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Ingegneria, a settembre lieve ripresa del mercato. Oice: preoccupati per le deroghe del codice

Photo credit: Enti Locali & Edilizia

(Come riportato in una nota di Enti Locali & Edilizia)

Il presidente Scicolone: i prossimi mesi saranno cruciali per valutare la profondità della crisi.

A settembre parziale recupero dei bandi di progettazione rispetto al pessimo dato di agosto: le gare sono state 165 con un valore di 26,4 milioni di euro, con incrementi del 10% in numero e del 33,8% in valore agosto. Ma basta il confronto con settembre 2019 per capire che il mercato è comunque in forte riduzione: -25,3% nel numero e -27,7% in valore.

Il confronto tra la prima e la seconda metà del mese di settembre, dopo la conversione in legge del decreto semplificazioni, vede incrementi nella seconda parte del 14,3% in numero e del 22,7% in valore.

È ripresa a settembre la pubblicazione di accordi quadro, nel mese sono stati 13 per 6,2 milioni di euro, il 23,5% del valore totale.

Anche dopo il calo dei mesi estivi di agosto e settembre rimane positivo il risultato degli nove mesi del 2020 sempre per i servizi di sola progettazione: il numero dei bandi è stato di 2.250 per un valore di 562,7 milioni di euro: +7,3% in numero e +24,4% in valore sui primi nove mesi del 2019. I bandi per accordi quadro, sono stati 123 per 234 milioni di euro.

Se consideriamo i dati dei servizi di sola progettazione, al netto del numero e del valore degli accordi quadro, il confronto con i primi nove mesi del 2019 evidenzia un incremento dell’1,4% nel numero dei bandi ma un calo del 27,3% nel loro valore.

Per Gabriele Scicolone, presidente Oice, «i dati di settembre non fugano le apprensioni per l’andamento del mercato, i prossimi mesi saranno cruciali per valutare la profondità della crisi economica e la capacità di ripresa del Paese. Dopo due mesi di stop dovuti all’emanazione del decreto semplificazioni, abbiamo notato qualche timido segnale di risveglio che dovremo monitorare attentamente a ottobre.

Le preoccupazioni dettate dalle deroghe amplissime previste dalla legge 120 rimangono tutte, ma vogliamo confidare nel fatto che le stazioni appaltanti coniughino la maggiore libertà concessa dal legislatore con la necessità di mantenere un adeguato livello qualitativo delle offerte e di qualificazione tecnica e professionale degli affidatari.

Siamo convinti che le deroghe e le norme acceleratorie, sia sul fonte della domanda, sia sul fronte dell’offerta, abbiano per la loro temporaneità natura eccezionale e tali dovranno rimanere, cioè confinate all’emergenza. Immaginare che tutto possa essere risolto con l’appalto integrato, in crescita esponenziale in questo anno».

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