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Qua la zampa, la strada amica degli animali

In una nota di Carlo Argeni si legge che gli attraversamenti dedicati alla fauna selvatica riducono l’incidentalità

È una questione di sensibilità e di sicurezza stradale. Il fenomeno degli incidenti stradali che vedono coinvolti animali domestici e fauna selvatica è di grande attualità in quanto in costante aumento.

A molti sarà capitato di percorrere un’arteria e di dovere arrestare l’automobile, all’improvviso, per favorirne l’attraversamento. Situazioni “a rischio” che, a volte, sono causa di sinistri. E’ una realtà con il quale gli Enti gestori della viabilità si devono confrontare.

In tutta Europa, ogni anno, si registra un numero compreso tra 10 e 100 milioni di uccelli e mammiferi vittime dei veicoli. In Italia siamo sui quindicimila.

I passaggi faunistici rappresentano la migliore soluzione al problema. Sono costruiti sopra o sotto la strada, rispetto alla conformazione del territorio. Si tratta di manufatti artificiali, di varia natura, che consentono il superamento delle infrastrutture da parte degli animali. Sono progettati e realizzati soprattutto nelle zone di interesse faunistico e comportano, tra l’altro, la messa a dimora di adeguata vegetazione e la collocazione di recinzioni perimetrali.

Nel mondo sono state adottate più soluzioni. Una scala aerea in corda è presente sulla Hune Highway, a Victoria, in Australia, per agevolare gli scoiattoli a superare l’autostrada. Sulla U.S. Route 101, una strada federale che corre da nord a sud attraverso gli Stati di Washington, Oregon e California, lungo la costa occidentale degli Stati Uniti, si realizzerà, entro il 2023, un cavalcavia che consentirà agli animali di scavalcare l’arteria e altri snodi a 61 metri di altezza. Il ponte, dal costo di 87 milioni di dollari, largo 50 metri, sarà ricoperto di alberi e arbusti.

In California è presente un passaggio dedicato agli animali, a circa 97 km da San Diego. Quello che bypassa la Trans-Canada Highway all’interno del Banff National Park di Alberta, sulla Prince Edward Island, è spesso bypassato da orsi e alci.

Il Ministero Svedese del Traffico ha costruito ecodotti per grandi animali. Uno è sopra l’autostrada E6 presso Sandsjöbacka, sulla costa occidentale, nella regione di Halland. Si tratta di ponti realizzati in continuità con l’ambiente circostante.

In Australia, nel Christmas Island National Park, un cavalcavia permette ai granchi l’attraversamento durante la migrazione. I Paesi Bassi contano oltre 600 incroci che consentono di passare in modo sicuro da un lato all’altro della strada. Il più grande, il Natuurbrug Zanderij Crailoo, si estende per quasi mezzo miglio e garantisce un passaggio sicuro a cervi, cinghiali e altri mammiferi. Il Kenya ha predisposto dei sottopassi per consentire agli elefanti di passare indisturbati.

In Italia, in provincia di Torino, per limitare il numero di rospi vittime dalle automobili durante i loro spostamenti, sono stati messi in opera dei “rospodotti”. Sull’autostrada A90 “Grande Raccordo Anulare”, gestita da ANAS Spa, sono presenti una serie di gallerie, naturali e artificiali, che consentono il transito degli animali e garantiscono la continuità dell’habitat naturale.

Nell’ambito di un intervento tra lo svincolo di Cinelli e il nuovo svincolo di Monte Romano Est della statale  675 “Umbro Laziale” sono stati predisposti, sempre da ANAS, tre sottopassi idrici adeguati al passaggio della fauna. Contestualmente, è stata prevista una complessa sistemazione vegetazionale degli imbocchi per conferire agli stessi una maggiore capacità attrattiva in termini di instradamento per il passaggio della fauna al di sotto della barriera costituita dai tratti in rilevato.

C’è poi l’aspetto legato ai rimborsi dovuti a seguito di sinistro. Se sulla strada interessata manca la prevista segnaletica verticale “… la responsabilità spetta all’Ente che eserciti concretamente il potere di amministrazione le funzioni di cure e di protezione degli animali selvatici nell’ambito di un determinato territorio”.

Lo ha precisato la Cassazione nella sentenza del 10 novembre 2015, la numero 22886. La Regione, si puntualizza nel dispositivo, è sempre obbligata ad adottare tutte le misure idonee a evitare che la fauna selvatica arrechi danni a terzi, con conseguente sua responsabilità ex articolo 2043 del Codice civile, per i danni arrecati a persone o cose.

Nella sentenza si rileva che “…la titolarità di poteri di gestione e protezione della fauna selvatica si deve svolgere in una direzione, per così dire, biunivoca. In altri termini, se è indubbio che la fauna deve essere protetta e tutelata in vista del complessivo equilibrio dell’ambiente (…) è altrettanto vero che la protezione va rivolta anche nei confronti dei soggetti, come gli utenti della strada, che sono in condizione di subire potenzialmente dei danni a causa degli imprevedibili comportamenti degli animali selvatici, siano essi cacciabili o meno, commestibili o meno. Protezione degli animali, dunque, ma anche protezione degli utenti della strada dagli animali”.

Sempre la Cassazione, però, ultimamente ha sposato un indirizzo più restrittivo: per ottenere il risarcimento l’interessato dovrà indicare cosa avrebbe dovuto fare la controparte per evitare il danno. E’ colpa dell’automobilista, pertanto, se tampona un animale in un tratto in cui la Regione (o altro Ente) ha apposto la segnaletica con l’avviso “animali in transito” o “attraversamento animali selvatici”.

Per la Corte Suprema, l’Ente titolare della strada non ha l’obbligo di recintare o segnalare tutti i tratti boschivi né deve predisporre l’illuminazione notturna lontano dai centri abitati. Stesso discorso per i randagi, come i cani che gironzolano in città. La Cassazione ha stabilito che il Comune non è automaticamente responsabile per il solo fatto di essere custode del suolo pubblico.

Non si può parlare di una responsabilità oggettiva (scatta a prescindere da qualsiasi colpa) della Pubblica Amministrazione. Il danneggiato deve dimostrare, oltre al fatto, la violazione degli obblighi in capo all’Ente. Da rammentare che l’art.189/9bis del Codice della Strada prevede l’obbligo, per l’automobilista, di fermarsi, in caso di incidente, per prestare soccorso all’animale ferito.