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Milano, buche in strada: è caos appalti. «Ritardi sui lavori di recupero»

È una corsa contro il tempo quello delle squadre del Nuir (Nucleo intervento rapido). Notte e giorno, a mettere toppe su strade e marciapiedi, a sistemare cordoli, sampietrini che saltano come birilli. Non basta tanta buona volontà a fermare la nuova ondata di reclami dei cittadini che s’accumulano nei Municipi. Né i rinforzi alla squadra con 10 nuovi assunti.

Ci sono lesioni che si aprono nei mini crateri appena richiusi. Come in via Comasina, poco distante dal distributore e dagli uffici della polizia di Stato. E nella fretta di tamponare le buche può capitare di lasciarsi alle spalle dei cavalletti, che nessuno più torna a recuperare. Il panorama urbano s’arricchisce di pali segnaletici abbattuti e dimenticati. Anche da un anno, come quello arrugginito e disintegrato in viale Ca’ Granda. Il presidente del Municipio 9, Giuseppe Lardieri, dedica parte del suo tempo a controllare i reclami dei cittadini e rilanciare l’allarme al settore Mobilità.

Da settembre in manutenzione straordinaria il Comune ha spalmato asfalto fresco su 166 mila metri quadrati di strada. Ma «le condizioni delle vie Astesani, Farini, della corsia preferenziale in via Valtellina» sono disastrose, dice preoccupato. C’è la rotonda di Dergano, fa notare, così grande che «quando girano gli autobus rompono il cordolo dei marciapiedi». Qualche anno fa, il Comune aveva aperto uno Sportello reclami sul suo sito. In media arrivavano venti segnalazioni al giorno.

L’inverno clemente ha evitato di peggiorare lo stato dell’asfalto. Ma è un fatto che i maquillage estesi dell’era Expo sono ormai entrati a far parte della storia. Auto e moto ma anche biciclette e pedoni si ritrovano uniti in inedite gimcane.

E, per esempio, il Municipio 1 si trova ad aggiornare il report consegnato un anno fa, che già elencava meticolosamente i punti critici per l’incolumità dei pedoni (per esempio, i marciapiedi a filo binario e quelli ove l’alberatura determina pericolosi sollevamenti), e ad aggiungere un lungo elenco di manti stradali da rifare perché «in rilevante dissesto». Come nelle vie Fieno, Cassolo, Bianca Maria e Chiossetto, Conservatorio e Corridoni.

L’assessore alla Mobilità Marco Granelli non nasconde la criticità della situazione. Il Comune investe in manutenzione straordinaria sulle strade 30 milioni di euro l’anno, 10 in manutenzione ordinaria «Abbiamo perso un anno nel passaggio al nuovo codice degli appalti — spiega —. Un problema non solo milanese. Il rallentamento c’è stato nell’aprile 2016. Gli appalti non sono stati aggiudicati e abbiamo dovuto rifarli con le nuove regole».

Nei 12 mesi intercorsi fra settembre 2016 e agosto 2017, il Comune ha comunque investito poco meno di 20 milioni di euro in interventi per sistemare un milione di metri quadri di superficie stradale. «A rallentare ulteriormente anche di un paio di mesi, una volta assegnati gli appalti — aggiunge Granelli — si sono aggiunti i ricorsi.

Ma in primavera il restyling delle strade riprenderà con la manutenzione ordinaria». Consultando il sito di Palazzo Marino i cittadini sapranno quando l’intervento arriverà sotto casa. Sarà l’ultimo appalto annuale, gli uffici stanno già lavorando alle prossime gare che diventeranno biennali. «E avremo più fondi — conclude Granelli —. Perché a Milano abbiamo 4 mila chilometri di strade». Dietro l’angolo, infine, giro di vite contro le cattive abitudini, come quella di parcheggiare sui marciapiedi, che ne accelerano il degrado.