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La linea Alta Velocità a Vicenza impatta sul territorio, la città è divisa in due

La provincia di Vicenza è divisa in due, fra sottopassi e ponti che chiudono, percorsi che si allungano. Recentemente nel Vicentino ha riaperto il cavalca-ferrovia di via Battaglia, che collega il casello autostradale con il centro di Montecchio Maggiore, la SR11 nelle direzioni di Verona e Vicenza, le strade provinciali verso Valdagno a Nord e Lonigo a Sud, riducendo le attese e gli incolonnamenti nella frazione di Alte.

Sono i molti gli interventi che interessano l’Ovest Vicentino fino all’imbocco di Vicenza e che comprendono oltre alla Tav l’autostrada A4 e la Superstrada Pedemontana Veneta: «Debbono essere realizzati con grandissima attenzione agli impatti dei relativi cantieri e assicurando la loro massima integrazione – spiegano ancora – È necessario il più efficiente coordinamento tra i soggetti attuatori e gli Enti che sono espressione istituzionale del territorio, delle comunità e del sistema economico sui quali i diversi cantieri impattano, ove necessario coinvolgendo anche la Prefettura e la Regione».

Le interferenze che i diversi cantieri producono sulla viabilità, con le conseguenti chiusure di viadotti, sottopassi e tratti stradali, richiedono «un’attenta regia e un costante monitoraggio degli effetti prodotti da ciascuna misura, con un salto di qualità rispetto a quanto fatto finora». Perché via via che il cantiere della linea Av/Ac si sposta verso Vicenza, i suoi impatti sul territorio e sulla rete infrastrutturale rischiano di essere sempre più pesanti.

L’Alta velocità è un’opera divisa in lotti che si trovano a stadi differenti. Se il cavalca-ferrovia di via Battaglia appartiene al primo lotto funzionale, quello da Verona al cosiddetto bivio Vicenza, il viadotto degli Scaligeri appartiene al secondo lotto e si trova vicino alla fiera di Vicenza; con due anni di chiusura stimati e migliaia di veicoli al giorno di passaggio rischia di essere una delle criticità maggiori.

Un terzo lotto, verso Padova, è ancora privo di risorse e con progettazione definitiva in corso. Di fatto si procede da Ovest verso Est, con un dato favorevole: il general contractor, Iricav Due, è lo stesso e può dunque assicurare il coordinamento tra i diversi lotti, ma non mancano complessità ed effetti paradossali.

Il nuovo cavalca-ferrovia “Colombaretta”, collegherà la SR11 in località Tavernelle di Montecchio Maggiore con la SP “Melaro” ad Altavilla Vicentina, rispettivamente a Nord e a Sud della linea ferroviaria storica Milano-Venezia e della nuova, affiancata, linea veloce AV/AC. «Anziché fare in modo che sia un unico soggetto a farsi carico di gestire e, magari, finanziare, l’opera di sovra attraversamento della linea ferroviaria – spiega Roberto Travaglini, dirigente dell’Area Legale e Urbanistica di Confindustria Vicenza – abbiamo tre Enti diversi: Comune di Montecchio per la rampa Nord, Provincia di Vicenza per la rampa Sud e Iricav 2 per il viadotto vero e proprio – con tre finanziamenti distinti. Il che comporta moltiplicare per tre contratti, progetti, committenti, appaltatori, direzioni lavori e cronoprogrammi da coordinare».