclusiva a Daniela Aprea, Direttore Technology, Innovation and Digital Spoke Department di Italferr SpA (Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane)

Daniela Aprea di Italferr

Intervista a Daniela Aprea: digitalizzazione dei processi di costruzione, definizione di nuovi standard di interoperabilità, Internet of Things, sinergie tecnologiche. Ma anche ottimizzazione dei flussi informativi, sicurezza nei cantieri, una più efficiente gestione della vita delle opere nel tempo: introdurre innovazione in un contesto come quello delle infrastrutture ferroviarie, ancor prima che un vantaggio, rappresenta oggi un’esigenza e una sfida per gestire al meglio l’ingegnerizzazione, la costruzione e la manutenzione di opere ad alto tasso di complessità.

In Italia questo compito è affidato a Italferr, Società di ingegneria del polo Infrastrutture del Gruppo FS Italiane, e in particolare al suo Technology, Innovation & Digital Spoke Department, alla cui guida c’è l’Ing. Daniela Aprea.

A lei – che abbiamo incontrato in occasione del buildingSMART International Standards Summit a Roma – abbiamo chiesto di parlarci non solo di questi ma anche di altri temi, come l’impegno di Italferr nell’ambito delle opere finanziate dal PNRR, la ricerca di soluzioni in grado di assicurare la maggior sostenibilità ambientale e il nuovo Codice degli Appalti di recente approvazione.

Il ciclo di vita delle opere
1. L’Information Management nel ciclo di vita delle opere
“Strade & Autostrade”: “Quali sono le competenze affidate al Dipartimento da lei diretto in Italferr?”.

“Daniela Aprea”: “La Direzione Technology, Innovation & Digital Spoke (TIDS) che mi è stata affidata nasce con lo scopo di creare un presidio strutturato e competente su tematiche che risultano core per ogni organizzazione societaria che si prefigge di essere al passo con i tempi e punta alla creazione di valore di prodotti e soluzioni tecnologiche, digitali e innovative per il raggiungimento delle strategie e degli obiettivi di business in coerenza con il Piano Industriale del Gruppo FS.

La Direzione TIDS risponde allo stesso tempo a una più ampia organizzazione che ci vede coinvolti dal 2022 in un modello di Hub/Spoke con la Corporate FS e con tutte le altre Società del Gruppo FS al fine di garantire univocità di indirizzi, approcci e metodologie.

La struttura è costituita da differenti settori, ognuno dei quali ha una specifica competenza che va dalla definizione degli standard allo sviluppo operativo di progetti e attività BIM ma un obiettivo comune che è quello di diffondere, promuovere e sviluppare progetti innovativi, digitali e tecnologici”.

“S&A”: “Quali sono i capisaldi del piano industriale di Italferr e al suo interno che ruolo riveste l’innovazione tecnologica?”.

“DA”: “Il 2022 ha visto la nascita dei quattro Poli del Gruppo FS: in quest’ottica, il piano industriale di Italferr con i suoi quattro pilastri, diversamente dal passato, è stato inserito anche in una logica differente di maggior presidio e sinergia sulle infrastrutture.

Il primo caposaldo è “Diventare punto di riferimento dell’ingegneria per il polo Infrastrutture del Gruppo FS”, aggregando le competenze tecniche già a disposizione a livello del polo Infrastrutture attraverso la costituzione di un centro di eccellenza a disposizione di tutte le Società e di un’interfaccia unica per la gestione della filiera dei fornitori di ingegneria in veste di Stazione subappaltante.

Il secondo è “Diventare una macchina di delivery eccellente”. Effettuare un salto in avanti in termini di capacità produttiva, dotandosi di risorse, strumenti e nuovi modi di lavorare per assicurare la corretta gestione dei futuri volumi di investimento.

Il terzo pilastro è “Rafforzare l’offerta di servizi di innovazione digitale, green, sostenibilità e Stakeholder engagement” creando servizi dedicati in termini di progettazione sostenibile (anche lato building) e di servizi per il territorio.

