Riciclaggio a freddo e materiali stabilizzati a bitume.
In tutto il mondo, lo stato delle pavimentazioni stradali è in forte deterioramento e la domanda di risanamento supera di gran lunga la necessità di vere e proprie nuove sovrastrutture.
I materiali stabilizzati a bitume sono materiali adatti sia per la costruzione di nuove pavimentazioni sia per il ripristino di pavimentazioni esistenti attraverso tecniche di riciclaggio in situ e/o in impianto.
I principali vantaggi dei materiali stabilizzati a bitume sono il fatto che si riescono a riciclare elevatissime quantità di materiale fresato, potendo arrivare anche fino al 100%, ovviando così alla necessità di ricorrere a materiali vergine, e che non si necessiti di energia per riscaldare gli aggregati, quindi queste miscele vengono preparate senza l’aggiunta di calore, tecnica che permette di abbattere quasi totalmente le emissioni di CO2 nell’ambiente con la procedura di riciclaggio a freddo.
Bitume schiumato ed emulsione bituminosa
I materiali stabilizzati a bitume sono composti da fresato di conglomerato bituminoso, internazionalmente conosciuto come RAP, da un legante che può essere sia bitume schiumato che emulsione bituminosa e dal filler che può essere inerte o attivo.
I materiali preparati con il bitume schiumato prevedono appunto un processo di schiumatura nel quale il bitume caldo viene iniettato assieme ad acqua fredda e aria direttamente nella camera di miscelazione dove si trova il fresato d’asfalto.
Il bitume caldo a contatto con l’acqua subisce un brusco decadimento della tensione superficiale che permette all’aria di generare le bolle che compongono la cosiddetta schiuma di bitume, le bolle non sono altro che un film sottile di bitume che circonda vapore acqueo, siccome questa pellicola di bitume è molto sottile, quando queste bolle entrano in contatto con una pietra si frantumano in migliaia o milioni di piccole “schegge” di bitume.