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La mobilità nell’era Covid: un italiano su due oggi si sposta in auto

(come riportato dalla Redazione Motori del Corriere della Sera)

Tanta paura ma anche la voglia di ricominciare, in auto, con una mobilità che però in epoca post-Covid dovrà essere più sostenibile e rispettosa dell’ambiente. È questo in estrema sintesi il comune sentire dell’«italiano medio», fotografato dal 2° Osservatorio Mobilità e Sicurezza di Continental, brand che da oltre 140 anni fa della sicurezza su strada e dell’innovazione tecnologica la propria missione.

La pandemia ha cambiato, inevitabilmente, il nostro modo di vivere e lavorare, e di conseguenza anche il modo in cui ci muoviamo. Oggi un italiano su due si sposta in auto, con un aumento del 22,5% rispetto al 2019, proprio per paura del contagio. Il 65 per cento è over 65 anni e il 70% prevede di continuare a farlo anche quando arriverà il vaccino e l’epidemia si fermerà.

Tutti in macchina, dunque? Forse sì, ma dovranno essere autoveicoli sicuri ed ecologicamente puliti: lo chiede il 78,7% degli intervistati. Non sarà però facile cambiare il vetusto parco auto che oggi circola in Italia.

Il settore automotive sta vivendo, come quasi tutti i comparti industriali, una crisi pesante: «Il tasso di mobilità si è dimezzato e si è registrato un calo delle vendite compreso tra il 32 e il 40 per cento», spiega Paolo Lobetti Bodoni, Business Consulting Managing Partner in EY. «Ci vorranno almeno 2-3 anni per una completa recovery del mercato».

Ma se le difficoltà economiche dovute alla pandemia e anche la confusione sulle nuove tecnologie, come l’ibrido, frenano il mercato, è pur vero che in presenza di un piano di incentivi, il 64,5% degli intervistati si dichiara interessato a cambiare la propria vettura con qualcosa di nuovo.

L’Osservatorio di Continental, realizzato in collaborazione con l’istituto di ricerca Euromedia Research diretto da Alessandra Ghisleri, e con EY2, è un’analisi a tutto campo della situazione attuale, delle aspettative dei consumatori ma anche delle strategie dell’industria automobilistica per la ripresa post-Covid.

«La pandemia ha rappresentato un momento di rottura – dichiara Alessandro De Martino, amministratore delegato di Continental Italia –. Si crea un nuovo spazio per l’automobile, che deve presentarsi all’appuntamento con soluzioni ecologiche, sicure e sostenibili. Devono essere chiariti meglio al consumatore gli aspetti tecnologici – indubbiamente complessi – senza darne per scontati i vantaggi. Gli amministratori pubblici dovranno tenere conto di queste esigenze dei cittadini e gestire la questione mobilità, specie nelle città, con iniziative straordinarie e agili».

Gli incentivi sono indispensabili per svecchiare il parco circolante e per una mobilità più sicura e sostenibile. Ancor più ora che la mobilità è cambiata. Circa tre italiani su dieci (34,3%) hanno infatti modificato le proprie abitudini: il 39,2% lo ha fatto per paura dei mezzi pubblici, l’11,4% per la paura dell’affollamento dei treni, il 10% per la paura di uscire di casa. Solo due italiani su cinque continuano ad utilizzare i mezzi pubblici (il 22,5%) e solo il 2,7% oggi si sente sereno nel farlo.

Biciclette, monoruota e monopattini sono il mezzo di trasporto scelto solo dal 3,4% degli intervistati, residenti prevalentemente nelle grandi città. In questo quadro, un intervistato su tre (32,8%) si dichiara disponibile ad acquistare un nuovo veicolo: il 20,5%, potendo scegliere, acquisterebbe un’auto ad alimentazione ibrido benzina (preferita dagli over 65), il 19,5% si orienterebbe sull’elettrico (in particolare la fascia 25-44 anni), il 17,8% vorrebbe un’auto ad alimentazione ibrido plug-in, mentre il 15,2% manterrebbe la propria scelta sul benzina (specialmente gli under 25).

In presenza di incentivi, il 64,5% dei cittadini intervistati disponibile a prendere in considerazione l’ipotesi di cambiare auto. Incentivi che per molti dovrebbero riguardare anche la manutenzione dell’auto.

Il dato forse più significativo – un segnala chiaro inviato sia all’industria automotive sia alle istituzioni – è che il 78,7% dei cittadini italiani (soprattutto tra gli over 65 e tra coloro che abitano in provincia) chiede una sostenibilità vera che rispetti l’ambiente, i cui protagonisti siano autoveicoli sicuri ed ecologicamente puliti. Per quanto, infine, attiene alla sicurezza stradale, il 75% dei cittadini oggi si sente sicuro delle proprie capacità e di sé stesso mentre è alla guida fa registrare un -12% rispetto all’anno precedente.

Sicurezza che dipende principalmente dal guidatore (48,8%), dai freni (10,2%), dai sensori e sistemi di guida assistita (8,8%, menzionati in particolare dai motociclisti), dalle cinture di sicurezza (8,1%, menzionate soprattutto dagli autisti di professione) e dagli pneumatici (6,7%). Il 96,4% attribuisce agli pneumatici una forte importanza sul piano della sicurezza stradale e oltre l’85% dichiara di prestarvi molta attenzione (soprattutto uomini, di età compresa tra i 45 e i 64 anni, residenti nel Sud e in aree periferiche dove le strade sono in genere in peggiori condizioni).