BIM del ponte Genova San Giorgio
2. Il modello BIM del ponte Genova San Giorgio

Il quarto pilastro è “Cogliere le migliori opportunità sul mercato No Captive post 2026” proseguendo lo sviluppo su questo tipo di mercato in Italia e all’estero, rafforzando le competenze utili al Gruppo mediante l’espansione internazionale e la diversificazione dei servizi offerti, ad esempio nel campo del Mass Transit.

È quindi evidente che l’innovazione tecnologica riveste un ruolo centrale in tutti e quattro i pilastri del piano”.

“S&A”: “Dal 2013 Italferr si avvale di piattaforme di ingegnerizzazione digitale ascrivibili al BIM. Come ha visto negli anni crescere l’impiego di questi sistemi e che grado di maturità ha raggiunto a suo parere?”.

“DA”: “La digitalizzazione del settore delle costruzioni non può prescindere dall’adozione e dall’implementazione di un Ambiente di Condivisione Dati (ACDat). Esso rappresenta il fulcro dell’approccio metodologico e process-based introdotto dalla digitalizzazione, dove imprescindibile è la possibilità di collaborare in “real time”, tracciare le informazioni e le risorse che lo utilizzano ed avere a disposizione un unico database aziendale.

In passato tante realtà che promuovevano il BIM non necessariamente passavano per l’impiego di una piattaforma strutturata. Per Italferr l’adozione di una piattaforma di collaborazione per tutte le attività del processo BIM è conditio sine qua non al fine di standardizzare e coordinare al meglio il flusso di scambio informativo di commessa, andando a centralizzare dati e informazioni derivanti dalle molteplici discipline che rappresentano la complessità di una infrastruttura ferroviaria. Ad oggi non è concepibile fare BIM senza l’impiego di piattaforme strutturate e standardizzate.

L’integrazione dell’ACDat all’interno dei processi aziendali si basa sui requisiti e flussi descritti nelle Norme tecniche di settore, in particolare la UNI 11337, dove alla parte 5 della Norma si definisce l’ACDat, i workflow di utilizzo e i flussi informativi. In tale scenario, Italferr partecipa attivamente ai tavoli tecnici di definizione delle Norme tecniche di settore.

L’utilizzo articolato di un Ambiente di Condivisione Dati in Italferr ha permesso di creare e sviluppare Digital Twin sin dalla fase di progettazione funzionali a molteplici scopi. In questo modo, i dati prodotti per ogni commessa vengono organizzati e strutturati per costruire il Digital Twin, andando così a creare una fonte dati a tutto tondo dell’opera da cui attingere informazioni per post elaborazioni, per comunicare e visualizzare in un unico ambiente aspetti multidisciplinari in maniera organizzata”.

Integrazione del dato
3. I formati standard e l’integrazione del dato
“S&A”: “Quali sono i maggiori vantaggi della tecnologia Digital Twin nella realizzazione e nella gestione delle infrastrutture ferroviarie?”.

“DA”: “Per comprendere al meglio i possibili vantaggi del Digital Twin è opportuno partire dal concetto che si pone alla base di questa tecnologia: quello della connessione e interpolazione dei dati provenienti da distinte fonti, reali e virtuali.

L’obiettivo finale della creazione di un gemello digitale di un’opera infrastrutturale è quello di riunire i dati dell’opera stessa, a prescindere dalla tipologia di formato, software o gerarchia, andando a visualizzare insieme dati come specifiche, disegni, documenti e modelli informativi di qualsiasi tipo.

Il potenziale utilizzo di questa tecnologia per una gestione efficace degli asset in fase di esercizio e manutenzione di un’opera è evidente, e in tal senso sono state già condotte attività volte alla digitalizzazione degli asset esistenti e lo sviluppo di servizi per il monitoraggio e l’acquisizione dei dati di campo tramite sensori.

È comunque riduttivo associare lo sviluppo di un Digital Twin esclusivamente alla gestione dell’esercizio e della manutenzione di un’opera. Questa tecnologia abbraccia il ciclo di vita di un’opera e offre infatti enormi potenzialità già nelle primissime fasi del progetto come supporto comprovato, ad esempio, all’importantissima fase di iter autorizzatorio delle opere del PNRR e non solo.

