È l'effetto dell'applicazione della legge regionale 13/2014, con cui la Regione ha cercato di individuare delle soluzioni ai vincoli imposti dal patto di stabilità negli Enti locali e, in particolare, per ovviare alle problematiche legate all'impossibilità per i Comuni di utilizzare i finanziamenti regionali in maniera compatibile con il rispetto delle norme sul contenimento della spesa pubblica.
Come ricorda l'assessore regionale ai Lavori pubblici, Mariagrazia Santoro, "la norma ha introdotto la possibilità per gli enti locali di richiedere che i contributi regionali pluriennali per la realizzazione di opere pubbliche che si trovano in una fase di stallo a causa dei vincoli imposti dal patto di stabilità possano essere convertiti per realizzare un intervento diverso o più limitato rispetto a quello originariamente previsto. In questo modo, tra tutti gli enti locali che hanno fatto richiesta di conversione entro lo scorso marzo, siamo riusciti a sbloccare contributi per quasi 10 milioni di euro con cui verranno avviati cantieri del valore di 11 milioni".
Per Santoro "è un risultato importantissimo per la ripresa economica e per la restituzione di un clima di fiducia tra enti locali e cittadini. La Regione ha svolto al meglio il proprio ruolo di sostegno e continuerà anche nella fase di realizzazione delle opere a fornire i proprio supporto ai Comuni. Il primo passo sarà proprio garantire la celerità nell'autorizzare le varianti richieste che costituiscono le premesse tecniche per l'apertura dei cantieri". Complessivamente sono state ammesse alla conversione tutte le 53 domande pervenute che riguardano contributi destinati ad altrettante opere in 28 comuni.
Gli enti locali sono stati autorizzati ad utilizzare le annualità di contributi pluriennali concesse o anche già incassate entro il 2015, per realizzare opere nuove, anche sommando le annualità incassate a fronte di diversi procedimenti contributivi, senza ricorrere a forme di indebitamento ed evitando di dover restituire all'Amministrazione regionale i fondi già introitati e che attualmente non riuscirebbero ad utilizzare per l'intervento previsto in origine.
La Giunta regionale dovrà valutare, dopo il 30 settembre 2015, le proposte di utilizzo delle risorse relative alle annualità di contributo successive al 2015, che sono state oggetto delle istanze presentate dagli enti locali, sia nel 2014 che nel 2015.