Condividi, , Google Plus, LinkedIn,

Stampa

Le automobili a guida autonoma rivoluzioneranno le nostre abitudini

Sull’automotive l’attenzione è massima. Lo conferma uno studio della Deloitte e, a quanto pare, i drivers italiani non hanno particolari preoccupazione rispetto all’introduzione delle automobili a guida autonoma. C’è solo una legittima attenzione a tutti gli aspetti correlati al loro utilizzo. Soprattutto per quanto attiene alla sicurezza.

La ricerca, che ha interessato 22 mila persone di diciassette paesi, ha evidenziato che gli italiani sono meno timorosi rispetto alla novità tecnologica in confronto, ad esempio, ai francesi, ai tedeschi e ai britannici. Un dato interessante emerso dall’indagine: preferirebbero che a costruirle fossero quanti operano nel settore dell’automotive e non i colossi dell’hi-tech.

L’innovazione che porteranno, ovviamente, scombussolerà la stessa percezione e l’utilizzo dell’automobile e il significato che, nel tempo, ha assunto il suo possesso. La macchina, per un certo periodo, ha rappresentato, nell’immaginario collettivo, oltre a tutto il resto, l’affermazione e la rappresentazione, all’esterno, di uno status sociale ed economico. Era, in soldoni, molto di più di un veicolo dedicato al trasporto delle persone.

Le driverless car, invece, hanno come aspetto caratterizzante, una semplicità d’uso che è slegata dal mero esserne il proprietario. Potranno essere prenotate con un’app e consentiranno di raggiungere il luogo di destinazione, sia di lavoro sia di svago, mentre, a bordo del mezzo, siamo in altre faccende affaccendati.

Lo stesso concetto di trasporto pubblico (treno, autobus, taxi), in una dimensione macro sistemica, sarà rimesso in discussione a fronte di flotte di veicoli a guida autonoma in grado di soddisfare la richiesta. Il car sharing, inoltre, una volta diffuso in maniera capillare, porterà alla condivisione della stessa vettura da parte di più persone.

Se ne avrà, di conseguenza, un risparmio economico complessivo e un minore inquinamento atmosferico. Un nuovo lifestyle, quindi, si profila all’orizzonte. Rimetterà in discussione abitudini e personali approcci alla quotidianità. Per il momento, comunque, dobbiamo accontentarci di utilizzare quello che abbiamo.