A tal fine, oltre alla strutturazione di un Gemello Digitale strutturato ad hoc per il veicolo verso il CSLLPP in fase di progetto, la metodologia BIM è stata impiegata anche nel progetto Cantieri Parlanti, che portiamo avanti con il Gruppo FS, in cui attraverso i modelli sviluppati anche del 4D e 5D si riesce a delineare un processo di comunicazione con estrema chiarezza verso tutti gli Stakeholder.

Altro esempio di impiego di Digital Twin opportunamente sviluppati è quello prodotto in collaborazione con la Fabbrica di San Pietro che ha consentito la creazione di un gemello digitale della Basilica Vaticana finalizzato al momento al monitoraggio dell’opera ma potenzialmente upgradabile per ulteriori e interessanti scopi”.

BIM del nodo di interscambio di Pigneto
4. Il Modello BIM del nodo di interscambio di Pigneto – Roma
“S&A”: “Come opere infrastrutturali destinate a durare a lungo nel tempo possono continuare a essere gestite e monitorate grazie a una tecnologia in costante e rapida evoluzione? C’è un tema relativo alla definizione di standard e di interoperabilità tra le diverse piattaforme tecnologiche?”.

“DA”: “Esiste a mio avviso uno stretto legame tra la necessità di definire uno standard e la possibilità di integrare tra di loro più sistemi come piattaforme che concorrono alla gestione dei modelli informativi per scopi e obiettivi distinti. La strutturazione di uno standard permette di creare un linguaggio univoco per la corretta sistematizzazione e organizzazione dei dati, dei modelli, dei processi e delle tecnologie che intervengono nella trasformazione digitale.

Inoltre, lo standard facilità l’applicazione dei sistemi interoperabili. L’interoperabilità inevitabilmente nasce da sinergie tra tecnologie e processi che si fondano su dati strutturati con semantiche di riferimento e trattati conseguentemente rispetto all’uso conforme per il quale sono stati richiesti e generati.

Occorre pertanto, nell’ambito di qualsivoglia processo digitale, poterli raccogliere, scambiare e consultare in maniera sicura, efficiente e standardizzata. La gestione efficace dei dati è un fattore fondamentale soprattutto in un contesto delicato come quello delle infrastrutture ferroviarie.

E infatti, l’evoluzione normativa degli ultimi anni ha posto l’interoperabilità quale requisito obbligatorio, da conseguire, anzitutto, attraverso i formati aperti, sia pure con le criticità conosciute.

Dunque, nel caso di opere infrastrutturali destinate a durare a lungo nel tempo, esse possono essere gestite e monitorate grazie all’impiego esteso della tecnologia OpenBIM.

Per OpenBIM si intende un contesto in cui si deve garantire l’integrità e la continuità dei dati, tracciando le modifiche che vengono fatte e gestendo i gruppi di lavoro che collaborano al progetto, distinguendoli per ruoli”.

“S&A”: “Italferr ha contribuito alla definizione del dataset IFC 4.3, la più recente versione del modello Industry Foundation Classes che ha lo scopo di descrivere i dati dell’edilizia e dell’industria delle costruzioni: in particolare, su cosa avete lavorato e che valore aggiunto apporta questo standard applicato ai processi di ingegnerizzazione delle infrastrutture per il trasporto?”.

“DA”: “Nel progetto internazionale di Building Smart International “IFC4Rail”, fase II, svoltosi tra Luglio 2020 e Marzo 2022, Italferr ha fornito supporto tecnico, insieme a RFI, per la definizione del formato IFC dedicato alla sezione Rail, a quel tempo mancante, contribuendo alla candidatura per la pubblicazione ISO del’IFC4.3.

In particolare, il nostro intervento è stato incentrato sulla definizione dei parametri IFC e requisiti di tracciato e armamento ferroviario, temi sui quali Italferr ha contribuito con il suo know how trentennale di Società di progettazione infrastrutturale del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane.

