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L’importanza delle tecnologie trenchless e no dig

Le tecnologie a basso impatto ambientale portano vantaggi che possono essere quantificati in una riduzione del consumo di risorse fossili e dell’impatto sul cambiamento climatico, ponendosi in linea con gli obiettivi del nuovo piano di azione di economia circolare

Tecnologie trenchless

L’Italian Association for Trenchless Technology (di seguito IATT), è un’Associazione senza scopo di lucro che dal 1994 promuove le conoscenze tecniche e scientifiche nel campo delle tecnologie a basso impatto ambientale (anche dette tecnologie trenchless o no dig), favorendone la diffusione presso Enti, Pubbliche Amministrazioni, Aziende di gestione delle reti di servizi, Università, Imprese, Tecnici e Ricercatori.

Tali tecnologie permettono di effettuare la posa, la manutenzione e il risanamento delle infrastrutture di rete dei sottoservizi come:

  • elettrici;
  • telecomunicazione;
  • gas;
  • acquedotti;
  • fognature.
La UNIPdr
1. Con pallino blu, in corso di pubblicazione la relativa UNI/Pdr e, con pallino rosso, pubblicata la relativa UNI/Pdr

Ciò avviene grazie all’applicazione di soluzioni tecnicamente avanzate che riducono al minimo – o eliminano del tutto – lo scavo a cielo aperto con il vantaggio, rispetto a quest’ultimo, di abbattere:

  • la movimentazione di materiale;
  • il traffico di mezzi pesanti;
  • il tempo e lo spazio di occupazione del suolo pubblico (aree di cantiere limitate);
  • l’effrazione del manto stradale e quindi il degrado della pavimentazione;
  • l’impatto sulla viabilità, le interferenze con attività commerciali, residenziali o di svago.

Tali vantaggi possono essere quantificati mediamente in una riduzione del consumo di risorse fossili del 62-90% e dell’impatto sul cambiamento climatico del 47-85% 1, ponendosi in linea con gli obiettivi di ecocompatibilità e sostenibilità delle infrastrutture propri del nuovo approccio tassonomico europeo e dei contenuti del nuovo piano di azione di economia circolare.


1 Fonte: studio commissionato da IATT a REF Ricerche, in partnership con l’Università Politecnica delle Marche.


Tecnologie
2.

Inoltre, grazie all’eliminazione dei pericoli legati agli scavi aperti, queste tecnologie conferiscono maggiore sicurezza al cittadino e maggiore tutela della manodopera in termini di sicurezza (─70% di infortuni in cantiere e nessuno grave o letale).

IATT, di fatto, promuove una cultura tecnologica green in cui il rispetto ambientale e la sicurezza dei propri cantieri si coniugano con un sensibile risparmio dei costi di posa, garantendo una durata della vita utile dei manufatti posati e/o ricondizionati superiore ai 50 anni, con ridotta e meno frequente manutenzione degli stessi.

Queste evidenze sono confermate anche qualora l’analisi si concentri solo sui consumi dei vari vettori energetici (carburanti, elettricità, calore, ecc.) durante le fasi di cantiere, trasporti inclusi, e quantificabili come tonnellate equivalenti di petrolio (TEP).

Da ciò si determina la potenzialità delle tecnologie trenchless ad essere potenzialmente classificate tra quelle virtuose per il riconoscimento e l’inclusione nei meccanismi premianti dei titoli di efficienza energetica. In virtù di queste peculiarità, nell’allegato A1 del DPR 207/2010, IATT ha ottenuto dal MIT (Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti) il riconoscimento di una categoria specifica del settore – la OS35 – denominandola “Tecnologie a basso impatto ambientale”.

Tecnologie no dig
3.

Convenzionalmente, le tecnologie trenchless vengono classificate nelle seguenti tre macro-famiglie:

1) la prima, fondamentale perché propedeutica all’impiego delle altre, comprende le indagini conoscitive, ovvero quelle tecnologie che permettono di individuare, in maniera non distruttiva, la presenza di infrastrutture nel sottosuolo o di valutarne lo stato di conservazione e di fruibilità;

2) la famiglia delle nuove installazioni comprende sistemi per la posa di nuove infrastrutture con minima, o nulla, effrazione del terreno o della sede stradale. Le tecnologie di perforazione possono essere direzionabili (nel senso che si riesce a pilotare la testa di perforazione) o non direzionabili (utili, per esempio, per i piccoli interventi di allaccio dell’utenza alle reti dei servizi);

3) segue la galassia dell’ultima famiglia, quella delle tecnologie di rinnovamento e di sostituzione e riparazione delle infrastrutture esistenti che permettono di recuperare e/o riparare reti già presenti. Tali tecnologie si possono sostanzialmente suddividere in tre macro gruppi a seconda che il risanamento avvenga con la riduzione, l’aumento o il mantenimento delle dimensioni originarie della condotta oggetto dell’intervento;

  • Tecnologie
    4A Tecnologie
    4A.
  • No dig
    4B No dig
    4B.
  • No dig
    4C No dig
    4C.

4) in aggiunta, si segnala la famiglia delle tecnologie associate che comprende tutte quelle soluzioni, non riconducibili alle altre, che hanno in comune con esse il basso impatto ambientale e la bassa invasività d’intervento. Tra queste rientra la minitrincea, tecnologia in forte sviluppo e sulla quale molti operatori del settore delle telecomunicazioni stanno puntando. 

Conclusioni

Ormai da diversi anni assistiamo a un’ascesa costante del no dig nei piani di intervento delle utility e, più in generale, di ogni possibile gestore di reti.

Possiamo dire che le trenchless technology hanno conquistato una fetta di mercato che non è più “di nicchia” ma tende a imporre queste soluzioni come uno standard ogni volta che si intende perseguire risparmi economici, ambientali, energetici e sociali.

L’elevatissima qualità tecnica e il profondo know-how italiano hanno determinato questo rilevante successo, spinto anche dai più recenti processi dell’attualità: la crisi energetica, la siccità e gli effetti del cambiamento climatico, le difficoltà economico-finanziarie in capo a tante Imprese e lo stato di diffusa instabilità che permea la società.

Trenchless
5.

Di fronte alle incertezze e alle difficoltà, il no dig assicura a Gestori e consumatori interventi qualificati e affidabili che permettono di risparmiare tempo e denaro, impattando positivamente sul bilancio ambientale ed energetico di un cantiere, temi che sono stati approfonditi nel corso di Italia NO DIG Live 2023, prima fiera nazionale interamente dedicata alle trenchless technology che IATT ha organizzato dal 24 al 26 Maggio al Parco esposizioni Novegro (Segrate-Milano).

È stato un appuntamento imperdibile per vedere da vicino e toccare con mano queste soluzioni mentre sono all’opera. Particolarità di questa manifestazione, infatti, è l’aver allestito un campo prove dove tutti – addetti ai lavori e neofiti – hanno potuto constatare le peculiarità del settore.

Per la foto in primo piano, photo credit: Wälz da Pixabay

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