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Appalti, pronto il regolamento di 300 articoli: «deregulation» nel sotto-soglia

Photo credit: Appalti & Contratti

Testo definitivo entro 7-10 giorni, norme dedicate su servizi e forniture. Restano fuori i nodi segnalati dalla Ue come il sub-appalto

Sul nuovo regolamento appalti Mauro Salerno di Edilizia e Territorio ha scritto un articolo di chiarimento sulle norme che disciplinano l’esecuzione dell’appalto.

Si farà aspettare ancora qualche giorno, ma non troppo il nuovo regolamento unico degli appalti atteso da mesi dagli operatori per mettere ordine nella giungla di regole e interpretazioni relative all’affidamento di lavori e servizi pubblici. «Il testo è praticamente pronto – ha detto Raffaele Greco, presidente della Commissione ministeriale incaricata di mettere a punto il provvedimento -. Penso che la prossima settimana, o al massimo nei prossimi dieci giorni, sarà reso pubblico prima di cominciare l’iter dei pareri».

Invitato a un convegno organizzato dall’Istituto grandi infrastrutture (Igi) a Roma, Greco ha annunciato che il testo si comporrà di circa 300 articoli («anche se stiamo cercando di contenerli il più possibile») e che avrà una netta separazione tra le norme dedicate ai lavori e quelle che invece saranno dedicate a servizi e forniture. «È una delle criticità che abbiamo ereditato dal passato – ha detto Greco, che è anche presidente di Sezione del Consiglio di Stato -. Abbiamo cercato di risolverla individuando uno spazio ad hoc in maniera chiara e distinta».

Una delle novità di maggiore impatto riguarderà gli appalti sotto-soglia. Soprattutto negli appalti di minore importo le stazioni appaltanti si vedranno riconoscere uno spazio di manovra più ampio di quello che finora consentivano le linee guida dell’Anticorruzione.

Greco ha annunciato che ci saranno meno vincoli «sul principio di rotazione, sullo svolgimento delle indagini di mercato, sugli affidamenti diretti» che invece l’Anac disciplinava in maniera precisa con l’obiettivo di prevenire casi di corruzione. «Ci sono norme coraggiose che concedono più spazi di manovra alle stazioni appaltanti, enti a cui dobbiamo dare fiducia, sempre nel rispetto dei vincoli europei», ha spiegato Greco. «Vedremo se resisteranno lungo l’iter delle approvazioni successive», ha aggiunto.

Greco ha spiegato che la commissione si è concentrata in particolare sulle norme che disciplinano l’esecuzione dell’appalto «che è la fase più delicata di tutto il processo e in cui in genere si verificano gli “intoppi” che bloccano le opere, checché si dica sul ruolo dei ricorsi al Tar che abbiamo visto non essere determinanti da questo punto di vista».

Sarà deluso chi si aspettava dal regolamento la soluzione alle criticità sollevate dalla Commissione e dalla Corte di Giustizia europea, a cominciare dal subappalto. «Ci sono problemi interpretativi su cui il regolamento non può entrare e che dovranno essere risolti con una norma primaria», ha annunciato Greco.

Sui sub-affidamenti, le contestazioni arrivate dalla Ue per il magistrato disegnano una via stretta. «Bisognerà capovolgere l’impostazione chiarendo i casi in cui la Pa è legittimata a pretendere che il lavoro sia svolto direttamente dall’impresa che ha vinto l’appalto».

Quanto al rapporto tra nuovo regolamento e linee guida, Greco ha spiegato che il nuovo decreto non spazzerà via tutto il lavoro svolto dall’Autorità Anticorruzione. «Per quanto abbiamo cercato di offrire un provvedimento attuativo a 360 gradi il regolamento non sostituirà tutte le linee guida dell’Anac, ma solo quelle che di cui il decreto Sblocca cantieri ha preannunciato la perdita di efficacia».

Le altre resteranno in vigore. «Da questo punto di vista – ha ammesso Greco – sarà deluso chi si aspettava una semplificazione». Nel quadro normativo sugli appalti il regolamento si aggiungerà al codice e alle linee guida superstiti. Anche se in caso di conflitto il regolamento, vincolante, «avrà prevalenza su queste ultime».

«Abbiamo cercato di dare un sistema di norme il più possibile analitico, in modo da rispondere alla richiesta degli operatori di avere indirizzi precisi – ha concluso Greco -. Lo sforzo di semplificazione lo abbiamo fatto soprattutto nel tentativo di offrire un testo semplice, scritto in maniera piana e privo di disposizioni superflue».