Il progetto Energy ad Arezzo
5. Il progetto Energy ad Arezzo

Durante la definizione del nuovo formato IFC dedicato al Rail, abbiamo avuto numerosi confronti tecnici con numerosi player internazionali oltre che software vendors impegnati ad implementare e testare il nuovo formato di file nei loro sistemi.

Come naturale prosecuzione, siamo ora impegnati sul progetto “Applying IFC 4.3 for rail”, che consiste nell’applicazione di diversi Use Case che i vari software vendors utilizzano per implementare e testare i loro programmi; in questo contesto siamo a supporto tecnico nella definizione di requisiti e dataset che riguardano ad oggi la Model Federation e la Stationing on Alignment (posizionamento di oggetti relativamente alle progressive di tracciato)”.

“S&A”: “Italferr ha partecipato al recente K.Ey – The Energy Transition Expo. Quali sono i principali asset di sviluppo e i progetti dedicati alla sostenibilità e all’efficientamento energetico messi a punto? E quale ruolo gioca l’innovazione in questo ambito?”.

“DA”: “Sì, abbiamo partecipato all’Expo di Rimini in quanto per Italferr e per il Gruppo FS il tema energetico è sempre stato di grande rilevanza, ed oggi lo è ancora di più considerando il ruolo cruciale che l’energia riveste nel panorama e nel contesto geopolitico attuale.

L’evento è stato un’occasione per presentare al grande pubblico il piano pluriennale di autoproduzione energetica tramite fonti rinnovabili, con cui il Gruppo FS punta a coprire almeno il 40% del proprio fabbisogno energetico.

Nello specifico, Italferr ha fornito un importante contributo allo sviluppo progettuale degli impianti del “Progetto ENERGY”, che prevede la realizzazione di siti di produzione di energia da impianti fotovoltaici connessi alle sottostazioni di trazione elettrica che alimentano il traffico ferroviario.

Il progetto ha coinvolto la maggior parte delle strutture specialistiche di Italferr e si sta sviluppando tramite la metodologia BIM partendo dal rilievo 3D del territorio tramite nuvola di punti, sfruttando la modellizzazione 3D contestualizzando gli impianti sul territorio ed effettuando tutte le possibili ottimizzazioni tecnico-economiche anche attraverso software specialistici. Il tutto verrà inserito in un sistema digitale evoluto funzionale alla tracciabilità e al monitoraggio avanzato dell’intero progetto.

In questo senso, la digitalizzazione e l’innovazione costituiscono fattori imprescindibili per perseguire gli sfidanti obiettivi di decarbonizzazione che Italferr insieme al Gruppo FS si è imposta di raggiungere”.

Modello digitale della gronda merci di Roma
6. Il Modello Digitale nel contesto territoriale presso la gronda merci di Roma, cintura Nord
“S&A”: “Italferr è stata protagonista di “Reconmatic”, importante progetto comunitario di ricerca e innovazione con oggetto soluzioni automatizzate per la gestione sostenibile e circolare dei rifiuti da demolizione: quali sono gli obiettivi che il progetto si prefigge e in quali attività siete stati coinvolti?”.

“DA”: “La nostra Azienda rappresenta l’Italia e l’industria ferroviaria all’interno di un Consorzio internazionale composto da Aziende, Università ed eccellenti Centri di Ricerca attivi nei settori della sostenibilità, delle costruzioni, dello sviluppo tecnologico, della gestione dei rifiuti e della protezione ambientale.

In particolare, il progetto Reconmatic “Automated tools for the valorisation of construction waste” finanziato all’interno di HorizonEurope – programma di R&I della Commissione Europa – mira a testare, validare e integrare soluzioni e strumenti innovativi che tengano conto dell’intero ciclo di vita degli edifici e delle infrastrutture.

Se volessimo indicare due macro-obiettivi del progetto, potremmo dire: aumentare e migliorare il riutilizzo, il recupero e la trasformazione dei rifiuti da costruzione e demolizione in prodotti secondari, con una piena collaborazione tra le Imprese di costruzione e le imprese di gestione dei rifiuti, attuare un’adeguata tracciabilità del materiale e/o dei componenti lungo la nuova catena del valore.

