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Il Notiziario SITEB – Marzo/Aprile 2023

L’Associazione nazionale SITEB prosegue con l’informazione sull’industria dei lavori stradali, corredata di aggiornamenti in campo normativo nazionale e internazionale

Viale alberato

La casa SITEB

Quello appena iniziato è un anno carico di grandi aspettative e nuove opportunità per il SITEB e per le Imprese rappresentate. Una di queste è rappresentata dalla nuova sede dell’Associazione, ora a Bologna (in Piazza della Costituzione 5C, nei pressi del Palazzo dei Congressi).

Una scelta dettata da opportunità pratiche, strategiche e dal desiderio di riorganizzare tutta l’attività dell’Associazione, integrando nel team nuovi collaboratori e professionalità. Senza contare le sinergie che si svilupperanno già nei prossimi mesi.

Un modo per essere fisicamente più vicini e raggiungibili alla gran parte degli impianti e delle Imprese associate e per rafforzare un’Associazione sempre più orizzontale.

Grazie a nuovi e più ampi spazi a disposizione, l’Associazione vuole che la nuova se di Bologna si trasformi realmente nella casa degli associati e nel nuovo punto d’incontro per discutere sulle tematiche della filiera delle strade e del settore del bitume.

Dopo pochi giorni moltissime le Aziende che sono venute presso la nuova sede per mettere le basi di un 2023 sempre più proficuo.

Responsabili del progetto FIN.E.ODOR.
1. Il Direttore del SITEB con i Responsabili del progetto FIN.E.ODOR. dell’Università di Firenze del PIN

SITEB be green: il Decreto End of Waste Inerti

“Una Normativa che mette a rischio la gestione e il riciclo dei rifiuti provenienti dai cantieri stradali: oltre 14 milioni di t ogni anno (stima ISPRA), una parte significativa dei quali, se la Norma dovesse rimanere così com’è senza le necessarie modifiche, dovranno essere conferite in discarica, disperdendo le potenzialità economiche, ambientali e occupazionali legate al riciclo dell’asfalto. Chiediamo al Ministero dell’Ambiente di accogliere le nostre osservazioni”.

L’allarme emerge dalla nota inviata dall’Associazione SITEB – Strade ITaliane E Bitume al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica contenente le osservazioni e richieste di modifiche del D.M.152 del 27 Settembre 2022, il cosiddetto Decreto sull’End of Waste dei rifiuti inerti.

Ogni anno la produzione annuale del rifiuto proveniente dalla demolizione di pavimentazioni stradali (noto anche come fresato d’asfalto) ammonta a circa 14.457.000 t (secondo stime SITEB sarebbero addirittura 17.000.000).

Tali rifiuti sono riciclati oggi, secondo la Normativa vigente ante-Decreto, con impieghi:

  • nella produzione di nuovo conglomerato bituminoso a caldo, per circa 9.600.000 t;
  • nella produzione di nuovo conglomerato bituminoso a freddo, per circa 800.000 t;
  • nella produzione di aggregati riciclati, per il restante – quantitativo (4.100.000 t).

Stando all’attuale versione del testo del Decreto, il recupero nella produzione degli aggregati riciclati, così come lo conosciamo oggi, sarebbe impossibile in quanto tali aggregati, prodotti con miscele bituminose, non sarebbero conformi alle limitazioni di concentrazione di idrocarburi previste, in netto contrasto con la Norma tecnica di riferimento che prevede un impiego di “fresato” anche del 30%.

Riunione Gruppo PRIMI
2. Un momento della riunione Gruppo PRIMI

Quindi una quota consistente di conglomerato bituminoso demolito (4.100.000 t, se non addirittura 6.600.000 secondo le stime SITEB) dovrebbe essere avviata non più a riciclo, ma a smaltimento finale in discarica, in palese contrasto con i principi dell’economia circolare, con gli obiettivi di riciclo fissati a livello europeo e, non ultimo, con la necessità di pianificare urgentemente nuove adeguate discariche (pena il blocco delle demolizioni).

Ciò produrrebbe pesanti ricadute anche sull’intero settore delle costruzioni, dal recupero del fresato sino ai cantieri per la realizzazione del piano di opere strategiche previste nel PNRR.

