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La galleria Morazzone

Avanzano i lavori per l'opera principale della Tangenziale di Varese, nell'ambito del sistema pedemontano lombardo

La galleria Morazzone

Il sistema autostradale Pedemontana Lombarda, interessa quattro province (Varese, Como,Milano, Bergamo), 77 comuni e sei parchi (Adda Nord, Appiano Gentile, Lura, Molgora, Groane e Lambro).

Immagini

  • Il portale Sud della galleria Morazzone
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    Il portale Sud della galleria Morazzone
  • L’inquadramento corografico dell’intervento
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    L’inquadramento corografico dell’intervento
  • I consolidamenti al fronte
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    I consolidamenti al fronte
  • Le opere di prerivestimento all’imbocco Sud
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    Le opere di prerivestimento all’imbocco Sud
  • La sezione tipo della galleria Morazzone (carreggiata Ovest): si notano i jet-fan sospesi a coppie in posizione centrale
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    La sezione tipo della galleria Morazzone (carreggiata Ovest): si notano i jet-fan sospesi a coppie in posizione centrale

Lo sviluppo complessivo dell’intero sistema pedemontano è pari a 85,285 km. L’opera ha per Contraente Generale per la Progettazione Definitiva, la progettazione esecutiva e per la realizzazione, la Società Pedelombarda ScpA costituita dal Raggruppamento Temporaneo delle Imprese Impregilo, Astaldi, Pizzarotti e A.C.I..

Il primo lotto della Tangenziale di Varese si innesta sull’Autostrada A8 attraverso un’interconnessione a livelli sfalsati. L’asse della tangenziale attraversa il comune di Gazzada-Schianno e si sviluppa poi nella galleria Morazzone per una lunghezza pari a circa 2,2 km.

Le caratteristiche

La galleria Morazzone, opera principale della Tangenziale di Varese, è un tunnel a doppia canna con sezione autostradale a tre corsie per ogni senso di marcia, di cui due di marcia (larghe 3,75 m ciascuna) e una di emergenza (di larghezza 2,75 m).

Sono previsti sette by-pass trasversali, cinque by-pass pedonali e quattro piazzole di sosta.

La geologia

La galleria Morazzone si inserisce nella zona di transizione tra l’alta pianura terrazzata lombarda e l’area collinare chiamata pedemontana, in un contesto formato da sedimenti glaciali pleistocenici superficialmente e dal basamento roccioso pre-quaternario costituito dalla Gonfolite Lombarda in profondità.

La geomorfologia

Dal punto di vista geomorfologico l’area in esame risulta articolata in porzioni pianeggianti e collinari, caratterizzate dalla presenza di depressioni vallive più o meno pronunciate, colmate da depositi alluvionali.

L’idrogeologia

Nella zona sono presenti alcuni pozzi per acqua ad uso idropotabile che distano alcune centinaia di metri dal tracciato della galleria. Dall’analisi della direzione di flusso sotterranea e in considerazione della distanza di tali pozzi, si ritiene che la galleria Morazzone, non interferisca con le attività produttive di tali pozzi. E’ stato comunque predisposto un adeguato sistema di monitoraggio della falda mediante piezometri per verificare eventuali interferenze tra l’opera e i pozzi per acqua.

Le opere di contenimento degli imbocchi

All’imbocco lato Gazzada è stata realizzata una paratia in pali di grosso diametro di 1.200 mm, in calcestruzzo armato, disposti ad interasse 1.400 mm e collegati da una trave di coronamento anch’essa in calcestruzzo armato. All’imbocco lato Lozza è stata realizzata una paratia tipo “berlinese” in micropali mediante tubi in acciaio con diametro esterno di 219,1 mm, spessore 14,2 mm, disposti ad interasse 450 mm collegati da una trave di coronamento in calcestruzzo armato. I fronti delle paratie sono stati rivestiti con spritz-beton, armato con rete elettrosaldata e tubi drenanti per lo smaltimento delle acque di filtrazione.

I fronti di scavo e la metodologia

Sono due i fronti di scavo per ogni canna. Uno a Sud, in corrispondenza dello svincolo di Gazzada-Schianno e l’altro a Nord, in corrispondenza dell’abitato di Lozza.

Dall’imbocco lato Gazzada,  attualmente lo scavo avviene con mezzi meccanici mediante escavatore con benna e/o escavatore con ripper, mentre dall’imbocco lato Lozza, sezione di scavo tipo BO, avviene con mezzi meccanici e con l’uso di esplosivo.

Le tecniche di sostegno e il rivestimento primario

L’intervento di consolidamento del fronte di scavo è costituito, in funzione dei contesti geologico-geotecnici attraversati, da colonne di jetgrouting (sezione C1) e da elementi in vetroresina cementati (sezione B2V).

L’impermeabilizzazione e il rivestimento definitivo

L’impermeabilizzazione è realizzata ponendo in opera uno strato di protezione antipunzonamento e di compensazione in geotessuto autoestinguente del peso maggiore di 400 g/m2 e da una guaina impermeabile in PVC dello spessore di 2 mm.

L’avanzamento dei lavori

Gli scavi hanno avuto inizio a Gennaio 2012, e attualmente la lunghezza totale scavata è di 380 m per la canna Est e di 279 m per quella Ovest.