Tra le attività che vedono Italferr coinvolta in prima linea nel perimetro della progettazione ferroviaria, ci sono l’approfondimento di tecnologie di automazione e digitalizzazione da integrare nella gestione dei rifiuti da costruzione e demolizione sfruttando la metodologia BIM”.

“S&A”: “Quali sono le opere strategiche su cui oggi è al lavoro Italferr nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR)?”.

“DA”: “Italferr è in prima linea nell’ambito del programma di investimenti per le “opere infrastrutturali strategiche” inserite nel PNRR. Questo notevole impulso ha indirizzato l’Azienda nella scelta di sviluppare questi progetti con metodologia BIM, in quanto ha permesso di efficientare ed ottimizzare i processi progettuali.

Gli obiettivi sono di rafforzare ed estendere la rete ferroviaria nazionale ad Alta Velocità/Alta Capacità e allo stesso tempo potenziare la rete ferroviaria regionale, con particolare attenzione al mezzogiorno.

Questo si traduce con l’impegno della Società in progetti al Nord, come la Brescia-Verona-Padova, al centro con le connessioni diagonali, e come detto in precedenza, al Sud con le opere strategiche della Napoli-Bari, Salerno-Reggio Calabria e la Messina-Catania-Palermo.

Il tutto, grazie al processo di digitalizzazione e standardizzazione, ha permesso un’ottimizzazione degli sforzi e garantito una coerenza progettuale in tutto il territorio; l’utilizzo di un ambiente di condivisione dati ha facilitato il coordinamento di progetti così complessi e velocizzato il processo di progettazione al fine di trovare soluzioni ispirate ai più alti standard”.

Cantiere della tratta Bicocca-Catenanuova
7. Il cantiere della tratta Bicocca-Catenanuova sull’itinerario Palermo-Catania
“S&A”: “Nelle opere di potenziamento tecnologico delle tratte già esistenti quali elementi di tecnologia vengono generalmente introdotti?”.

“DA”: “Nell’ambito degli interventi di upgrade tecnologico delle linee ferroviarie esistenti è previsto un piano di realizzazione del nuovo standard di segnalamento europeo ERTMS\ETCS senza segnali luminosi. Tale sistema è attualmente adottato nelle linee AV/AC italiane ed è interoperabile a livello europeo.

Lo scopo principale, infatti, per il quale l’ERTMS è stato concepito è la realizzazione di un unico sistema di segnalamento che consenta di superare i vincoli finora imposti dai tradizionali sistemi nazionali al fine di ottenere una rete ferroviaria europea interoperabile.

L’implementazione dell’ERTMS consentirà di adeguare la nostra infrastruttura agli standard più avanzati a livello europeo ed inoltre tale ammodernamento della tecnologia determinerà consistenti benefici per la manutenzione degli impianti (con notevole riduzione dei relativi oneri) e aumenterà l’affidabilità (con conseguente aumento della regolarità) e i livelli di safety.

L’Italia ha pubblicato il proprio Piano Nazionale di Implementazione ERTMS per attrezzare con tale sistema di segnalamento, entro il 2036, tutta l’infrastruttura ferroviaria italiana (circa 16.800 km), di cui circa 3.400 km entro il 2026 nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Nel 2021/2022 il Gruppo FS ha infatti pubblicato e aggiudicato, per un importo di 3,2 miliardi di Euro, le gare d’appalto multitecnologiche per la progettazione e la realizzazione dell’ERTMS su linee convenzionali di tutto il territorio nazionale.

In questo processo di upgrade tecnologico, Italferr ha un ruolo strategico poiché è coinvolta nelle fasi di progettazione, nelle fasi di predisposizione della documentazione per gara e nelle fasi successive di realizzazione, con la verifica della progettazione costruttiva dell’appaltatore e con il ruolo di Direzione Lavori. Anche per questo ambito è stato utilizzato il BIM come requisito a base di gara e successivo paradigma di analisi e verifica di quanto prodotto dall’Appaltatore.

