Il progetto di riqualificazione funzionale, riassetto compositivo e ornamentale di Via del Portello ha origine nel 2005 quando è stato redatto un progetto definitivo finalizzato al recepimento di una misura finanziaria della Regione Veneto tesa alla salvaguardia della Porta Ognissanti detta “del Portello” e delle contigue mura fortificate. Purtroppo l’ambito finanziamento non ha avuto seguito; pertanto, sulla scorta di quest’ultima esperienza nel 2012 è stato redatto un progetto esecutivo sullo stesso argomento, ma più ridimensionato con lo scopo di pedonalizzare l’area oggi destinata a parcheggi e subalterna via di accesso da Est al centro storico della città di Padova.
Nei primi mesi del 2014 come previsto sono iniziati i lavori; l’intera area di intervento è risultata compromessa da un intreccio a geografia molto incerta di linee di sottoservizi che non hanno risparmiato neppure il pregevole oggetto attorno al quale l’intervento è incardinato, Porta Ognissanti datata 1519. Al suo interno, sotto l’attuale pavimentazione, due cospicue condotte di acquedotto e Telecom solcano anche il contiguo ponte di attraversamento del fiume “Piovego” compromettendo gli spessori del pacchetto di pavimentazione esistente e di futura realizzazione.
Quest’ultimo condizionamento ha orientato le scelte progettuali verso materiali di finitura superficiale di elevata performance ma di modesto spessore.
Pur riscontrando i limiti esposti è stato possibile concretizzare il principale intento di progetto, rimettere in luce gli antichi fregi cinquecenteschi del basamento della porta, soggiaciuti per troppi anni sotto circa 50 cm di stratificazioni di acciottolato risalenti a epoche più remote e di asfaltatura in età “moderna”.
Finalmente la porta manifesta le sue proporzioni architettoniche originali, così come poteva essere osservata all’epoca della sua realizzazione, e come Antonio da Canal detto il “Canaletto” la dipinse in una sua celebre veduta nel 1742.
“Portello”
L’opera più bella realizzata dalla Repubblica Veneta nel primo ventennio del Cinquecento è, senza dubbio, La Porta Ognissanti o Porta Venezia o del Portello Nuovo, completata nel 1519 su disegno di Guglielmo Grizi, detto il “Bergamasco”.
È certamente è la più sontuosa e importante tra le porte padovane che danno accesso alla città, sia per la ricchezza degli ornamenti, che la fanno assomigliare ad un arco trionfale, sia perché porta scolpite due date significative: il 1118 a.C., anno della fondazione di Padova, e il 1518, anno della costruzione della porta.
Via Portello, 2014
Il nuovo assetto della viabilità di progetto prevede alcuni essenziali cambiamenti. Attualmente sfrutta la propria inusuale larghezza come parcheggio per le auto, larghezza che al contrario, come sopra illustrato, è stata storicamente utilizzata come luogo d’incontro.
La viabilità, attualmente a doppio senso di marcia, è posta al centro della via, in asse con la porta, verrà spostata sul lato Est , e resa a senso unico da Via Gradenigo fino all’incrocio con Via Marzolo per poi proseguire a doppio senso di marcia fino a Via Ognissanti. L’assetto compositivo della piazza sarà ricavato dalla scansione degli spazi di porta Ognissanti, in modo tale da esaltarne l’importanza ritrovata con lo spostamento del flusso stradale lungo il lato Est, cosicché la nuova realizzazione risulti essere una proiezione della porta stessa a creare nuovi spazi. L’ambito antistante la porta assume una depressione altimetrica rispetto alle aree pertinenziali per raggiungere la quota di imposta originaria della porta realizzata nel 1500 e per marcare questa gesto rievocativo di identificazione storica la pavimentazione verrà trattata con sasso di origine da greto fluviale o comunemente nominato “ciottolo” o “ciottolato” annegato per 3/4 in sabbia e calce/cemento o alto legante su opportuno sottofondo.
Per il ciottolato è prevista una posa “rovescia” come suggerito dalla Soprintendenza ai Beni Architettonici ed Ambientali del Veneto Orientale che assume prioritaria competenza su questo intervento. Il ciottolato posato a verso “rovescio” consente una visione di insieme più omogenea.
Oltre al ciottolato è stato proposto un materiale sintetico di alto profilo, resistenza e concept oltre che di minimo impatto ambientale. È proposto l’utilizzo di un conglomerato sintetico confezionato con legante neutro ed aggregato lapideo pregiato in conglomerato sintetico, confezionato con legante neutro, tipo resina LT della Iterchimica Srl, che permette di ottenere una pavimentazione dall’aspetto naturale, di pregio architettonico e dotato di elevato valore ecosostenibile e paesaggistico.
L’aggregato grosso deve essere costituito da elementi ottenuti dalla frantumazione di rocce lapidee, da elementi naturali tondeggianti e da elementi naturali tondeggianti frantumati, da elementi naturali a spigoli vivi. Gli aggregati lapidei dovranno essere di provenienza o natura petrografia tale da garantire le colorazioni richieste in fase di progetto. La percentuale delle sabbie derivanti da frantumazione, che costituiscono parte dell’aggregato fino (frazione < 4 mm), viene di volta in volta stabilita dalla Direzione Lavori.
Per ottenere un risultato estetico ottimale, l’additivo minerale (filler) dovrà essere costituito da carbonato di calcio, cemento bianco o calce. Non potrà essere considerato l’uso di filler di recupero che può modificare negativamente il colore del conglomerato pertanto non opportuno.
Le tracce compositive che danno il ritmo alle campiture di pavimentazione più estesa sono pensate in cordolo di trachite riciclato e fornito dal deposito del comune di Padova; lungo il camminamento pedonale per accedere alla zona alberata è stato scelto il ghiaino di fiume sciolto di pezzatura medio piccola, allo scopo di rallentare i ritmi dell’incedere per favorire l’osservazione e l’ascolto della presenza e vista verso il fiume restituendo quel primordiale significato che le vie d’acqua hanno rappresentato per Padova.
I materiali utilizzati sono estremamente resistenti al calpestio carrabile e sono stati utilizzati recentemente in altre lusinghiere realizzazioni italiane ed estere. In prossimità degli spazi marginali verso il fiume Piovego è stato prevista la disposizione di una stesura di ghiaino sciolto su fondo preparato con tessuto non tessuto in modo da destinare l’ambito esclusivamente ad un utilizzo pedonale e alla sosta lunga per conversazione e lettura su panchine. Il progetto prevede l’esaltazione ed affermazione dell’asse ponte-porta Portello-Via Ognissanti, emerso anche dalla ricostruzione attraverso le fotografie storiche di questi luoghi in cui questo asse viene manifestato anche con elementi verticali come la presenza fino agli anni Cinquanta di alcune fontane di acqua potabile posizionate alle estremità dell’edificio più rappresentativo del portello “la nave”.
Dati tecnici
- Committente
- Comune di Padova, Settore Mobilità e Traffico
- Caposettore e RUP
- Dott. Daniele Agostini
- Responsabile
- Arch. Alberto Marescotti
- Progettista Direttore dei Lavori
- Arch. Lorenzo Attolico
- Impresa Esecutrice dei Lavori
- Lavori Stradali F.lli Collesei Snc
- Illuminazione pubblica
- AcegasAps, Società del Gruppo Hera