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La circolare MIT sul Dl 76 e il potenziale non ancora sfruttato della maxideroga

Photo credit: Lavori Pubblici

Il decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76 (c.d. Decreto Semplificazioni) ripropone potenzialmente un modello molto vicino a quello adottato per la ricostruzione del ponte di Genova, basato sull’utilizzo della procedura negoziata senza bando da parte delle stazioni appaltanti in qualsiasi caso di urgenza legata alla pandemia da Covid-19 o a settori strategici quali scuole, ospedali e infrastrutture di trasporto.

Sulla carta si tratterebbe di uno strumento in grado di muovere con rapidità la spesa e rilanciare gli investimenti per grandi appalti, ma finora l’atteso boom di nuovi bandi basati sulla procedura negoziata non si è registrato. Le modifiche apportate dal Decreto Semplificazioni al D.Lgs. n. 50/2016 (Codice dei contratti) hanno suscitato infatti non pochi dubbi tra gli operatori del settore.

Proprio in risposta alle numerose perplessità giunge dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti la Circolare 18 novembre 2020, n. 45113, che interviene su vari aspetti legati agli appalti pubblici, all’edilizia e all’ambiente, certificando di fatto che le deroghe invocate dalle stazioni appaltanti non possono essere adottate senza una forte copertura politica.

Nel provvedimento mancano ancora, tuttavia, vere e proprie indicazioni specifiche e posizioni chiare rispetto alle problematiche applicative segnalate nei primi mesi dalle Pubbliche Amministrazioni. Resta quindi l’impressione che in assenza di commissari con un solido mandato politico l’applicazione su larga scala rischi purtroppo di risolversi in una grande occasione persa.