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Dalle grandi opere alle opere utili, l’Italia riparte così.

Pubblicato il “Le politiche marittime sono strategiche perché l’Italia può diventare per l’Europa una piattaforma logistica. Ma per attirare l’interesse dei grandi investitori istituzionali è necessario risolvere i limiti dei valichi alpini e dei corridoi europei che non sono una condanna ma fondamentali per il destino economico e sociale del Paese”: Lo ha spiegato il ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti, Graziano Delrio, alla conferenza “Connettere l’Italia.

Strategie e risultati di una nuova stagione della mobilità”, che si è svolta nell’Aula magna dell’Università La Sapienza di Roma. Negli ultimi anni, ha detto Delrio, sulle infrastrutture e i trasporti in Italia c’è stato “un lavoro molto paziente, serio, ma soprattutto collettivo”. Si è passati “dalla stagione delle Grandi Opere tout court alla stagione delle Opere Utili, grandi o piccole, per connettere l’Italia e far emergere il ruolo centrale per gli scambi da e per l’Europa”.

Delrio mercoledì ha firmato il via libera al testo sul Dibattito Publico per la Grandi Opere. “Sì a opere utili, condivise dai territori” ha detto. “Nei provvedimenti del governo c’è un filo rosso che lega tutti gli interventi. Io sono per la cooperazione per andare avanti insieme”, ha sottolineato ancora  Delrio.

“Solo in questo modo il Paese impara a ragionare come sistema senza che si crei competizione anche fra aree contigue. Le strategie adottate nei diversi settori che interessano l’obiettivo finale di connettere l’Italia sono finalizzate a portare il nostro Paese ai livelli europei. Perché l’Italia non deve imitare  gli altri paesi ma cercare soluzioni particolari che riflettono le sue peculiarità. Ma allo stesso tempo deve adeguarsi  alla modernità, senza rimanere legati a vecchi schemi”, ha proseguito il ministro.

“Il Paese ha commesso errori”, ha detto Delrio, “perché abbiamo finanziato opere non prioritarie. Ma in un Paese che ha scarsità di risorse, la selezione delle opere è  fondamentale”. Ad oggi – spiega la nota del Ministero – sono stati stanziati oltre 110 miliardi per infrastrutture considerate principali. L’85 per cento di questi (circa 93,5 miliardi) è già stato finanziato. “Abbiamo voluto investire sulla  logistica, un settore che vale oltre 100 miliardi di fatturato”, ha detto Delrio.