Riduzione del costo per energia elettrica, gas, legno, pvc, bitume e ferro dopo un anno dall’inizio dell’intervento della Bce sui tassi per le banche europee.
Il caro materiali e il caro energia presentano una inversione di tendenza, mettendo a confronto i prezzi rilevati nel primo semestre di quest’anno e quelli dello stesso periodo del 2023, si rileva che il costo dell’energia elettrica è crollato del 45,2% e quello del gas del 55%.
Il prezzo del legno utilizzato nelle costruzioni, è diminuito di quasi il 30% a metro cubo. Il pvc è diminuito del 40%, il bitume del 15,5%. Il tondino di ferro, ha avuto un calo del 23,3%.
In una pubblicazione dell’Ance vengono esposti i prezzi di alcuni materiali di energia raccolti e ricavati da varie fonti. Commentando i numeri, l’associazione sembra indicare che il peggio sia ormai passato. «Si osserva – recita infatti la nota – come i rincari, registrati già a partire dalla fine del 2020, a seguito della ripresa post pandemica e accentuatisi notevolmente in seguito allo scoppio del conflitto Russia-Ucraina abbiano abbondantemente superato la fase di picco».
Per energia elettrica e gas i prezzi si sono attestati «sui livelli paragonabili a quelli di luglio 2021». La causa del forte decremento, spiega sempre l’associazione, «è principalmente dovuta alla ripresa delle catene di approvvigionamento che hanno consentito di colmare i depositi di stoccaggio».
Tra le commodity non energetiche, l’Ance cita anche il calo del bitume (-15,5%). «Tali flessioni più contenute – spiega l’Ance – risentono della ripresa dell’attività manifatturiera in Cina e in India nella prima parte dell’anno». Se il trend che emerge dal confronto tendenziale del semestre è chiarissimo, i costruttori, pur riconoscendo un «importante calo dei prezzi», ci tengono a ricordare come il livello dei prezzi «superi ancora di molto le medie del periodo pre-pandemico».