Sono tre le principali osservazioni e richieste sottoposte all’attenzione del Ministero nella nota tecnica inviata dall’Associazione:

  1. rivedere i limiti di concentrazione massima di sostanze legate agli idrocarburi, prescritti nel Decreto, eccessivamente ristrettivi e sproporzionati rispetto ai reali rischi connessi al riciclo di questi materiali;
  2. occorre chiarire gli ambiti di sovrapposizione tra questa Normativa e quella già esistente sull’End of Waste per il fresato d’asfalto (DM 69/18), con particolare riferimento a quanto previsto per il conglomerato bituminoso demolito;
  3. va modificata la previsione secondo cui le attività di riciclo del fresato d’asfalto dovranno essere sottoposte a certificazione di qualità ISO9001, oltre alla marcatura CE già oggi obbligatoria e sufficiente a garantire la sicurezza delle procedure di controllo della produzione. Tale nuovo obbligo produrrebbe un impatto burocratico sproporzionato, che rischierebbe di bloccare le attività e favorire il ricorso alla materia prime vergine.

“Secondo nostre stime – afferma Stefano Ravaioli – Direttore SITEB – il riutilizzo del 30% del fresato, dato attualmente registrato in Italia, nella produzione di conglomerato bituminoso, comporta ogni anno il minor impiego di 380.000 t di bitume vergine (riduzione del fabbisogno di petrolio) e il recupero di 9.480.000 t di inerti, equivalenti in termini economici ad un risparmio di circa 370-380 milioni di Euro di sole materie prime”.

  • Partecipanti al GdL
    3A Partecipanti al GdL
    3A. Foto di gruppo dei partecipanti al GdL “Aderenza e CAT”
  • Partecipanti al GdL
    3B Partecipanti al GdL
    3B. Foto di gruppo dei partecipanti al GdL “Aderenza e CAT”

“Producendo conglomerato con il 100% del fresato – ha concluso Ravaioli – il risparmio economico salirebbe fino a 1.200 milioni di Euro/anno di sole materie prime, senza considerare tutti i vantaggi ambientali dovuti a minori importazioni di petrolio, al minor ricorso alle cave, ai minori trasporti di materie, ai minori costi di lavorazione e alle minori emissioni in atmosfera. In questo modo si eviterebbe la produzione di bitume di tre raffinerie di medie dimensioni.

In Italia, se non si modificherà la Normativa sull’end of waste dei rifiuti inerti, questo potenziale rischia di andare disperso”. 

Nuovo manuale tecnico SITEB dedicato alle prove di laboratorio

Prodotto dal GdL “prove di laboratorio” guidato dall’Ing. Stefano Zendri (CET Servizi), nell’ambito delle attività promosse dalla Cat. C (l’altra è il circuito interlaboratorio Round Robin Bitumi), un nuovo documento SITEB è quasi pronto per essere stampato e diffuso probabilmente ad ASPHALTICA 2023.

Si tratta di un “prontuario tecnico” composto da un centinaio di schede che descrivono la maggior parte delle prove pubblicate nella Normativa di settore.

Il nuovo testo è stato redatto con l’obiettivo di condensare in un documento sintetico la descrizione del requisito della prova unitamente agli elementi di valutazione della stessa. Le schede riassumono in modo schematico le caratteristiche dei materiali e gli elementi determinanti per la verifica dell’idoneità della pavimentazione stradale, sempre espressa in termini di prestazione, sicurezza e durabilità.

Questo lavoro, alla stregua del precedente del 2015, è stato oggetto di vivaci confronti tra i partecipanti al gruppo di lavoro, ciascuno dei quali ha contribuito al raggiungimento dell’obiettivo mettendo a disposizione il proprio bagaglio tecnico di competenze ed esperienze, sia per quanto riguarda le metodiche che le attrezzature di prova.

Siteb
4.

Al Rappresentante della Cat. C, Ing. Raffaella Arrigoni (Tecnopiemonte) – che nell’ambito dei suoi tre mandati si è molto adoperata per portare avanti iniziative di interesse per SITEB e per la Cat. C e a tutti i componenti del GdL che hanno dedicato gran parte del loro tempo libero per definire di comune accordo il nuovo testo che sta per andare in pubblicazione -, va un sentito ringraziamento e il riconoscimento di tutti.

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