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Oice: difficoltà di avvio delle gare nel mese di luglio, con il Nuovo codice appalti nessuna gara di progettazione

Nei primi 17 giorni del mese di luglio non è stata promossa nessuna gara di progettazione con il Nuovo codice appalti.
Secondo l’osservatorio Oice/Informatel a giugno è stato pubblicato il numero record di 579 bandi di soli servizi tecnici, per 1.142,9 milioni (+58,2 % in numero e +475,1% in valore su giugno 2022). L’aumento è notevole anche su maggio: +58,2% e + 325,3% in valore. Sommando a questo dato quello della progettazione esecutiva messa in gara con gli appalti integrati, che a giugno ammonta a 250,9 milioni, si arriva al totale di 1.393,8 milioni di servizi tecnici.

La quota raccolta dai bandi è in grande crescita per accordi quadro per servizi di architettura e ingegneria: sono 147 (21 a maggio) per 789,3 milioni di servizi (19,9 a maggio), pari al 25,4% del numero e al 69,1% del valore sul totale dei bandi del mese.
In evidenza i 5 bandi di Anas, divisi in 41 lotti, per un totale di 532,1 milioni, e il bando in 32 lotti del comune di Napoli per 140 milioni. In tutto il primo semestre gli accordi quadro sono stati 344 per 1.293,6 milioni, e rispetto ai primi sei mesi del 2022 crescendo dell’8,2% in numero e del 42,0% in valore
A giugno sono 351 le gare Pnrr per servizi di architettura e ingegneria con 354,0 milioni di euro di servizi e 6.772,9 milioni di euro di lavori.

Nel primo semestre 2023 sono stati pubblicati 2.339 bandi con un valore di 2.526,1 milioni di euro, +2,1% in numero e +48,2% in valore sul primo semestre del 2022. Se a quanto raccolto nel semestre dai bandi per servizi tecnici puri viene sommato il valore della progettazione esecutiva compresa nei bandi per appalti integrati, 852,4 milioni, si raggiungono i 3.378,6 milioni di servizi tecnici.

«L’inizio dell’estate ci porta, oltre al grande caldo, anche un nuovo grande balzo del mercato dei servizi tecnici – ha dichiarato Giorgio Lupoi, presidente Oice, a commento dei dati dell’osservatorio – la crescita è sempre trainata dagli accordi quadro e dagli appalti integrati, ma è generalizzata. È evidente che le amministrazioni abbiano svuotati i cassetti per la scadenza delle regole del vecchio codice e la scadenza del semestre e i primi dati di questi 17 giorni dimostrano come ancora le stazioni appaltanti non si siano cimentate con le nuove regole del decreto 36, dai due livelli di progettazione ai requisiti sui tre anni. Per questo nei giorni scorsi abbiamo emesso una proposta di disciplinare-tipo ad uso delle stazioni appaltanti per superare le difficoltà di avvio, recuperando elementi di apertura alla concorrenza e indicazioni operative consolidate che possono essere riproposte anche nella vigenza del nuovo codice perché coerenti con i principi del decreto 36. Rimane qualche incertezza applicativa sugli intrecci fra legge sull’equo compenso e nuovo codice che sarebbe utile risolvere al più presto perché il rischio di un nuovo elemento di freno della domanda pubblica rimane, almeno per i progetti. In generale comunque è molto positivo l’andamento del primo semestre che proietta il settore verso un anno record mai visto, se le stazioni appaltanti riprenderanno la corsa applicando le nuove regole al più presto».

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