Condividi, , Google Plus, LinkedIn,

Stampa

Posted in:

Tecnologie “trenchless” per una struttura scatolare in cls armato

P.A.T.O. Srl al lavoro sul sottopasso dell'Autostrada A4 a servizio della linea Metrotram SIR 1, in corrispondenza di Via Fornace Morandi a Padova

Tecnologie “trenchless” per una struttura scatolare in cls armato

Per realizzare l’attraversamento della Autostrada A4 da parte del tracciato della Linea Tranviaria SIR 1, a Nord di Padova, è stata prevista la messa in opera a spinta di uno scatolare in c.a., nell’ambito del rilevato autostradale.

Immagini

  • article_341-img_5258
  • Uno stralcio di un’immagine con l’ubicazione dell’attraversamento
    article_341-img_5259
    Uno stralcio di un’immagine con l’ubicazione dell’attraversamento
  • La posizione dei lamierini sull’estradosso scatolare
    article_341-img_5260
    La posizione dei lamierini sull’estradosso scatolare
  • Le rulliere con i lamierini
    article_341-img_5261
    Le rulliere con i lamierini
  • Il rostro frontale in acciaio a fine spinta
    article_341-img_5262
    Il rostro frontale in acciaio a fine spinta

La scelta di utilizzare una tecnologia “trenchless” è naturalmente finalizzata ad evitare la chiusura completa del traffico, in corrispondenza di un’arteria caratterizzata costantemente da elevati carichi di flusso veicolare.

L’Impresa appaltatrice ha affidato i lavori, previsti per la spinta del manufatto in c.a., alla P.A.T.O.Srl di Occhiobello (RO), Impresa da molti anni presente sul mercato e avente al suo attivo molteplici interventi simili.

Le caratteristiche principali dell’opera

La struttura del sottopasso è rappresentata da uno scatolare in c.a., avente sezione esterna di 11,8×6,6 m, sezione interna pari a 10,0×4,70 m e peso complessivo di circa 4800 t.

L’intero scatolare, che costituisce il sottopasso, è stato realizzato in situ sulla platea di varo, posta in adiacenza al rilevato autostradale, alla estremità della quale è presente la struttura reggispinta.

Le valutazioni sulla costituzione del rilevato da attraversare

Da informazioni raccolte si poteva ritenere che il rilevato autostradale, fosse da considerare costituito da terreno a prevalente composizione limoso-sabbiosa, come in seguito è stato confermato durante i lavori.

Le modalità per la messa in opera dello scatolare

I Tecnici P.A.T.O, dopo approfondite valutazioni, che hanno tenuto conto delle molteplici complesse problematiche presenti, hanno ritenuto opportuno prevedere il varo del manufatto mediante infissione attraverso la spinta oleodinamica e con l’ausilio del sistema con doppio lamierino inox antitrascinamento e l’utilizzo in continuità di fanghi bentonitici. Le fasi costruttive sono state sinteticamente le seguenti:

  • realizzazione portale di ingresso e di uscita;
  • realizzazione, sul lato di spinta, della platea di varo e della struttura reggispinta;
  • costruzione del manufatto, dotato di rostro in acciaio, sulla platea di varo, previo posizionamento, sulla sua superficie, di due fogli di polietilene, lubrificati da uno strato di grasso;
  • fissaggio sull’estradosso dello scatolare di lamierini in acciaio inox, tramite incollaggio e tassellatura. All’interno del monolite si trovano altri lamierini, alloggiati in rulliere posizionate in prossimità del rostro; tali lamierini, passando all’estradosso della soletta superiore, attraverso apposite aperture, si srotolano con l’avanzamento; in queste condizioni, tra il terreno di ricoprimento e l’estradosso dello scatolare non esiste attrito se non quello tra i lamierini, minimizzato da iniezioni di grasso;
  • esecuzione di infissione, realizzata tramite l’asportazione del terreno dal fronte di scavo, fino al limite estremo del rostro.

Si sono raggiunte produzioni di spinta effettiva comprese tra 0,50-6 m/giorno, con una media di oltre 2 m/giorno.

Conclusioni

L’attraversamento dell’Autostrada A4 “Serenissima”, eseguito con le modalità sopra descritte, evidenzia il contributo che oggi la tecnologia può dare per risolvere problematiche che fino a qualche decennio fa parevano insuperabili.

È del tutto ovvio che non risulta sufficiente la presenza di tecnologie, pur raffinate, sul mercato se non subentra la capacità delle Imprese nell’utilizzarle nella maniera più corretta, come è stato dimostrato da P.A.T.O. nell’ambito del lavoro in esame.