Passando ad un altro tema, un cenno credo vada fatto allo sviluppo della progettazione BIM nel campo degli impianti di trazione elettrica; questo ambito si è evoluto all’interno della nostra Società con la creazione di applicativi dedicati e di apposite librerie per la modellazione degli impianti attraverso un crescendo di esperienza maturata durante i primi progetti di nuove linee ferroviarie.

Ciò ci ha consentito di poter applicare le conoscenze acquisite, in progetti di elettrificazione di linee esistenti in esercizio quali, solo per fare un esempio, la Ivrea-Aosta. Per questa linea, originariamente non idonea all’elettrificazione, i vincoli di progetto e le interferenze sul posizionamento delle strutture di trazione elettrica erano particolarmente significativi e per questa ragione la modellazione BIM ha consentito un grande salto di qualità progettuale.

La conoscenza preventiva di possibili criticità realizzative ha consentito di ridurre notevolmente i rischi in termini di tempi e costi nel ciclo di vita dell’investimento. Questo progetto costituisce un primo concreto esempio di applicazione digitale in tema di elettrificazione nel potenziamento di linee esistenti”.

Digitalizzazione dell’infrastruttura ferroviaria
8. La digitalizzazione dell’infrastruttura ferroviaria
“S&A”: “Nel nuovo Codice degli Appalti di recente approvazione un ruolo centrale assumono i processi di digitalizzazione nel ciclo di vita dei contratti, oggetto degli articoli dal 19 al 36 (parte II del Codice). Qui trovano spazio anche concetti come intelligenza artificiale, neutralità tecnologica, fascicoli virtuali, automazione delle attività, piattaforme di approvvigionamento digitali, neutralità tecnologica… Che risvolti avranno tali novità sulle vostre attività e, più in generale, come giudica l’introduzione di queste innovazioni nel Codice degli Appalti?”.

“DA”: “Il nuovo Codice, fra le definizioni, ha inserito il concetto di Ciclo di Vita del Contratto Pubblico, che comprende l’insieme di tutte le attività, tecniche ed amministrative, relative alla programmazione, progettazione, pubblicazione, affidamento ed esecuzione del contratto.

Le stesse attività sono ricomprese, per l’articolo 21, nel ciclo di vita digitale dei contratti pubblici. Queste attività dovranno essere gestite attraverso piattaforme e servizi digitali fra loro interoperabili. Quindi, è evidente come l’obiettivo del legislatore sia quello di pervenire ad una completa digitalizzazione dei processi e delle procedure, sia tecniche che amministrative, che regolano i contratti pubblici.

Questo obiettivo è in linea con i principi strategici condivisi in Europa negli ultimi 20 anni e che il Codice dell’Amministrazione Digitale aveva già recepito nel 2005.

Gli articoli della parte II del nuovo Codice riguardano proprio la digitalizzazione del ciclo di vita dei contratti. Sono articoli con obiettivi importanti e innovativi che però necessitano di un gran lavoro, tanto che diverranno efficaci a partire dal primo Gennaio 2024.

Italferr, negli ultimi anni, si è posta l’obiettivo di digitalizzare processi core al fine di efficientare e ottimizzare non solo le attività relative all’ambito progettuale e dell’esecuzione lavori, acquisendo strumenti e tecnologie innovative del settore, ma anche di semplificare le modalità di comunicazione proprie di un cantiere ferroviario, che per la sua natura abbraccia aree vaste, con l’obiettivo di ridurre eventuali errori e perdita di informazioni.

Quindi, la trasformazione dei processi aziendali, che si fonda anche e non solo sull’impiego delle tecnologie digitali, è ormai parte integrante del Change Management di Italferr e ci permetterà di adeguarci in maniera efficace ed efficiente alle richieste in merito a questo nuovo ecosistema digitale che è in fase di implementazione per i contratti pubblici”.

Dimensioni del cantiere digitale
9. Le dimensioni del cantiere digitale
“S&A”: “Come l’innovazione tecnologica in fase di progettazione contribuisce alla sicurezza dei cantieri per la realizzazione di infrastrutture ferroviarie?”.

