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Focus A22 – Marzo/Aprile 2024

Un tratto della A22

L’Autostrada del Brennero attraversa 314 km di paesaggi diversi quanto unici. Dalle vette del passo del Brennero si infila nelle strette vallate altoatesine, costeggia i vitigni delle colline tra Trento e Verona e le campagne coltivate della Pianura Padana. Fin dalle origini la Società ha lavorato intensamente per tenere insieme due obiettivi apparentemente difficili da conciliare: rispettare questa complessità ambientale e avere al contempo un’arteria efficiente. Uno degli strumenti utilizzati è quello delle barriere fonoassorbenti, capaci di abbattere l’impatto acustico prodotto dal traffico veicolare in prossimità di punti delicati eppure vincolati da un tracciato la cui definizione, tra fiumi e vette, non è stata assolutamente operazione facile.

Autostrada del Brennero fu una delle prime realtà a porsi questo tema: già nel 1987, ancora prima della stesura e dell’entrata in vigore delle moderne normative in materia di contenimento del rumore, la Società aveva provveduto a elaborare un progetto sugli interventi di protezione da sviluppare lungo il nastro. Quando questa sensibilità è diventata un obbligo di legge Autobrennero era già pronta e nel 2007 il Cda ha varato il pr

imo piano di contenimento e abbattimento del rumore, poi costantemente aggiornato. Nella proposta di finanza di progetto approvata dal Mit è prevista la realizzazione di decine e decine di nuovi chilometri di barriere fonoassorbenti. Ma nel frattempo la Società non rimane ferma: a dicembre del 2023 il Consiglio di amministrazione ha deliberato la realizzazione di tredici impianti antirumore nel comune di Campo Trens (BZ). “In ogni nostro intervento – osserva l’Amministratore Delegato, Diego Cattoni – applichiamo un impegno particolare, per trasmettere ai nostri clienti la qualità del servizio offerto e ai cittadini che abitano vicino alla A22 l’attenzione che dedichiamo alle loro esigenze”.

1- Le barriere fonoassorbenti aiutano a tutelare i delicati ecosistemi alpini

Come tutte le opere d’arte realizzate lungo l’A22, questo progetto reca infatti una cura speciale non solo agli aspetti tecnici ma anche a quelli estetici. Le nuove barriere saranno cioè realizzate secondo i più elevati criteri ingegneristici in modo da abbattere l’inquinamento acustico anche oltre gli standard imposti dalla legge, ma avranno anche una veste architettonica studiata nei dettagli per inserirsi in modo armonioso e dialogico nel territorio. Mimetizzare un tracciato autostradale è infatti una sfida pressoché impossibile: il nastro autostradale è un corpo estraneo, lineare e spesso svincolato dal paesaggio che attraversa. Tuttavia riconoscersi in un paesaggio è una variabile fondamentale della qualità dell’abitare. “In un Paese – ragiona Carlo Costa, Direttore Tecnico Generale di Autobrennero – dove ancora pochi sono i casi in cui infrastrutture, architettura, arte, paesaggio si fondono sviluppando esiti interessanti, la Società tenta infatti di andare oltre, sfruttando ogni opportunità per proporre progettazioni moderne, attive e integrate che cercano soluzioni in grado di coniugare tutela del paesaggio e sviluppo”.

  • Nuove barriere fonoassorbenti
    Foto 2
    2 - Le nuove barriere fonoassorbenti verranno realizzate anche nelle aree di servizio Trens Est e Ovest
  • Vista della barriera
    foto 3
    3 - Vista della barriera lungo il tracciato autostradale fuori dell’area di servizio. Nei profili le barriere riprendono opere e suggestioni di Maurizio Plessi, cui è dedicato un museo poco più a nord

Una filosofia progettuale che nel caso specifico si è tradotta in tredici barriere popolate da elementi del paesaggio alpino e da alcune citazioni del Museo Plessi, realizzato dalla Società qualche anno fa pochi chilometri più a nord. Le barriere si svilupperanno lungo la carreggiata e anche all’interno delle aree di servizio Trens Est e Ovest. Il fronte lato autostrada sarà caratterizzato da un sistema rettangolare continuo dinamicamente movimentato in altezza, costituito da alternati elementi in alluminio e lastre colorate e serigrafate in PMMA, posti all’interno di una struttura metallica di sostegno. Grazie alla trasparenza di un sistema di finestre colorate chiamate a interrompere il muro della continuità della parte in metallo, porzioni di paesaggio esterno saranno visibili dall’autostrada e, viceversa, non sarà occlusa la vista a quanti abitano lungo il segmento autostradale.

