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Opere incompiute: concluso gruppo di lavoro al Mit

Obiettivo armonizzare e finalizzare la disciplina delle oltre 370 oper

Si è svolta a Roma, presso il Mit, l’ultima riunione del gruppo di lavoro, costituito su impulso del sottosegretario Tullio Ferrante, allo scopo di armonizzare e finalizzare in tempi celeri le proposte di modifica e aggiornamento del D.M. 42/2013 afferente alla disciplina delle “Opere Incompiute”.

Al gruppo di lavoro – composto tra gli altri da Consiglio Superiore LL.PP., Dipartimento OO.PP., Direzione generale per la vigilanza sulle grandi opere del MIT e ITACA, l’organo tecnico della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome – è stata affidata la predisposizione di un testo di decreto ministeriale che adegui il vecchio regolamento al nuovo codice dei contratti pubblici, in primo luogo per agevolare l’attività condotta dagli enti locali in fase di gestione tecnico-amministrativa delle opere.

Un provvedimento atteso da anni e necessario a dirimere le tante criticità procedurali e burocratiche in cui versano le oltre 370 opere incompiute ad oggi censite in Italia.

Il tavolo ha, contestualmente, predisposto la bozza di una proposta di legge riguardante l’istituzione di uno strumento di coordinamento a cui affidare, d’intesa con gli enti locali, la regia di tutte le iniziative necessarie a verificare lo stato dei relativi procedimenti amministrativi per poi portarli a conclusione.

Inoltre, è stata suggerita la possibilità di individuare, tramite apposito fondo, risorse finanziarie da utilizzare per demolire opere incompiute non ultimabili e/o riqualificare le aree ad esse pertinenti, con benefici immediati anche per le collettività locali che si vedranno restituite porzioni di territorio finora precluse.

 “Sono fermamente convinto – ha dichiarato il Sottosegretario Ferrante, con delega tra l’altro alle opere incompiute – delle enormi potenzialità e dell’efficacia delle proposte emerse da questo proficuo tavolo tecnico.

Idee e proposte attese da troppo tempo e che mi auguro troveranno nel prossimo futuro concretezza e sviluppo, impattando positivamente sulla rigenerazione urbana di tante città italiane e dunque giovando al destino di intere comunità del nostro Paese”.