“DA”: “Italferr è da tempo impegnata anche nella digitalizzazione dei processi di costruzione finalizzata alla gestione dell’intero processo del contratto di appalto. Ciò la pone pienamente in linea con gli indirizzi normativi che stanno generando un profondo cambiamento culturale e metodologico nel settore delle opere pubbliche attraverso gli strumenti BIM.

Il BIM è il metodo grazie al quale le caratteristiche fisiche (geometriche e non geometriche) e funzionali dell’opera costruita vengono “digitalizzate”. Il BIM ha portato, in una Società di ingegneria integrata come Italferr, a una “evoluzione” dei sistemi aziendali.

Il cambiamento è stato quindi un adattamento dei sistemi in uso che, grazie al know how acquisito negli anni, beneficiano di una sistematica organizzazione, tale da inglobare la tecnologia digitale senza modificarli necessariamente. Con il supporto dei software BIM oggi disponibili è possibile cogliere, sin dalla fase di progettazione attraverso le simulazioni, aspetti del cantiere di futura implementazione che prima sarebbero stati di difficile comprensione.

L’innovazione tecnologica in fase di progettazione è fondamentale per garantire la sicurezza dei cantieri. Il Digital Twin dell’infrastruttura consente di simulare tutte le fasi di realizzazione di un’opera, comprese le opere provvisionali, i mezzi e le maestranze, agevolando l’individuazione dei rischi e la valutazione delle azioni da intraprendere per eliminarli o mitigarli.

Queste simulazioni consentono di informare in maniera più semplice il personale sui rischi specifici di ogni fase di cantiere. Le maestranze possono così essere formate ed addestrate per affrontare situazioni di rischio in modo adeguato.

L’utilizzo di tecnologie avanzate di monitoraggio, come ad esempio dispositivi evoluti che implementano sensori IoT, possono inoltre migliorare la sicurezza del cantiere attraverso la raccolta di dati in tempo reale e la previsione di eventuali incidenti o situazioni di pericolo. In questo campo le esperienze che Italferr sta maturando nel mercato anglosassone risultano di grande valore”.

Cantiere del Terzo Valico dei Giovi
10. Il cantiere del Terzo Valico dei Giovi sulla linea Genova-Torino-Milano
“S&A”: “Italferr è attiva anche nel mercato No Captive con diverse opere di ingegnerizzazione non solo in Italia ma anche all’estero. Può citare alcuni esempi delle più recenti attività in questo ambito e quali sfide hanno presentato?”.

“DA”: “Anche se in questo momento i progetti del PNRR restano il nostro principale obiettivo, Italferr continua a confermare la sua presenza nel mercato No Captive, tema per il quale, come anticipavo prima, esiste una struttura di presidio all’interno della Direzione di cui sono responsabile.

In piena pandemia abbiamo acquisito due importanti commesse nei Paesi Baltici legate alla progettazione e realizzazione dei sistemi ferroviari della nuova linea HS che attraverserà i tre Paesi per più di 870 km.

Nonostante le limitazioni legate alla pandemia, siamo riusciti ad aprire nuovi mercati e a sbarcare in nuovi Paesi: l’Australia e il Canada sono gli ultimi aggiunti alla nostra lista.

Oltre a confermare le nostre solide e riconosciute conoscenze tecniche legate al know-how ferroviario, stiamo estendendo in molti progetti internazionali l’esperienza maturata in ambito Captive nel BIM Management di infrastrutture lineari.

Le sperimentazioni e l’esperienza sviluppata in questi anni hanno consentito ad Italferr di ricoprire, nell’ambito dei raggruppamenti nazionali e internazionali, ruoli guida nei processi di Digital Engineering sia in fase di messa a punto dei sistemi di collaborazione ACDat, sia in quella di definizione dei processi di modellazione e di coordinamento dei modelli, oltre che di definizione degli Standard. In diverse occasioni ci siamo trovati a guidare i nostri partner di Società più grandi nello sviluppo e nell’applicazione del BIM a diversi livelli (anche per il 4D).

Ma oltre alla progettazione digital di infrastrutture ferroviarie, Italferr ha maturato in questi ultimi anni importanti esperienze nel settore del Mass Transit. Nel contesto nazionale, Italferr può vantare la sua capacità di coordinamento e sviluppo di progetti complessi integrati in delicati contesti urbani.