Le unità vetrate saranno abitate da tronchi d’albero stilizzati che richiamano ancora una volta il Plessi e che, ricordando gli alberi che costeggiano il tracciato, fungono da trait-d’union tra il dentro e il fuori dell’autostrada. La scelta paesaggistica di utilizzare una figura/sagoma stilizzata in forma di righe più marcate rispetto al tronco d’albero, ha guidato, in assoluta coerenza, l’ideazione della tipologia di barriera da realizzarsi all’interno delle aree di servizio, pensata come dispositivo d’arte nel paesaggio: anche in questo caso le lastre in PMMA in due colorazioni rappresentano otto opere d’arte del Maestro Fabrizio Plessi raffiguranti i tronchi d’albero, la firma dell’artista e la scritta Plessi Museum Brennero.

 

Il materiale scelto per la realizzazione degli impianti antirumore è un polimetilmetacrilato trasparente con base in calcestruzzo alleggerito (cemento e argilla espansa) nella parte basamentale fronte nastro autostradale, in cemento colorato della stessa tonalità di marrone di cui sarà colorata la struttura portante in acciaio nella parte retrostante.

I pannelli trasparenti avranno uno spessore di 20 mm. A protezione dell’avifauna saranno tutte caratterizzate da rigatura orizzontatale di differente forma e tipologia costruttiva, comunque approvate dalla stazione ornitologica svizzera di Sempach. La struttura di fondazione sarà realizzata in calcestruzzo C30/37 all’interno della quale saranno posizionati, utilizzando opportune dime, i tirafondi in acciaio inox per l’ancoraggio al cordolo dei montanti. Tutte le strutture saranno infine protette anteriormente da una barriera di sicurezza in acciaio COR-TEN tipo H3 compatibile con la barriera fonoassorbente.

Dettaglio del modulo barriera
4 – Macro dettaglio del modulo barriera lungo il tracciato, con righe nere e serigrafia bianca

Secondo le analisi e le simulazioni effettuate, le nuove barriere – 8 in careggiata nord e 5 in carreggiata sud – abbatteranno notevolmente l’inquinamento acustico in corrispondenza di tutti i nuclei abitati, sia nel periodo diurno che in quello notturno, con riduzioni medie complessive che vanno da un massimo di 8,5 dB(A) a 1,8 dB(A).

Entrando nel dettaglio dei singoli impianti si stimano riduzioni medie di  5,4 dB(A) per le abitazioni protette dalla barriera di Castelpietra (carreggiata nord), di 4,9 dB(A) per quelle protette dalle barriere Campo di Trens Est 1-2-3-4 (carreggiata nord), di 1,8 dB(A) per quelle protette dalle barriere di Campo di Trens Ovest 1-2-3-4, di 6,1 dB(A) per quelle protette dalla barriere Castel Guelfo (carreggiata nord), di 8,5 dB(A) per quelle protette dalla barriera Loc. Hansnerhof (carreggiata nord), di 7,6 dB(A) per quelle protette della barriera Loc. Griesser (carreggiata nord) e di 5,4 dB(A) per quelle protette dalla barriere Via Corvara (carreggiata sud).  Tali valori – va detto – garantiranno l’efficacia degli impianti antirumore anche qualora il traffico autostradale subisse un incremento maggiore rispetto a quello stimato.

 

  • Foto 5 web
    5 - Una delle nuove barrire fonoassorbenti di Campo Trens
  • barriere fonoassorbenti in zona di Campo Trens
    Foto 6
    6 - Sono 13 le nuove barriere fonoassorbenti pensate per la zona di Campo Trens, in Alto Adige