Condividi, , Google Plus, LinkedIn,

Stampa

L’UE punta ad essere all’avanguardia nella guida autonoma

(Come riportato da “Le Strade dell’Informazione”)
La scalata europea al self driving di livello 4

Una decisa accelerazione: l’Europa prepara la strada alle auto a guida autonoma. I tecnici della commissione UE sono al lavoro per svelare, entro l’estate, una serie di regole per autorizzare l’omologazione di auto completamente autonome sulla base di due nuovi provvedimenti (un atto delegato e uno di esecuzione). Gli Stati membri potrebbero avere la possibilità di dare la patente a 1500 vetture self-driving per ciascun modello ogni anno.

Dello sviluppo di questo settore ne parla approfonditamente in un articolo a firma di Gabriele Rosana, Molto Futuro, il magazine del quotidiano Il Messaggero. Si legge che si darebbe il via alla fase 4 della guida senza conducente: la macchina è in grado di effettuare un viaggio senza l’apporto del guidatore che però in qualsiasi momento potrà riprendere il volante.

Una fase che preannuncia la 5, ovvero un veicolo completamente autonomo senza pedali e volante. Il piano Ue, secondo quanto si apprende, mette insieme il via libera alle tecnologie self-driving di livello 3 (già diffuse in alcuni mercati esteri, ma non ancora autorizzati in Europa) e continua la scalata fino al livello 4, per ora testato solo su navette urbane e robotaxi.

L’obiettivo: aumentare e modernizzare gli standard di sicurezza su strada. Il proposito è in linea con la volontà dichiarata di azzerare le morti in incidenti stradali entro il 2050 dato che l’errore umano è ritenuto essere la causa dei sinistri nel 95% dei casi.

Inoltre vi è anche una motivazione di natura geopolitica. L’UE punta ad assumere il ruolo di pioniere assoluto nel self driving. Naturalmente bisognerà anche fare chiarezza sotto il profilo assicurativo nella parte della responsabilità in caso di incidente.

L’Europa ha già fissato alcune tappe intermedie. Il regolamento Ue sulla sicurezza generale dei veicoli a motore e la protezione degli utenti della strada, approvato tre anni fa, è entrato in vigore il 6 luglio scorso e impone, ad esempio, l’integrazione nelle vetture di sistemi intelligenti di assistenza alla velocità, che – se attivati – fermano la risposta del pedale dell’acceleratore in caso di superamento dei limiti, e pure la presenza di un allarme anti-colpi di sonno.

Ma la vera rivoluzione deve ancora arrivare e passa, appunto, dal nuovo intervento normativo, reso possibile proprio dal regolamento sulla sicurezza generale, che abilita la Commissione a completare il quadro giuridico per i veicoli automatizzati.

Con licenze limitate a una manciata di macchine a guida autonoma, l’esecutivo Ue intende adottare un approccio graduale e utilizzare questa fase-pilota anche per monitorare le prestazioni e raccogliere dati sulla sicurezza delle strade europee dell’immissione in circolazione di vetture senza conducente.

Inoltre il Forum mondiale per l’armonizzazione dei regolamenti sui veicoli, organo Onu, ha esteso invece la velocità massima del sistema di guida automatizzata da 60 a 130 chilometri orari: gli Stati che lo vorranno potranno uniformarsi dal 2023.

L’accelerazione sul fronte regolatorio, tuttavia, non va di pari passo con i progressi registrati dalle case automobilistiche, i cui piani vanno sì avanti, ma non alta velocità o secondo le scadenze che le aziende leader s’erano prefissate.