In ambito internazionale, la progettazione e realizzazione di sistemi Mass Transit cammina parallelamente alla System Engineering, ambito, anche quest’ultimo, dove possiamo ormai vantare grandi esperienze, competenze ed esperti”.

BIM funzionali alla sicurezza nei cantieri
11. I modelli BIM funzionali alla sicurezza nei cantieri
“S&A”: “Cosa vede nel domani della tecnologia per quanto riguarda i processi di ingegnerizzazione digitale nel settore di vostra competenza?”.

“DA”: “Procedendo sempre più verso la digitalizzazione, non solo delle nuove opere, ma anche e soprattutto degli asset esistenti, è ragionevole pensare che nell’immediato futuro sarà disponibile un patrimonio infrastrutturale interamente digitale, costituito da modelli informativi, parametrici e interrogabili.

Questo modello digitale raccoglierà le informazioni relative alle distinte fasi di sviluppo dell’opera e accentrerà in esso il database principale per la gestione delle attività legate all’opera, come la gestione dell’avanzamento del cantiere, piuttosto che attività di data analytics, impatto ambientale, sicurezza, ecc..

Inoltre, ogni asset di nuova costruzione o esistente sarà caratterizzato da un Digital Twin, il quale consentirà la gestione di informazioni relative anche ad attività come ispezioni ed interventi di manutenzione, giungendo allo sviluppo di un riferimento univoco in relazione alle fasi di gestione stessa dell’asset.

L’obiettivo nell’immediato futuro è a mio avviso quindi rappresentato dal Design for Maintenance, ovvero organizzare il progetto di un’opera perché sia facile da manutenere, sicura, ispezionabile, affidabile e che possa essere monitorata sulla base delle informazioni di diversa natura aggregate nel Gemello Digitale strutturato ad hoc per lo scopo.

Chiaramente, tutto ciò deve essere preceduto da una chiara organizzazione e strutturazione delle architetture di dati nonché, sfida ancora più importante, da una rilettura attenta e prospettica dei differenti ruoli e responsabilità degli attori che concorrono all’intero processo di sviluppo delle infrastrutture, dal concept fino alla gestione di un’opera, mappando in maniera intelligente e sinergica le reciproche interfacce”.

Daniela Aprea di Italferr SpA
12. Daniela Aprea, Ingegnere e Direttore Technology, Innovation & Digital Spoke Department di Italferr SpA (Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane)

Curriculum Vitae di Daniela Aprea

Laureata in Ingegneria delle Telecomunicazioni presso l’Università Federico II di Napoli, dopo un’esperienza nel Gruppo Finmeccanica approda in Italferr nel 2006 dove nei primi anni svolge il ruolo di progettista di nodi e tratte ferroviarie prima nel settore elettromagnetico/acustico e poi in ambito sistemi di telecomunicazioni.

Nel 2012 assume il ruolo di Project Engineer per le tratte AV/AC Itinerario Napoli-Bari e dal 2016 svolge la funzione di BIM Manager in Italferr, avviando il processo di implementazione della metodologia BIM in Azienda. Nel 2018 diventa Responsabile della struttura Sviluppo BIM, divenuta successivamente BIM e Asset Management.

Ad Aprile 2022 diventa Responsabile della Struttura Technology Innovation & Digital Spoke, a diretto riporto dell’Amministratore Delegato, di cui attualmente ricopre l’incarico di Direttore.

È membro di tutti i tavoli tecnici/normativi di settore nazionali e internazionali (UNI/CEN/BS) e ricopre l’incarico di Coordinatrice del GL “Infrastrutture” in UNI nonché membro della Commissione Speciale del CSLLPP per i temi digital.

La Direzione rappresenta il presidio societario per i temi di digitalizzazione, tecnologie e innovazione e garantisce la definizione degli standard e degli indirizzi operativi verso tutte le linee ricoprendo il ruolo di Centro di Eccellenza BIM & Digital Twin all’interno del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane.

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