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Mobilità, Giovannini: “Tutto il settore è proiettato verso una maggiore sostenibilità”

(come riportato in una nota de Le Strade dell’Informazione)

Il Ministro ospite della prima puntata del programma di Isoradio “Green Tour. Viaggio nelle eccellenze della sostenibilità”.

“La mobilità sostenibile non riguarda solo la trasformazione dei flussi da gomma a rotaia, ma anche la trasformazione della stessa mobilità su gomma.

Non a caso nel Piano nazionale di ripresa residenza (PNRR) c’è un fortissimo investimento nella cosiddetta cura del ferro: quasi 25 miliardi per le ferrovie regionali, per l’Alta velocità fino a Reggio Calabria, per l’innovazione tecnologica, per la sicurezza, ma accanto a questo c’è anche il forte rinnovo degli autobus, poi ci sono sperimentazioni per una nuova mobilità sostenibile anche per le merci e per i tir. Insomma tutto il settore è proiettato verso una maggiore sostenibilità e una maggiore sicurezza perché ambedue gli elementi sono importanti”.

Ad affermarlo è il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, ospite di Stefano Miceli nella prima puntata del programma radiofonico di Isoradio “Green Tour. Viaggio nelle eccellenze della sostenibilità”, andato in onda sabato 26 giugno e attento in particolare ai temi dello sviluppo sostenibile, della mobilità, del turismo, dell’ambiente, dell’economia circolare, delle smart cities e di altro ancora.

Il trasporto su gomma – ricorda Miceli – sposta circa un miliardo di tonnellate di merci, mentre quello su rotaia circa 100 milioni di tonnellate. Come si concilia questo dato con i buoni propositi di sostenibilità?

“L’Unione Europea – risponde Giovannini – si è dato un obiettivo molto ambizioso: un taglio del 55% delle emissioni entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990. Il Piano nazionale di ripresa residenza (PNRR) va esattamente in questa direzione: con il potenziamento delle energie rinnovabili, ma anche uno spostamento della mobilità verso la ferrovia, verso mezzi ecologicamente più rispettosi dell’ambiente.

In realtà, tutto il Piano va nella direzione della trasformazione digitale, ecologica e un potenziamento delle capacità del nostro paese di servire i cittadini in modo più sostenibile, in modo più equo e anche di potenziare il sistema economico verso una crescita più forte nei prossimi anni. Insomma tutto il piano sposa la transizione ecologica, digitale e la ripresa economica in modo integrato”.

“Il servizio pubblico – prosegue poi il ministro – ha un ruolo fondamentale, non solo a lunga distanza, ma anche a livello regionale e soprattutto a livello locale. La trasformazione verso la mobilità sostenibile passa per un cambiamento di organizzazione, in particolare quel cambiamento basato sulla condivisione dei dati che può trasformare un singolo viaggio in una parte di un servizio complessivo.

La mobilità come un servizio è lo slogan verso cui molte città e regioni stanno andando. Nel PNRR c’è un progetto proprio su questi temi, ma le modalità di trasporto cambieranno a causa della pandemia ed è per questo che abbiamo chiesto all’Istat di indagare tra gli italiani su come a settembre pensano che la mobilità cambierà anche a seguito, ad esempio, dell’uso dello Smart working in molte imprese e istituzioni”.